La promessa del Signore

La promessa del Signore

« E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi » (Giovanni 14:3)
Occhio del ciclone, tornado

DOMANDA: […] purtroppo proprio quando penso di aver addomesticato la depressione, questa torna a mordere più feroce di prima […]

RISPOSTA: Già. Mi rendo conto e ti capisco. Pur lasciando a Dio la libertà di guarirci subito completamente o di lasciare in noi qualche malessere come fece con Paolo (1), malessere che ogni tanto torna a “morderci” (è il termine giusto),  penso che la depressione sia comunque il male più terribile che esista, perché ci mette direttamente in prima linea nella lotta contro lo spirito di morte. Questo “mal di vivere”  viene amplificato e in casi estremi reso addirittura desiderabile da parte dell’Ingannatore, il quale tenta di distorcere le verità di Dio e la ns realtà di cristiani. Tuttavia, anche se non sempre è facile constatarlo, sono certo che c’è un senso utile anche in questa lotta a cui siamo esposti, che ci “obbliga”, per così dire, ad una fortissima vigilanza e, con input cristiani, può rappresentare come una palestra in cui ci rafforziamo per poter vivere.

Ricordo che tanti anni fa feci una specie di diagramma di osservazione o “monitoraggio” dell’andamento degli stati depressivi.. ti copio un esempio:

Per capire se la depressione migliora o peggiora, va osservata a qualche passo di distanza, con molta obiettività e in un percorso relativamente lungo (probabilmente anni). Guardiamo questa immagine:

In questo diagramma d-1 più si scende verso il basso e più si sta male: nell’ascissa (freccia verticale a sinistra verso l’alto), ho messo l’intensità della depressione: ho indicato valori generici da -6 a +6, considerando ipoteticamente +6 come valore indicativo di una vita appena sufficientemente “normale”, al di sopra della depressione “patologica” importante. I valori in negativo (-1, -2, -3, -4..) indicano i periodi gravi e anche pericolosi, con pensieri suicidi.

Nell’ordinata, la linea orizzontale verso destra,  ho messo il tempo (la scala potrebbe essere giorni mesi o anni).

Il diagramma in questione si riferisce ad un depresso grave agli inizi di un ipotetico cammino cristiano dove, seppure tra mille difficoltà, la persona si avvicina a Dio.

La prima considerazione è che l’andamento è fatto di alti e bassi, simile a quello dei terremoti. In effetti il vero depresso vive dentro di sé come un inferno emotivo, scompensi e lotte che un osservatore esterno difficilmente nota. Vediamo nello schema sinusoidi abbastanza spigolose, per indicare la carica repentina e volte violenta che colpisce il depresso in profondità, obbligandolo ad una lotta molto dura per non cedere a pensieri suicidi. Il depresso può venire scambiato per un pigro, un abulico, un apatico, mentre in lui è presente un indicibile e dolorosissimo conflitto.

La seconda considerazione è che se osserviamo l’andamento delle sinusoidi, cioè della depressione in un tempo relativamente lungo, gli alti e bassi possono anche continuare ma sono sempre più in valori crescenti, verso l’alto, ovvero sempre più positivi, sempre meno devastanti. A volte infatti il Signore si serve anche della malattia per farci educarci, farci crescere, per imparare ad esempio la costanza, la mitezza, per forgiare la forza di carattere.

La terza considerazione è che gli intervalli di tempo tra una crisi depressiva ed un’altra si allungano, ovvero le crisi capitano sempre più di rado.

Ora al nostro diagramma aggiungiamone un altro:

Nella fig. d-2 vediamo in alto, disegnato in blu, un secondo andamento sinusoidale diverso dal primo ma corrispondente ad esso; con questo intendo simboleggiare l’aiuto di Dio.

Osservate con attenzione le frecce a matita verticali tra i “vuoti” in basso e “pieni” in alto: indicano una corrispondenza interessante tra l’intensità della crisi depressiva e l’aiuto di Dio: ad ogni sprofondamento che ci porterebbe verso la morte spirituale e forse anche fisica, corrisponde l’arrivo di un sostegno, di una forza dall’alto verso l’alto, un innalzamento verso la vita da parte del Signore a cui abbiamo affidato la nostra anima.

Nella depressione questo nostro involontario cadere nella dimenticanza, nel buio, è dovuto spesso a una malattia/inganno o attacco spirituale del Maligno, che ci spinge a non credere più a niente tanto meno alla Grazia. Questo ci fa cadere in una serie di autogiudizi e in continui sensi di colpa uno più pauroso dell’altro, che si rincorrono tra loro dimenticandosi di Dio, facendoci precipitare sempre più in basso. Ma in tutto questo l’aiuto del Signore non manca se lo accogliamo e ci aiuta a risalire; è sublime e ci dà la forza necessaria al momento opportuno, così come è scritto: “ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata” (Romani 5:20b).

Da qui arriviamo alla quarta considerazioneIl Signore vigila ed è presente anche se la nostra ragione, basata sulla constatazione dell’apparenza, non lo vede e non lo sente.

Vi è infine una quinta considerazione valida sempre: ricordate l’ingresso di Gesù nel tempio quando cacciò fuori tutto quello che era estraneo alla casa di Dio. Ebbene anche in ns corpo è nato per ospitare la presenza di Dio e deve tornare ad esserlo e va purificato mentre viene anche ricostruito, riedificato.. Il ns corpo è come un tempio e dunque più entrerà il Signore e più se ne andrà tutto ciò che non è del Signore, vale a dire se ne dovranno andare le presenze maligne, i peccati, ogni estraneità che direttamente o per inavvertenza abbiamo lasciato entrare. E come si fa a far entrare il Signore? “Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.” (Giov 14:23); sarà quindi necessaria una vicinanza regolare continua alla lettura della Parola del Signore, con preghiere e rendimento di grazie. Sarà in questo modo, con un progressivo aumento nel nostro cuore della presenza del Signore che potremo favorire la guarigione dalla depressione grave. Col tempo il Signore ci farà capire quanto siamo importanti per Lui, quanto siamo preziosi ai suoi occhi:

 1 Ma ora così parla il SIGNORE, il tuo Creatore (...) colui che ti ha formato (...) Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio! 2 Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà, 3 perché io sono il SIGNORE, il tuo Dio, il Santo d'Israele, il tuo salvatore; (...) 4 Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo, (...) 5 Non temere, perché io sono con te; (...)  (Isaia 43:1-5)

Questa consapevolezza di essere amati, immessa dallo Spirito Santo nello spirito nostro, convincerà la ns anima, e l'anima  convincerà il ns corpo, ed allora riprenderemo fiducia e speranza e stima di noi stessi, non ci disprezzeremo più, ed anche  il nostro comportamento cambierà in meglio. Lode a Dio.


NOTE

(1) E perché io non avessi a insuperbire per l'eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca. 8 Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; 9 ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. 10 Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando sono debole, allora sono forte (2 Cor 12:7)

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