Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

SECONDA RACCOLTA DI APPUNTI  VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE 1994-1995  (Rev. Febbraio 1998)

di Renzo Ronca

 

 

IL VIAGGIO DELL'UOMO E DELLA CHIESA VERSO DIO nella relatività delle nostre azioni limitate e dei nostri piccoli pensieri

 

PARTE  I

 

CAP. 5 - L'UOMO VUOLE GESTIRE, MA UNA VOLTA ERA LO SPIRITO SANTO A GUIDARCI - ELEMENTI INGANNEVOLI DI SATANA

 

Restare in equilibrio tra passato e futuro sembrerebbe facile; il problema nasce quando l'uomo si mette al posto del Signore e vuole gestirsi da solo; lo fa su se stesso ma si avventura a farlo anche sugli altri, come purtroppo accade oggi in quasi tutte le chiese.

      Al tempo di Gesù i suoi discepoli riconoscevano in lui la divinità e gli erano sottoposti. Dopo la sua resurrezione e ascensione, comincia l'attesa del suo ritorno;  la comunità riceve nella Pentecoste la "potenza dall'alto"[1] ed inizia la sua opera di evangelizzazione.  

Riflettiamo su qualche aspetto:

      I discepoli non si inventano nulla da se stessi,[2] si immettono in un piano di salvezza già predisposto da Dio;[3] non e' la nascita di una nuova razza o di un nuovo popolo o di una nuova religione:[4] e' la continuazione[5] meravigliosa dell'opera predisposta dal Padre, realizzata appieno nel Figlio, e portata a compimento dallo Spirito Santo in noi stessi, fino alla fine di questo sistema di cose. Infatti la sola guida della chiesa e' lo Spirito Santo, secondo come e' scritto:

 "Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire."[6]

Ma e' stato davvero così? Lo Spirito di Dio ha veramente guidato e guida la chiesa? Nei primi anni sembra di si, quando si aspettava il ritorno del Signore da un momento all'altro e la fede era molto forte; lo Spirito, nella prima comunità apostolica non ancora appesantita e divisa da questioni organizzative,[7] agiva fortemente non solo con segni potenti per mano degli apostoli,[8] ma con una presenza attenta e continua: indica Mattia al posto di Giuda;[9] prepara Barnaba e Saulo per una missione;[10] impedisce l'evangelizzazione in Asia indicando poi, in visione a Paolo, la Macedonia;[11] parla a Filippo e lo manda a battezzare l'etiope.[12] Lo Spirito di Dio dunque muove e attesta[13] la vita del credente sia singolarmente e sia nella comunità di cui si prende cura. 

     Ed oggi?

Quanti fatti sono accaduti dal momento in cui Gesù e' salito al cielo! Non potendo più colpire lui, il Signore,  allora Satana si e' avventato contro quelli che credevano e credono in Cristo. Conoscendo bene le nostre debolezze umane[14] ci ha messi l'uno contro l'altro; singolarmente, come gruppi, come chiese.[15]

     L'abilità di Satana, grande ragionatore, conoscitore delle Scritture,[16] insidioso portatore di mezze verità,[17] e' consistita spesso in questo:

 

  1. Caricare di eccessivo significato elementi reali ed anche veri della Scrittura;  

  2. Fare assumere loro significati parziali o personali nella mente dell'uomo; 

  3. Convincere l'uomo di aver trovato da solo chissà quale verità e che deve difenderla ad ogni costo, anche combattendo coraggiosamente ed eroicamente contro gli empi; se occorre fino alla morte stessa; tutto pur di "difendere Dio".

