Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

SECONDA RACCOLTA DI APPUNTI  VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE 1994-1995  (Rev. Febbraio 1998)

di Renzo Ronca

 

 

IL VIAGGIO DELL'UOMO E DELLA CHIESA VERSO DIO nella relatività delle nostre azioni limitate e dei nostri piccoli pensieri

 

PARTE  I

 

CAP. 2 - ORIENTAMENTO

L'uomo tende a formarsi delle sicurezze proprie, col solo risultato di allontanarsi da Dio.

Questa tendenza istintiva e' la stessa di chi sta perdendo l'equilibrio e cerca di tenersi alla prima cosa concreta e stabile sottomano per non cadere. Ma nel mondo quanta stabilità potrà esserci?

      E' per un gesto d'amore che spesso il Signore ci toglie gli appoggi e ci lascia senza nulla in cui confidare o da idealizzare. Quando non abbiamo più niente in questo sistema di cose a cui appoggiare le nostre mani e le nostre idee, quando siamo in crisi, allora finalmente ci ricordiamo del Creatore. Ma non sentiamoci ipocriti o vili per questo: chi ci toglie le falsità e' sempre il nostro caro Signore, il quale nel suo amore per noi, nel suo piano di salvezza, proponendo se stesso come stabilità assoluta, ci mantiene saldi; egli non ci disprezza per la nostra debolezza, anzi ci ama di più; e con maggiore forza ci chiama e ci protegge.

      Il nostro Dio "IO-SONO-COLUI-CHE-SONO"[1]  ci divide e ci salva dal dio delle tenebre, dal "dio-che-non-e'". "IO-SONO-LA RESURREZIONE-E-LA-VITA"[2] ci viene a liberare dalla prigionia[3] e dalla morte.

      Ma questa azione liberatoria quanto viene capita da noi? A volte ci rivoltiamo contro di lui con spade e bastoni come fosse un brigante[4] e perché ci dice la verità non lo crediamo;[5] perché non e' la nostra verità! Il nostro cuore e' duro. Ma allora come potremo fare per comprendere meglio la sapienza di Dio?

      Cerchiamo innanzi tutto di "inquadrare" bene il messaggio divino: pensiamo al disegno di un paesaggio: il cielo in alto, le case e gli alberi al centro, le strade, i fiumi e i particolari sempre più piccoli nella prospettiva... Quando qualcuno ci parla, per poterlo capire dobbiamo poter avere una base comune, lo stesso "inquadramento" delle cose e una VISIONE D'INSIEME.

      Non e' l'uso indiscriminato dei colori che ci permette di capire il quadro, ma la sistemazione ordinata, orientata, dei colori stessi e delle cose: l'alto il basso, la prospettiva e la visione d'insieme.

      Generalizzando un poco, possiamo dire dunque che il disegno per essere ben interpretato ha bisogno di un elemento fondamentale: l'orientamento.  

      Pensate infatti ad una casa da costruire: l'ingegnere vi consegna un progetto; ma nel disegno voi trovate anche i quattro punti cardinali. Perché? Non e' la stessa cosa una finestra aperta a nord da un'altra aperta a mezzogiorno. In base all'esposizione delle stanze (a levata di sole, al tramonto, ecc) ne stabiliremo la funzione. Per poter parlare di Dio con un'altra persona, non basta che questa sia d'accordo (convenzione), e' necessario avere lo stesso orientamento, la stessa direzione, lo stesso fine. Non diamo per scontato che ci sia: molto spesso vi renderete conto che si usano le medesime parole ma con intenti e significati enormemente diversi.[6]

     Pensiamo ad un viaggio; c'e' un punto di partenza, una strada, un punto d'arrivo. E' facile. Persino nel deserto o nel mare sappiamo orientarci con la bussola, il sole e le stelle. Pensiamo ora al viaggio della nostra vita: quali sono i nostri riferimenti? Non ne abbiamo. O per lo meno ognuno ha dei riferimenti diversi. Non sappiamo nemmeno con certezza quando comincia veramente la nostra vita fisica e quella spirituale se al concepimento,[7] dopo un mese o alla nascita...  Nel mondo poi ci sono tante strade... E il punto d'arrivo? Non ne abbiamo la più pallida idea. Chi vuole certezze materialistiche a tutti i costi fa presto: rifiuta ogni concezione di Dio e prende come riferimento la morte fisica. Per lui la morte rappresenta la fine di tutto. Ed in effetti così sarà; perché chi non crede in Gesu’ non potrà salvarsi alla fine dei tempi; la sua resurrezione, ammesso che ci sia,[8] sarà solo per confermare a Dio, al creato ed alle creature dell'universo, la sentenza che egli si sarà imposto da se stesso.

