Luce e tenebre

Prosegue da... LA CREAZIONE DELL’UNIVERSO NON E’ FINITA, E’ ANCORA IN ATTO E SARA’ COMPLETATA CON “CIELI NUOVI E TERRA NUOVA” (Brevissimo riassunto degli eventi) - 296 UT


IN GENESI TENEBRE E LUCE, A FINE APOCALISSE SOLO LUCE

Nostro ragionamento essenziale:  

L’Eterno, il nostro Dio, esisteva già (1) prima dell’universo, anche quando non c’era il tempo e nemmeno lo spazio (2).  

Per un motivo che pensiamo essere Amore (3) questo Essere potente benevolo e giusto, ha voluto creare l’universo, la Terra e l’uomo. L’Eterno ha messo poi l’uomo sulla Terra come Suo rappresentante.

Questo processo creativo ci è stato presentato in forma brevissima e sintetica in due racconti (in Genesi cap. 1 e Genesi cap. 2), ma secondo una interpretazione dalla prospettiva molto più ampia, tale processo creativo, oltre alla Genesi, abbraccia tutto questo sistema di cose e va oltre, fino a comprendere il nuovo sistema, quando tutto sarà compiuto, con i “cieli nuovi e terra nuova”. (4)

Tale evoluzione della creatività di Dio non è ancora finita, Dio non ha smesso di operare. (5)

L’iniziale separazione della luce dalle tenebre, (6) privilegiando la luce, proseguirà fino a quando Dio stesso sarà una luce vivente e trasformante. (7)

A questo proposito riporto un passaggio che ho scritto nel mio libro “APOCALISSE - RIVELAZIONI DI GESU’ RISORTO ALL’APOSTOLO GIOVANNI”

«L’atto creativo di Dio, la Sua creatività, non finisce; finisce un sistema che viene trasformato in un altro sistema dove la creatività è un continuo vivere.

La base del sistema vitale futuro sembra essere una perfetta unione-comunicazione tra Dio e noi. Da Lui arriva all’uomo una forma di “essenza di Dio stesso”. Probabilmente sarà l’insieme di significati come: donazione di Sé, energia, luce, ciclo di ricambio continuo di questo flusso vitale, sublimazione del nostro singolo essere in quell’insieme vitale che possiamo chiamare “Amore” (ma è troppo riduttivo), ecc.

Fatto sta che Dio sarà il Sole e la Luna della vita e del pensiero, il Centro della nostra esistenza, che sussiste perché esiste Lui. In un certo senso ci “ciberemo” di ciò che viene emanato da Lui; e rimanderemo a Lui, e attorno a noi, questo Amore concreto luminoso e vivificante. Senza questo contatto-comunicazione continua non esisterebbe più nulla. E' per questo che Dio raffina così tanto noi, la terra, l'universo presente e le sue creature e poi dopo tanti passaggi fa un definitivo giudizio: non potrà più esistere nulla infatti che non sia unito perfettamente a Dio; e se non fosse della stessa "sostanza" di Dio sarebbe "bruciato", perché solo Dio in quanto tale può esistere. Noi vivremo letteralmente "in Dio". Non sarà più un universo staccato da Dio, ma l'universo composto di Dio. Noi saremo in Lui e Lui in noi.

Questa unità con Dio non ha eguali nelle sensazioni fisiche che conosciamo; se non, forse, nell’atto di unione tra uomo e donna quando si genera una nuova vita. Ma a confronto è solo una debole eco. Questa “pienezza di Dio” non finirà mai, e ti riempirà in continuazione (è questa l'eternità), e fluirà nel creato vivente per l’eternità. Non è spiegabile la gioia e le felicità e il senso di “continuo essere” di “continuo compiuto” che si proverà.  Lode a Dio.» (8)

Solo allora le tenebre già divise all’inizio, non esisteranno più.

R.R.


Note:

(1) La nostra mente, anche se razionalmente comprende parole tipo: “Dio è eterno, esisteva da sempre, non ha avuto un inizio, non avrà una fine”, tuttavia non arriva a rendersene conto. Probabilmente ciò è dovuto ad un limite della nostra natura rimasta umana fuori dall’Eden senza più potervi rientrare. In Genesi 3:24 è riportato: Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita. Dobbiamo accettare questo limite pure se con la speranza di un’apertura o trasformazione, che avverrà quando saremo accolti nella casa del Signore, al momento del rapimento dei credenti, secondo la Sua promessa: «E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi» (Giovanni 14:3)

(2) Quando parliamo del “tempo” e dello “spazio” dobbiamo stare molto attenti. Una cosa è il tempo riferito a Dio, secondo la Sua possibile prospettiva,  ed una cosa è il tempo per l’essere umano sulla Terra. Può essere utile il nostro accenno nel dossier PDF “IL TEMPO TERRENO E IL TEMPO DI DIO” in https://www.ilritorno.it/images/documenti/dossier/IL%20TEMPO%20TERRENO%20E%20IL%20TEMPO%20DI%20DIO.pdf

(3)Amore” è forse la parola più usata e “consumata” al mondo, tanto che ha perso quasi del tutto suo significato. Secondo la Scrittura “Amore” è anche sinonimo di Dio (1Giovanni 4:8b), e questo dovrebbe spingerci ad un uso più appropriato del termine. Una nostra pagina scorrevole ed interessante potrebbe essere: “750) AMORE NON RICAMBIATO - L'UOMO RIESCE AD AMARE DAVVERO? COM'E' L'AMORE DI DIO?”. Per poterci avvicinare al senso della creazione possiamo pensare (seppure molto più in piccolo) all’esempio della famiglia, in cui i genitori concepiscono un figlio per amore, pensando per lui cose buone e progetti di bene e prosperità. Forse nella frase “1Giovanni 4:19 Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo”  è racchiuso anche il grande amore di Dio quando per primo ci pensò e ci creò.

(4) "Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia." (2 Pietro 3:13); "Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio (la nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio) e il mio nuovo nome." (Apocalisse 3:12); "Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più." (Apocalisse 21:1)

(5) “Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero»” (Giovanni  5:17 - CEI) 

(6) “Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre” (Genesi 1:4) 

(7) Apocalisse 21:10 L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. […] 22 Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. 23 La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello. 24 Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza. 25 Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, poiché non vi sarà più notte. 

(8) Il libro “APOCALISSE - RIVELAZIONI DI GESU’ RISORTO ALL’APOSTOLO GIOVANNI” in versione PDF, scaricabile gratuitamente, si trova qui https://www.ilritorno.it/images/documenti/libri/apoc-vol-unico-gr.pdf e cioè che è stato riportato nella nota si trova in “NUOVI CIELI E NUOVA TERRA Ap 21:1”, alla pag. 306.

 

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