 

     L'ingannatore raramente cerca di convincerci in maniera diretta che non c'e' Dio e che non bisogna seguire la sua volontà; egli stesso conosce bene il Signore e ne ha paura perché sa che subirà, come tutte le creature, il giudizio finale;[18] se ci affrontasse così, in maniera chiara e diretta, pochissimi o nessuno gli darebbe ascolto. L'azione del maligno e' molto più pericolosa, trasversale, ambigua, insinuante: a lui basta immettere un piccolo granello di sabbia nel fluire della nostra fede; una disobbedienza anche indiretta o poco consapevole; l'importante e' che DI FATTO l'uomo si trovi in condizione di peccato.[19] Nell'acqua torbida il diavolo può mimetizzarsi meglio ed agire con grande libertà.

      In un'azione molto sottile l'ingannatore prende elementi fondamentali del peccato come l'orgoglio e la superbia, li traveste da "libertà, sapienza, luci", ed illude l'uomo in una falsa autosufficienza e sicurezza di sé, mascherando la tragica realtà: cioè che l'uomo non riconosce più il suo Dio; conseguentemente non può avere coscienza di peccato perché non ha coscienza di trasgredire, di offendere Dio come Persona. Senza la consapevolezza del peccato e' assurdo e sconosciuto anche il concetto di pentimento o di perdono;  senza la capacità di pentirsi e di perdonare non si riesce nemmeno ad amare.

      Il sovraccaricare di significato una frase della Scrittura sembra niente ma poi su quella si costruisce pericolosamente come un palazzo sul vuoto; e dal piccolo squilibrio nasce una grande frattura. E' come una piccola radice di un albero, che entra in una crepa del muro, per quanto il muro possa essere solido, prima o poi lo fa crollare. Infatti se un uomo si trova in trasgressione, di fatto e' un poco più lontano dalla presenza di Dio, avendo commesso un atto contro la Sua volontà. Questa "piccola" lontananza, se non risolta subito, produce un allontanamento anche dalla grazia: cioè l'uomo si allontana dalla protezione di Dio.[20]

      Dunque lo Spirito Santo che doveva guidare i cristiani, la Chiesa nella verità, e' stato offuscato, represso; a volte sostituito. Ma se "sulla cattedra di Mose'"[21] siedono anche oggi persone ipocrite che amano solo esibire se stesse e difendere un potere vuoto, allora che cosa sono oggi le chiese che dicono tutte di essere guidate dallo stesso Spirito di Dio? 

     Per capire il concetto di "Chiesa" bisogna ripartire da zero: dimenticarci di queste brutte organizzazioni umane che chiamiamo erroneamente chiese; occorre ritornare indietro nel tempo, cercare, per quanto ci sarà possibile, di capire quali potevano essere le parole e le intenzioni di Gesù.

      Egli intendeva parlare di Chiesa come di un rimanente di fedeli sulla terra, che con la potenza del suo Spirito avrebbe protetto, radunato e guidato fino al suo ritorno, quando finalmente l'avrebbe preso definitivamente con sé, come una sposa.[22]  E' sproporzionata l'importanza dell'uomo per la costruzione e il mantenimento delle chiese; scopo dell'uomo che crede in Cristo e' divenire cristiano, cioè credere in Gesù, fare la sua volontà e restargli fedele; non solo costituire la chiesa. Il fatto che l'uomo sia nella Chiesa di Cristo e' la logica conseguenza del suo essere cristiano; non e' la sua aspirazione diretta. Nel momento che crediamo, preghiamo, operiamo ed aspettiamo nel nome di Gesù, allora siamo  cristiani e siamo Chiesa, ovvero parte dell'insieme di Cristo, del suo Corpo, del disegno di Dio per la salvezza di chi avrà mantenuto la fede; parte di questo rimanente messianico che e' appunto la Chiesa sulla terra che cammina nel deserto, che viaggia nel tempo alla ricerca della terra promessa in una purificazione continua.

      Il Signore sta radunando questo "resto" messianico, non ci assumiamo meriti personali; noi non sapremmo nemmeno come pregare;[23] non ci sono super-fedeli o super-chiese che hanno il monopolio o una speciale licenza di agenti speciali. Il Signore può servirsi anche di persone, organizzazioni o potenze non strettamente o perfettamente "giuste"; non c'e' da scandalizzarsi, la volontà di Dio si compie spesso in modi sorprendenti.