      Ma chi vuole credere come deve fare? E' semplice: terrà solo Dio come riferimento.[9]

      "Tenere solo Dio come riferimento" e' una bella frase, in linea di massima tutti i credenti sono d'accordo; sembra anche facile da realizzare... ma lo e' veramente? No, non e' affatto facile. Quasi nessuno lo mette in pratica; anche se quasi tutti credono di farlo.

      Facciamo qualche esempio: ESPRESSIONI COMUNI DI QUELLI CHE DICONO DI CREDERE IN DIO:

 1) -Si un dio ci deve essere, ma per me non e' necessariamente quello di cui parla la Bibbia.-

 2)  -Se obbedisco alla chiesa, al prete, al pastore, obbedisco a Dio; questo e' sufficiente.-

 3) -In noi stessi e' dio; nell'uomo; dio e' l'umanità: egli e' anche in ogni essere vivente e perfino nelle cose inanimate. E' il mistero che le varie religioni chiamano con diversi modi, per cui o l'uno o l'altro e' lo stesso; chiamiamolo Vita o Mistero.-

 4) -Dio e' l'evoluzione, la scienza; l'uomo si evolverà continuamente, troverà la risposta ad ogni domanda, prima o poi.-

 5)  -Ho riscontrato direttamente la potenza di questa forza divina in certe sedute spiritiche, ho visto materializzazioni dal niente, guarigioni miracolose, sentito la voce di persone che credevo morte... per me quello è Dio.

 6) Ho visto miracoli davanti a statue di santi, per me lì e' dio; non sarebbero avvenute tante buone guarigioni senza di lui.-

 

 

 

Come ci si può capire con questi orientamenti diversi? Possiamo parlare, tentare di dare una testimonianza nel breve momento di un incontro, ma e' quasi certo che poi, senza un intervento della Provvidenza e di un impegno di grande buona volontà da parte nostra, ognuno proseguirà per la sua strada. Una strada la cui direzione sarà quella che gli imprimerà la nostra coscienza. Non sempre la nostra coscienza e' illuminata dallo Spirito di Dio. Molto dipende da dove noi volgiamo lo sguardo dei nostri interessi, da dove mettiamo il cuore...

      Essere dentro una chiesa, anche antica e prestigiosa, che si definisce "l'unica",[10] non ci può dare la sicurezza di essere nel giusto: la persona seria deve valutare bene quello che gli viene "predicato", ed applicarlo solo quando ne e' sicuro davanti a Dio.

      Se ci sono tante chiese e tante strade, se abbiamo un minimo di buon senso, qualche domanda ce la dovremo porre. Se ci sono tante strade siamo sempre sicuri di essere in quella giusta? Non sarà il caso di osservare un poco tutte queste "strade" proprio come si esamina una cartina stradale?

      Chi fa un viaggio in macchina, ogni tanto ferma la macchina e fa un controllo della cartina. Anche noi stiamo facendo un viaggio verso la città di Dio, per cui e' bene ogni tanto controllare, vedere a che punto siamo del cammino. Potremmo anche perderci.

      Se le persone che seguono strade diverse non accettano confronti e non si vogliono aprire per sempio all'idea di un Dio che e' vivo che e' un "Essere" vero, che si rivela, che tornerà alla fine dei tempi, non bisogna insistere troppo; va rispettata un'idea anche diversa; ognuno e' libero di scegliersi il proprio destino; tuttavia sarà difficile poter camminare insieme.[11]

      Nostro compito non e' di giudicare le coscienze, ma solo testimoniare la nostra fede nel Dio della Bibbia.

      Ma basta credere al Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe?

 

   Fig.2

Come vedete molte confessioni dicono di credergli, molti popoli. Anche qui dobbiamo  riflettere. Io non sono certo in grado di esaminare queste confessioni, però, come tutti, sono in grado di voler tendere alla perfezione in un miglioramento continuo sospinto da un'esigenza interiore, aiutato dalla mia intelligenza, confidando nella grazia di Dio.

