PRIMA RACCOLTA DI APPUNTI  VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE

1989-1994  Rev.3

di Renzo Ronca

 

IDOLI E PREGHIERE

CAP. 3 : SULLE PREGHIERE (rev.30-8-18)

 

Intendiamo qui il termine “preghiera” nel significato generale di avvicinamento e incontro col  Signore in molteplici forme.

Concetti utili:  Ascolto. Lode. Volontà. Perdono. Purificazione. Abito sacerdotale. Controllo. Ascolto.

Vediamo in un un ventaglio schematico come potrebbero avvenire i vari incontri col Signore nella preghiera personale e in quella comunitaria (ricordiamo che questi sono appunti da sviluppare):

 

 a) personale:  

 

- Mnemonica

Sono quelle imparate a memoria che si ripetono continuamente; molte soprattutto in ambiente cattolico e ortodosso

 

- "Nel cuore", esicasmo, mistica, meditazione, contemplazione;

Soprattutto in ambiente ortodosso; si rifà alla guarigione del cieco di Gerico da parte di Gesù (Marco 10:47). Consiste nella ripetizione continua, insistente, della frase "Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!" Questa preghiera espressa “ancora più forte" (v.48)  nelle avversità, ripone una fede decisa ed insistente nel Signore aspettando da Lui uno sguardo, un gesto di salvezza; come i bambini piccoli che piangono con insistenza davanti alla mamma fino a che questa, intenerita, li prende in braccio e li consola. L'espressione riportata sopra, anche con piccole varianti, può essere regolata in base ai battiti del cuore e/o del respiro; si ha piano piano una "fusione" dell'anima nel Signore. Queste forme di unione dell'anima con Dio saranno poi da approfondire.

 

- Libera

Quelle comuni in ambiente evangelico: l'espressione semplice, libera, di quello che si sente nel cuore, espressa direttamente all'Eterno nel nome di Gesù. 

 

- Lode;

Soprattutto in ambiente carismatico - pentecostale vi sono continue espressioni di "lode e gloria" a Dio, di benedizioni di ringraziamenti, di suppliche, di "amen", ecc. 

 

- Locuzioni interiori;

Quella espressa senza parole; pensieri, emozioni, espressioni rivolte a Dio che partono dal fondo del cuore.

 

- Nello Spirito;

Quella carismatica-pentecostale espressa nei momenti di intimità nel raccoglimento nel rapporto personale con Dio per mezzo dello Spirito Santo che, per i merito di Cristo, intercede per noi con "sospiri ineffabili". 

 

 

 b) comunitaria:

 

- Culto;

Dove il prete, il pastore, o gli anziani propongono e guidano a voce alta la comunità con preghiere lodi o altro. In essa possiamo trovare sezioni introduttive-conclusive, o varie fasi di preghiere in nome dello Spirito Santo come le introduzioni che preparano il distacco dalle distrazioni, la confessione (generica comunitaria dei peccati fatta in silenzio, l’offerta di lode a Dio, la supplica, l’adorazione, l’ascolto, il ringraziamento, ecc.

 

- Specifica nello Spirito;

 Gruppetti di preghiera in situazioni specifiche individuali: nelle guarigioni interiori (passato, ricordi, ferite, ecc.); liberazioni da estraneità maligne dell'anima ; di discernimento (decisioni gravi da prendere); ecc. 

 

Il rischio e l'errore più comune in ogni forma di preghiera è quello della prolissità, ovvero di dare poco spazio al Signore e darne troppo a noi stessi. 

Anche in ambiente evangelico, le preghiere che si fanno di solito, pure se espresse con parole semplici, sono lunghe, ruipetitive, piene di frasi abbastanza ovvie. Non sto criticando la buona volontà, ma in questa sede cerchiamo di crescere, vogliamo aderire il più possibile alla santità, cioè a quel resto, a quella parte riservata dal Signore, così come è scritto "siate santi perché io sono santo" (I Pt 1:16; Lev. 11:44). Meno parliamo noi e più parla il nostro Signore. Ricordate queste frasi che già abbiamo incontrato: "Bada ai tuoi passi quando vai alla casa di Dio, e appressati per ascoltare, anziché per offrire il sacrifizio degli stolti, i quali non sanno neppure che fanno del male. Non essere precipitoso nel parlare, e il tuo cuore non si affretti a proferir verbo davanti a Dio; perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra: le tue parole siano dunque poche" (Eccles. 5:1-2)

L'ASCOLTO è per noi un elemento basilare, indispensabile per la nostra conversione e quella degli altri.  Se non dobbiamo ascoltare il mondo e le sue voci, non dobbiamo nemmeno ascoltare troppo noi stessi. Certo abbiamo dei problemi, dei bisogni, chi non ne ha? Ma non dovrebbero occupare troppo spazio in una preghiera comunitaria. "E nel pregare non usate soverchie dicerie come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per la moltitudine delle loro parole. Non li rassomigliate dunque, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate" (Matteo 6:7-8). Nelle nostre preghiere allora, non lanciamoci in lunghi monologhi di ringraziamento perché siamo stati salvati, perché siamo in quel momento a pregare coi fratelli ecc. e nemmeno in generiche richieste di perdono o guarigione per questa o quella persona per la città per la nazione, ecc. Lo schema della preghiera è sempre come un respiro: immissione-emissione. Lo Spirito di Dio entra ed esce. Cadenza, regolarità equilibrio armonia. La preghiera comunitaria potrebbe avere questo schema introduttivo all'ascolto:

La preghiera comunitaria potrebbe avere questo schema introduttivo all'ascolto: 1) Lode e benedizione; 2) la volontà; 3) chiedere perdono dei peccati; 4) cercare dissentire la purificazione di Dio dal nostro peccato; 5) rivestiamo l’abito sacerdotale; 6) Controllo e libertà; 7) l’ascolto.

 

 

Correlazioni:

IDOLI E PREGHIERE

CAP. 1  - LIBERAZIONE DAL PECCATO

CAP. 2 - AZIONE DEGLI IDOLI - AMBIGUITA' NELLA PREGHIERA

CAP. 4 - ESEMPIO DI IDOLATRIA - L'ANGELO

 

  Indice Generale ES - Indice ES_1Home

 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica sono scritti NON PROFIT, senza fini di lucro, per il solo studio biblico personale di chiunque lo desideri - vedi AVVERTENZE