      Io vedo la Chiesa di Dio organizzata in questo modo:

 

 

 

Immaginate come dei cerchi concentrici; il centro rappresenta la chiesa ideale, il gruppo portante e rinnovatore dello Spirito; i vari cerchi esterni sempre più grandi, rappresentano le altre chiese, o per meglio dire gli altri livelli di fede più o meno organizzati; la freccia rappresenta il migrare dei fedeli sospinti dal processo di santificazione verso la perfezione, la verità.

 Il disegno e' visto dall'alto e di lato.

 E fin qui non ci sarebbe nulla di particolare, basterebbe trovare la chiesa-organizzazione che si avvicina di più alla Chiesa-rimanente-ideale del Signore e rimanerci. Il problema e' che noi abbiamo disegnato su di un

 piano; non abbiamo tenuto conto della trasformazione degli spazi nel tempo. Vi ricordate il mare di cui parlavamo? Qui abbiamo fatto uno schema-fotografia di un attimo; ma sappiamo che l'opera dello Spirito e' una creazione e trasformazione continua in vista della perfezione. Non esiste un momento in cui possiamo dirci "arrivati", se non quando incontreremo il nostro Gesù. Allora il disegno per poter essere più realistico dovrebbe essere in movimento. Una specie del planetario; cioe' la riproduzione dei pianeti in movimento nelle loro orbite.

      Ma come si muoverebbe? Una direzione, un orientamento innanzi tutto. Voi sapete che anche nello spazio il nostro sistema solare oltre che avere i movimenti di rotazione e rivoluzione dei singoli pianeti ha anche un comune movimento verso una data direzione, come se si ESPANDESSE VERSO L'INFINITO.

     Dentro la più piccola particella di vita, nell'atomo, in una cellula, nel DNA, viene riprodotta la stessa perfezione dell'universo. Nell'infinitamente piccolo e nell'infinitamente grande e' presente la perfezione di Dio che e' meravigliosa agli occhi nostri.

      Questo movimento planetario e' simile al movimento del nostro cuore di fedeli ed e' simile al movimento di tutti i cuori dei fedeli che pregano insieme lo stesso Gesù, che possiamo chiamare Chiesa.

      Il Tempio di Dio e' nel cielo ma anche dentro noi stessi.

      Ma chi stabilisce la direzione, l'orientamento? Lo stesso che imprime il moto della vita, che le dà un "verso": solo il Creatore, Dio.

      Vi e' dunque una direzione già data, un'attrazione già evidente nel cammino della nostra vita; e' come una strada già tracciata che Gesù ci ha rivelato; si tratta solo di assecondarla morbidamente, con umiltà, mitezza, senza questioni, senza ribellioni.[24]

 Ecco allora come potrebbe presentarsi in forma schematica il progressivo movimento dell'espansione dei cuori e delle chiese visto dall'alto  e di lato.

 

Fig.4

 

Può sembrare complicato e certo e' arduo voler rappresentare un così sublime movimento su un foglietto di carta, ma se pensate a una cometa che si sposta nello spazio attratta da Dio (fg. 5), vi sarà più facile immaginarlo .

     La cosa fondamentale da capire per noi uomini e' proprio questa trasformazione continua che avviene per opera dello Spirito di Dio.

      Pensiamo ai tanti riformatori o anche ai movimenti illuminati: partono bene, con rivelazioni buone e la Chiesa avanza nella verità. Per esempio, visto nel nostro disegnino in fig.4, si passa da una prima ad altre immagini, in successive trasformazioni. Bene, nel momento del passaggio, quei riformatori sono il nucleo del disegno, il cuore, la parte centrale. Potremmo dire meglio: nei momenti di trasformazione Dio abita il suo Tempio, la sua Chiesa, il punto centrale della vita degli uomini.

