Giudizio

Attenzione a come leggiamo la Bibbia

Il linguaggio biblico, soprattutto nel Antico Testamento, è molto pratico e diretto: “il popolo si ribella, Dio lo punisce” in realtà non si tratta di un despota che amministra la sua legge distruggendo chiunque gli vada contro; la cosa va intesa in un altro modo: Dio tramite la Legge spiega all’uomo rozzo e duro di comprendonio quale sia il suo bene. Lo fa con un linguaggio incisivo, essenziale e rigoroso adatto a lui, in modo da poter essere inteso subito da quel popolo in quel tempo con quella mentalità. Questo linguaggio si addolcisce e si apre sempre più man mano che arriviamo al Nuovo Testamento. Vale a dire man mano che l'uomo cresce nella maturità di fede.

Dio è una "Sostanza d’Amore", ciò che Egli dice all’uomo, per mezzo dei Suoi profeti, è impregnato della Sua Sostanza.

Egli spiega che essere "in Dio", e poi "in Cristo", e quindi "nello  Spirito Santo" significa essere parte di questa sostanza.

Sarà inutile ogni osservanza della Legge senza aver capito la "Sostanza" della Legge che è appunto l'amore di Dio Padre, Figlio e Spirito.

Ma agire senza essere entrati in qualche modo a contatto con la Sua Sostanza, significa trovarsi lontano da Lui, significa commettere azioni malvagie e "peccare".  È questo stato d’animo, assente ed autosufficiente, che “incorre nel giudizio di Dio”.

In pratica chi si mette fuori-linea da Dio (e quindi dalla Bibbia) si autoesclude dalla grazia.

Non è Dio che una mattina decide di punire il disubbidiente, ma è la “sostanza” di Dio che non è fatta di peccato. E chi invece si trova nel peccato (ovvero senza Dio) è privo del Suo Amore-Vita; chi non è composto di questo può essere solo composto una sostanza diversa: e cosa è diverso da amore-vita? Odio, indifferenza e morte. In un certo senso dunque potremmo dire che chi sceglie di allontanarsi da Dio, si condanna da solo.

Attenzione dunque ad interpretare per il giusto verso certe frasi del Vecchio Testamento. Non è Dio che condanna l'uomo solo per esercitare un potere, ma è l'uomo che si condanna da solo quando si esclude dalla grazia di Dio.

R.R. (prima pubblicazione 7-3-10 - ultimo aggiornamento 18-11-23)

Sorry, this website uses features that your browser doesn’t support. Upgrade to a newer version of Firefox, Chrome, Safari, or Edge and you’ll be all set.

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull'utilizzo del sito stesso.
Proseguendo nella navigazione accetti l’uso dei cookie; altrimenti è possibile abbandonare il sito.