Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

PRIMA RACCOLTA DI APPUNTI  VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE

1989-1994  Rev.3

di Renzo Ronca

 

IDOLI E PREGHIERE

CAP. 2 : AZIONE DEGLI IDOLI - AMBIGUITA' NELLA PREGHIERA

 

La preghiera deve essere pura. Dubbi e rischi intorno alla preghiera "mariana".

 

Ma quante difficoltà ad aprire la mente e slegare i pensieri lasciandoli riposare sullo Spirito di Dio! Quanti inganni radicati in noi in secoli di  buio e superstizioni! Il "sacro" e' stato umanizzato ed esteso al "profano": processioni religiose con reliquie, statue con denaro appeso ai vestiti e serpenti vivi... confraternite oscure... Il processo liberatorio non va avanti; Gesù e' stato "male assorbito", "usato", "consumato".

Qui in Italia, oggi, il paese considerato più religioso, c'e' il massimo dell'obli'o, dell'ignoranza e della prigionia spirituale. Io sono nato nella provincia di Viterbo, vicino Roma;  vi e' qui una vecchia ferrovia voluta dallo Stato Pontificio di una volta: anche se oggi vi sono nuovi treni, gli orari, paradossalmente, non si discostano molto da quelli di un secolo fa, anzi, in certi casi sono peggiorati!    Ecco, il cattolicesimo mi pare qualcosa di molto simile: un carrozzone dai colori sempre nuovi, ma che, caricando un po' di tutto, si deteriora sempre di più. Certe ambiguità religiose, ovvero la coesistenza di sacro e profano, a volte voluta, più spesso tollerata per comodo, non libera certo lo spirito! L'azione degli idoli e' tremenda: lenta, quasi invisibile, inesorabile. Come un tarlo piano piano distrugge qualsiasi portone, così l'idolo si insinua con una teoria (pensate alla "teoria del germe" di alcuni dogmi come l'assunzione al cielo di Maria), si rafforza con dei segni "miracolosi" (e' difficile trovare un posto dove non sia apparsa la Madonna, o chi per lei), si appoggia sull'abitudine "innocua" di menzionarla qua e là in qualche preghiera, ed ecco che l'abitudine diventa tradizione e la preghiera diviene culto autorizzato, poi consigliato, oggi obbligato.

L'ambiguità nella preghiera e' molto grave. Rivolgere la mente ed il cuore, oltre che a Dio, anche a "santi", agli angeli, alla "madre" di Dio, piano piano distrugge ogni nostra difesa e purezza e ci ritroviamo cambiati senza rendercene conto, presi e chiusi dietro le mura di una antica  città medioevale senza vita. Statue piene d'oro di uomini e donne chiamati "santi", allo spirito dei quali si attribuiscono poteri divini, occupano altari e chiese dove la gente si inginocchia. Questi idoli riempiono lo spazio sacro e inviolabile del tempio di Dio. Spazio in cui dovrebbe albergare solo DIO-SPIRITO e NESSUN ALTRO. Questo spazio violato e' si nei templi e nelle chiese, ma arriva anche dentro di noi e il nostro spirito si corrompe diventando ogni giorno più "umano", più "controllato" e quindi più limitato. Questa limitatezza e' esattamente il contrario dell'espansione che ci porta la libertà: e' l'INVOLUZIONE che ci fa perdere di vista il Signore della Vita; ogni giorno che passa un poco di più. Stiamo attenti e non facciamo i superficiali, i superiori: l'inganno e' molto forte: dietro il culto alla Madonna non c'e' Maria, come vedremo più avanti, e dietro ogni preghiera al santo non c'e' il santo, ma e' solo lui, l'Ingannatore, il Lucifero dalle mille false luci che continua a farsi passare per quello che non e' e non sarà mai.

EGLI PUO' ANCHE RISPONDERE ALLE VOSTRE PREGHIERE, PUO' FARE SEGNI E MIRACOLI, MA STATE ATTENTI PERCHE' NON E' DIO!

Egli fa leva sulla nostra debolezza ed ignoranza facendoci sentire saccenti, forti, saggi, ma e' tutto fumo: un conto sono i nostri concetti di perbenismo, la nostra "saggezza", e un conto e' la Sapienza, la Saggezza di Dio! Val la pena di ricordare un comandamento che, a quanto mi consta, Dio non ha ancora abrogato: "Non fabbricarti nessun idolo e non farti nessuna immagine di quello che e' nel cielo, sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non devi adorare, ne' rendere culto a cose di questo genere. Perché io, Il Signore, sono il tuo Dio e non rivali (...). (Esodo 2O:4-5) Sottolineo le parole "..ne' adorare, ne' rendere culto.."  (la parola "venerare" non suona ambigua?)