      Ma l'uomo può fermarsi, irrigidirsi, opporsi a questa trasformazione, per esempio nell'apostasia, nella paura, nel fanatismo, ecc.

      Allora se il centro del disegno, ovvero la linea portante, la chiesa, di cui si compiaceva lo Spirito di Dio, era nel nucleo iniziale della prima immagine del disegno, quando questa chiesa si ferma per un qualsiasi motivo, e non avanza più, che succederà allo Spirito di Dio?

      Si fermerà anche Lui?  Certamente no! Lo Spirito continuerà ad operare ed il nucleo sarà immediatamente identificato in un'altra figura guida, meno ribelle alla sua opera, come un nuovo riformatore o una chiesa riformatrice di un movimento di risveglio delle coscienze.

      Questa opera continuerà fino a che il nuovo nucleo non farà altri errori, deviando dalla giusta volontà di Dio, dalla guida dello Spirito Santo, ed allora lo Spirito passerà oltre identificandosi via via con elementi o organizzazioni sempre più pure, semplici nella fede, ripiene d'amore e di timor di Dio.

      Chi resta indietro avrà solo l'apparenza di un culto, ma sarà una persona o una chiesa vuota.

      Tra gli errori che facciamo sempre ce n'e' uno ricorrente: quello di impossessarsi delle cose di Dio. Lo Spirito Santo che da solo e' la nostra guida, viene soffocato, messo in secondo piano; l'organizzazione assume un'importanza che non dovrebbe avere. La chiesa e' diventata troppo ricca e superefficiente. L'efficientismo delle opere illude il credente che confonde la benedizione di Dio con la statura apparentemente raggiunta; e contemplando il suo operato si dimentica che quel suo operato non e' affatto suo, ma solo opera e consistenza di Dio. La chiesa che era illuminata e che aveva il compito di portare nuove luci illumina se stessa e si contempla nella sua bellezza. Ripete come un'eco continua il messaggio con cui era partita e comincia non solo a testimoniare ma anche a giudicare. Si vede alla testa del popolo di Dio e questa altezza gli fa assumere assieme alla responsabilità anche un potere che non avrà mai. L'uomo ha umanizzato il divino, consapevole della presenza dello Spirito Santo si illude della sua santa presenza sempre e comunque, crede di poterlo esibire e di poterlo gestire. Nascono i catechismi, le responsabilità eccessive, il potere di giudicare chi e' dentro da chi e' fuori. E' la fine della chiesa. Lo Spirito Santo non vi e' più. Nessuno se ne accorge. Potrebbe essere la fine dell'uomo. Ma ecco che già una nuova luce sorge e per chi lo sa accettare lo Spirito di Gesù si ripresenta sotto un altro aspetto. Non e' facile riconoscere l'aspetto del risorto. Può sembrare ciò che noi ci aspettiamo di vedere secondo la nostra logica, come l'ortolano davanti a Maria, o come il passante davanti ai due di Emmaus; ma poi se il nostro cuore e' puro Egli si rivela. Egli spezza il pane. La comunione dei fedeli. L'offerta di noi stessi non solo a Dio, ma nell'adempimento della volontà cristiana, anche ai nostri fratelli. Il nostro corpo, sia esso la nostra persona o la nostra chiesa, deve sapersi spezzare, deve poter essere offerto in sacrificio per il bene di chi e' invitato alla cena del Signore. A questa festa chi sei tu per dire che l'altro non e' invitato? Se in te c'e' il Cristo allora devi saper come amare, come ACCOGLIERE e non come allontanare dicendo "io sono più santo di te".

      Saper spezzare il pane per una chiesa e' restare APERTA, accogliendo più che giudicando, IN TRASFORMAZIONE CONTINUA. Non considerarsi altro che povera, senza acquisizioni se non la misericordia, la testimonianza, il sacrificio della croce. Nessuno mandi mai via dal luogo di culto un fratello, sia pure esso debole di fede o anche peccatore! Il Signore raduna; noi, umilmente possiamo partecipare alla sua santa opera, ma non distruggiamo la sua opera facendola nostra, perche' noi non siamo in grado, da soli, ne' d'amare, ne' di perdonare. Noi giudichiamo sempre. E se non sono i comandamenti sarà il catechismo, il dogma, la rivelazione, comunque facciamo troppo spesso anche noi della casa del Padre una casa di mercato dove ci si arricchisce e dove la Parola viene distorta.

      Una chiesa aperta deve sapersi trasformare docilmente secondo il tocco gentile dello Spirito di Dio, possibilmente senza aspettare di essere rimproverata. Non deve costruire pilastri di cemento armato su cui appoggiarsi, ma fragili paletti di legno in modo da stare sempre vigile e attenta per non cadere. Dovrebbe evitare ogni forma di dogma moderno, ovvero la formazione di una regola uguale per tutti. Le regole perfezionano l'attività ma mortificano lo Spirito.

  

     Ma sbagliare e' normale per l'uomo. Non c'e' da sentirsi abbattuti. Chi e' che non sbaglia? La nostra forza non sta nel camminare senza errori lungo la strada dell'espansione, bensì nella capacità di risorgere secondo la grazia e la fede nel Signore. Le correzioni vengono date ai figli amati da Dio; per cui pieni di buona volontà proseguiamo il nostro cammino insieme.

      Del resto l'uomo ha due "personalità" da dover curare, due tendenze: la carne e lo spirito;[25]  e i due cammini hanno caratteristiche completamente diverse:

 


Fig.5

 

Nella figura 5, se partiamo da B (battesimo) vediamo che lo spirito si arricchisce mentre la carne si impoverisce. Ovvero da quando conosciamo e siamo conosciuti da Gesù risorto e procediamo nella giusta fede, dobbiamo saper equilibrarci tra il distacco dal mondo pur rimanendo nel mondo, e l'unione con lo Spirito di Dio che ci aspira e ci trasforma verso l'immagine del Figlio. E' cosa risaputa che il nostro corpo segue la mortificazione della croce mentre lo spirito nostro segue la via della resurrezione; così mentre fuori "deperiamo" dentro "ci rinnoviamo".

 Ebbene per le chiese succede in modo analogo: il "corpo" esteriore si impoverisce, quello interiore si santifica.

      Se infatti al posto di "B" mettiamo "C" (chiesa), non cambierà nulla nello schema. Da quando due o più persone si riuniscono nel nome del Signore, la Chiesa di Dio si esprime in essi con tutta la sua pienezza e li sollecita, li spinge ad avere sempre la stessa evoluzione: distaccarsi dalla mondanità (mortificazione dell'aspetto esteriore), avvicinarsi alla spiritualità.

      Una chiesa appesantita, chiusa, che fa un idolo di se stessa, che giudica il fratello, non può più essere trasparente e trasmettere l'Amore e lo Spirito Santo. Quelli che erano i primi passano più indietro in base alla "quantità" e "qualità" dell'"inquinamento" del peccato accettato. Ecco che allora nel nostro schemino non bastano più i movimenti disegnati: ve ne deve essere un altro interno. I cerchi, ovvero le persone, le chiese, non sono blocchi impenetrabili ma materia plasmabile nelle mani dell'Eterno che le fonde e le ordina continuamente sempre nella volontà di amore e nel rispetto delle singole volontà. Quelli che erano avanti possono andare indietro ma possono anche ritornare avanti in base al loro pentimento.

 

Fig.6

  

     Il nostro modellino a forma di cometa diventa nel suo ipotetico movimento esterno ed interno sempre più complesso vero? Bene, se capiamo questo siamo sulla buona strada. Considerare la chiesa un semplice raduno di persone sarebbe come un disegno su un solo piano, senza tener conto dello spazio; sarebbe come considerare l'uomo solo un ammasso di elementi chimici.