La preghiera e' un intimo rapporto col Signore: nell'intimità' gli sposi si tolgono i vestiti: pensate ai vestiti come a delle personalità, a delle difese o comportamenti mondani; pensate ora alla preghiera: gli sposi sono il nostro spirito e quello di Dio. Noi pure ci "mettiamo a nudo", cioè, tolto ogni vestito di diffidenza o prevenzione, mettiamo il nostro cuore nel cuore del Signore. Ed anche il Signore, ovvero il suo Spirito, "si apre" con noi, svelando il suo mistero, aprendo la via alla contemplazione della sua Gloria. Vedete come e' importante questa duplice "apertura" di fiducia: come un abbraccio d'amore, come di chi si fida a punto tale che gli rivela tutto di se: debolezze paure, desideri... e l'altro pure gli rivela il suo Volto, la Pace, il piano di salvezza.. lo fa avvicinare alla sua casa... Riflettete: mettereste questa vostra intimità, questa vostra apertura totale e fiduciosa nelle mani di un qualcosa che non e' Dio?  -No- direte -ma le preghiere fatte a Maria vanno da Gesù -: scusate, ma dove l'ha detto questo il Signore? E' una vostra ipotesi o e' confermata da chiari passi delle Scritture? E' un'altra "teoria del germe"[1]?  Quando mai Gesù ha permesso di pregare un beato, un santo o ha mai aggiunto "per pregare me, vi risulterà più facile se pregherete prima la mia mamma o il mio papà?" Ma cos'e' questa confusione? Ci interessa la vita terrena di Gesù o la sua divinità? Guardate che noi dobbiamo pregare SOLO il Padre che e' nei cieli.

L'unico intermediario che esiste e' proprio Gesù stesso, che per noi rappresenta il Sommo Sacerdote. Tramite Gesù arriviamo al Padre. Finisce qui. Non ci sono altri parenti per arrivare a Gesù. O vogliamo fare una catena che non finirebbe mai?  Mettete pure il vostro cuore nelle mani di quello che pensate essere la madre di Dio o il santo protettore o l'angelo custode! Io non ve lo consiglio! Pensate al Signore che teneramente vi ama. Nella preghiera, abbiamo detto, egli pure desidera mostrarsi, rivelarsi: pensate quale tristezza per lui trovarsi in un ambiente promiscuo. Voi peccate due volte: la prima contro voi stessi per inavvertenza; la qual cosa, se era comprensibile all'inizio, oggi non lo e' più; la seconda contro Dio stesso perché sporcate il suo tempio. Cosa pensate che farà il Signore di questo tempio? Vi lascio riflettere da soli. Accenniamo anche alla preghiera: Quando i discepoli chiesero a Gesù come pregare egli insegnò loro il "Padre nostro" (Luca 11:1 e Matteo 6:9) e questo insegnamento vale anche oggi. Non mi pare ci siano state aggiunte successive.

Vi faccio una domanda provocatoria: il "rosario" e' una preghiera "mariana" o "cristologica"? Per rispondere immagino che la vostra mente stia esaminando la modalità della preghiera in esame: le "ave Maria", i "gloria Padre", "salve regina", "i misteri" e il "Padre nostro", le "intenzioni" ecc. Ma non e' questa l'unita' di misura. Almeno non quella spirituale. Troviamo la risposta nel solo confronto delle Scritture: "Voi vedrete a Babilonia idoli d'argento, d'oro e di legno portati in processione sulle spalle. Essi suscitano timore ai pagani. Ma voi guardatevi bene dal comportarvi come questi stranieri! Non lasciatevi prendere dal timore davanti a quegli idoli, quando vedrete la gente far ressa attorno a loro per adorarli. Direte invece nel vostro cuore: -A te solo, Signore, si deve l'adorazione!- L'angelo del Signore e' con voi e vi proteggerà." (Geremia 1:3-6) Ecco, io so solo questo: "A te solo, Signore, si deve la preghiera, il culto, l'adorazione, l'offerta di me stesso".

OGNI PREGHIERA RIVOLTA AD ALTRI, NON E' RIVOLTA A DIO.

 

Correlazioni:

IDOLI E PREGHIERE

CAP. 1  - LIBERAZIONE DAL PECCATO

CAP. 3 - SULLE PREGHIERE

CAP. 4 - ESEMPIO DI IDOLATRIA - L'ANGELO

 

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[1] I dogmi cattolici, in genere, non potendo dimostrare le cose attraverso la Scrittura, risalgono ad un ipotetico piccolo contenuto che sarebbe "dentro" la Scrittura: in "germe", appunto. 

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