      Se dunque all'interno della Chiesa condotta dallo Spirito di Dio non c'e' una posizione dell'uomo che possiamo dire con sicurezza "ferma", allora, non sarà molto avventuroso, superficiale e relativo il nostro modo di giudicare le altre persone e le altre chiese? Consiglio molta cautela a chi dice "noi siamo i giusti" in un insieme che si trasforma.

       Del resto dobbiamo abituarci ad usare la mente, ad aprirla nella ricerca degli spazi liberatori che ci offre la fede; cerchiamo di approfondire l'azione dello Spirito Santo, sia dentro l'uomo che dentro la Chiesa; ci accorgeremo quanto poco conosciamo sia l'uno che l'altra.

  

Fig.7

 

Guardate la fig.7: questo e' l'atto decisivo e salvifico: un semplice movimento interiore della volontà dell'uomo che esaminato bene tutto quanto e' nella terra e nel cielo, posta una barriera, una griglia di controllo tra il mondo e la sua anima, decide liberamente di aprire un piccolo varco a quel "dove sei?" del Padre suo che e' nel cielo e che da sempre lo chiama. Entra lo Spirito di Dio e quasi immediatamente quella parte di noi stessi fatta della stessa sostanza del Padre, rivive, rinasce e si slancia insopprimibile verso quel Dio che e' padre e madre, amore e sapienza, caldo e  potenza, timore e dolcezza. L'amore di Dio ci permea, e' attorno a noi, bussa in continuazione alla nostra porta della coscienza; e' attorno e dentro la terra; e' negli spazi degli innumerevoli mondi. Noi siamo la pecorella smarrita: l'uomo; il popolo della terra, così imprigionato e corrotto.

 Gesù e' il pastore che e' venuto a dare la sua vita per poterci ricondurre. Ladri e briganti sotto la guida di un ingannatore prepotente e assassino ci hanno ingannato e ci tengono schiavi; e siamo così abituati al cibo ed al linguaggio di questi padroni "egiziani" che non ci ricordiamo quasi più di quale Dio stiamo parlando. Ma Mose' non e' finito: il popolo di Dio se ricorda, se comincia a ricordare che e' nato libero, se si ricorda che c'e' un Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, che vestito da uomo ci ha ricomprati alla morte cui eravamo destinati, che e' presente e ci chiama, ebbene se comincia a ricordare questo deve solo aprire una finestrella dentro se stesso e lasciarlo entrare. Allora lo Spirito Santo, come Mose', come la stella cometa, ci guiderà. Ci guiderà come individui prima; come Chiesa poi.

     L'uomo rinato per fede in Cristo non e' più allo stato di inerzia o peggio sotto l'influsso del maligno che vive confinato come noi sulla terra; egli e' libero già adesso nella sua parte interiore costituita della sostanza del Padre e dopo un processo di purificazione o di "decontaminazione" dal peccato, come un ipotetico deserto, ritroverà la sua vera terra, la sua vera casa, la stessa casa dove abita Dio.

      Certo il faraone non ci vorrà lasciare e tenterà in tutti i modi di tenerci ancora schiavi, ma che potrà fare di fronte alla passaggio dell'angelo della morte? Sarà per noi la Pasqua della liberazione, della morte del peccato e della resurrezione in Cristo. E se il maligno ci vorrà inseguire sarà inghiottito dal mare del nulla. Non ci sarà più.

  

Correlazioni:
 

1 - SEME, RADICE DELL'UOMO: "IMPRINTING" DI DIO

2 - ORIENTAMENTO

3 - CONFINI ENTRO CUI MUOVERSI - IL GIOVANE RICCO E I COMANDAMENTI

4 - RAPPORTO SIMBOLICO TRA CIELO E TERRA

6 - L'APERTURA ALLO SPIRITO DI DIO INSTAURA UN'ATTRAZIONE,  UN ORIENTAMENTO NEI PENSIERI DELL'UOMO E UN MOVIMENTO DI TUTTA LA PERSONA

7 - LINEA IDEALE: ACCENNI AL RAPPORTO DIRETTO CON DIO NELLA  SOLITUDINE E NELL'ABBANDONO

 

 

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[1] Luca 24:9; Atti 2

[2] "Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio e si secca;.." "Non voi avete scelto me ma io ho scelto voi; e  vi ho costituiti perché andiate e portiate molto frutto, ..." (Giov. 15:6 e 16).

[3] Is. 40:1-5; Mal. 3:1; 4:5-6; Matt. 3:3; 3:11; 28:19; Efes. 1:7-14.

[4] Mar. 1:27

[5] Atti 2:14-21

[6] Giov. 16:13

[7] Vedi nota 1 in appendice tratta da "LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO" di H. Conzelmann - Editrice Claudiana - Torino.

[8] Atti 2:43; 5:12; 14:3

[9] Atti 1:26

[10] Atti 13:2

[11] Atti 16:6 e 16:9-10

[12] Atti 8:26 e segg.

[13] “Lo Spirito attesta che siamo figlioli di Dio” Rom. 8:16

[14] "Poi sorse fra loro una disputa: chi di loro fosse il maggiore." (Luca 9:46).

[15] 1 Cor. 1:10-13; 3:1-8

[16] Luca 4:9-11

[17] 1) (Gen. 3:5) E' vero che gli occhi di Adamo ed Eva si sarebbero aperti (verità), ma non certo per divenire come Dio, né per scansare  la morte(bugie); 2) In Apoc. 13:18, dietro il simbolismo del numero 666, riferito a Satana, tralasciando altre  interpretazioni, c'è comunque che il 6 è "quasi 7", dove 7 è simbolo di pienezza, perfezione divina.

 

[18] Matt. 8:29

[19] Il concetto di peccato ha subito le manipolazioni  dell'ingannatore, in eccesso e in difetto, nel corso dei tempi, tendendo sempre alla neutralizzazione del suo significato originario; per cui oggi troviamo due tendenze: a) eliminarlo come non  esistente, come espressione di ristrettezza mentale; b) sopravvalutarlo caricando il fedele di pesi insopportabili o colpe imperdonabili.  Vorrei ricordare anche la definizione biblica del peccato :"il peccato Š la trasgressione della legge" ovvero del decalogo (1 Giov. 3:4). Nel Nuovo Testamento, soprattutto negli scritti paolinici si hanno molte riflessioni sul peccato; intraprendere  questi studi pu• essere interessante ed utile quando si ha una buona fede; tuttavia oggi, con la Parola del  Signore  così frammentata confusa e manipolata, pensiamo che ragionare su ciò che sia o non sia il peccato teologico potrebbe rimandarsi ad un secondo  tempo;  sarà invece molto più utile ed efficace un comportamento, come avveniva in fondo nel Vecchio  Testamento,  dove quello  che conta non è ragionare intorno al peccato, quanto la sua estinzione davanti a Dio: "Pur parlando così ampiamente  del  peccato,  l'A.T. non dà per un insegnamento intorno alla sua origine, alla sua estensione o alle sue conseguenze: prima  ancora che un problema, per l'uomo dell'A.T. il peccato è un fatto, e la via del perdono e della redenzione è per lui più importante di ogni discussione teorica sulle sue origini." (Diz. Biblico Claudiana -pg. 446)

[20] Questo  è infatti il senso del decalogo: l'accordo, il patto, che unisce Dio e l'uomo e li vincola per libera scelta in  una

mutua  fedeltà La presenza di Dio è garanzia di protezione e di benessere. La sua assenza (rottura del "contratto" d'amore,  di fedeltà) espone l'uomo al mondo, privo di protezione divina.

[21] Mat. 23:2 e segg.

[22] Su un più chiaro concetto di “Chiesa” vedi nota 2 in appendice

[23] Rom. 8:26

[24] Is. 42:1-7

[25] Rom. 7:25

 

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