      Non importa in quale religione io mi trovi a nascere; di certo nella crescita la mia volontà di aderire al Dio che intravedo mi slegherà da ogni formalismo, da ogni pesantezza umana e tenderò a ricercare una verità sempre più trasparente.[12]

 

Non devo fare altro che rivolgere il mio pensiero a Dio e continuare a camminare verso di Lui. Che importa se so poco di Lui, se e' misterioso? La direzione, l'orientamento, la finalità, che sia cosciente o meno, e' dentro al mio cuore come un seme, come l'impronta di Dio e se mantengo questa attitudine della mia buona volontà sarà come se il timoniere mantenesse la barca nella giusta direzione. Voglio dire che non mi devo affannare tanto, perché se guardo in alto si instaura una specie di contatto tra l'umano e il divino ed io mi inserisco automaticamente in una corsia privilegiata, dove il Signore della mia fede e' anche il Timoniere della mia barca. Io dunque opero una libera scelta, volgo lo sguardo in alto, poi fidandomi di Dio, entro in una specie di piano già preparato che possiamo chiamare anche destino, predestinazione, che e' comunque la realizzazione massima per me e l'ambiente e le persone che incontrerò; vi e' tutto il meglio.

 

     Che importa allora il nome della confessione in cui transiterò? Non e' tanto importante per la nave il nome dei luoghi che incontra, quanto il tenere la giusta rotta fino al porto sicuro in cui approderà. Non sono importanti le definizioni delle nostre chiese e chiesette, delle nostre misere differenze, non e' importante nemmeno il nostro nome, la nostra identità vera, perché non la conosciamo realmente;[13] non dobbiamo più pensare a nulla di legato, imprigionato, terreno, nemmeno a noi stessi,[14] ma solo a Dio.

      La salvezza e' tutta qui, in questa semplice attitudine della volontà e versamento del cuore, che si attua nella nostra vita terrena in maniera via via crescente, fino ad una dedizione totale.[15]

 E non potrà mai esserci delusione in questo ne' incertezza alcuna perché chi promette non e' un uomo ma Dio stesso: ..perché l'Eterno investiga tutti i cuori e comprende tutti gli intenti dei pensieri. Se tu lo cerchi egli si lascerà trovare da te; ma se lo abbandoni egli ti rigetterà per sempre. Ora considera che l'Eterno ti ha scelto per costruire una casa come santuario; sii forte e mettiti al lavoro!"[16]

      Ecco allora che non ha più senso parlare oggi di cattolici o protestanti; di battisti, valdesi, metodisti, pentecostali, avventisti, ecc.; nessuna differenza conta più;[17] davanti al Signore Gesù non c'e' più nemmeno la caratteristica umana della distinzione dei sessi, ma solo la nostra identità spirituale;[18] il Signore non ci vede per quella miseria che siamo ma per quella resurrezione che saremo. Quella persona saremo noi.

      Ma questo processo di espansione non e' facile; dovremo liberarci in continuazione, cambiare, offrirci continuamente a Dio, lasciandoci trasformare, plasmare in continuazione, dalla Sua volontà, senza trattenere nulla di nostro. Per questo dice:

 

"Vi esorto dunque fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che e' il vostro ragionevole servizio, ["vostro culto spirituale" (Luzzi + EP) "vero culto" (Interc. LCD-ABU)] quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. E non voi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinche' conosciate per esperienza quale sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio." (Romani 12:1-2).

      Discorso molto rischioso questo se non e' sorretto da una vera rinascita e dalla guida illuminata dello Spirito di Dio. Molti spiriti infatti si agitano nel mondo e seguire ciecamente la volontà di Dio non significa essere ciechi all'azione del maligno. Dobbiamo continuamente esaminare noi stessi[19] e ogni spirito che ci si presenta.[20]

     Vediamo diversi mutamenti di espressione religiosa negli uomini, diversi modi di vivere la religiosità di uno stesso Dio. Ma non e' Dio a cambiare, siamo noi a realizzare la fede sentita nel cuore in attività organizzazioni diverse e modalità diverse.

 "Io sono l'Eterno, non muto" dice il Signore.[21]

 Noi cambiamo, Lui non cambia. Lui "L'alfa e l'omega" e' lo stesso dalla Genesi fino all'Apocalisse, dall'inizio alla fine dei tempi.

      Allora se Lui e' immutabile e se noi invece siamo quelli per loro natura tendono a dimenticare a modificare ad allontanarsi, dovremmo pensare alle nostre diverse confessioni con una certa relatività e tolleranza.

      "IO-SONO", Dio e', l'uomo non e'; l'Eterno e' immutabile, pure se crea continuamente[22] ed e' presente continuamente in tutto; piu' che il tempo e' lo spazio che cambia e si trasforma,[23] Dio e' eternità, "fermo",[24]  e' l'unico riferimento che rimane integro in eterno.

      Allora che senso ha dire: -Io sono cattolico, io sono protestante, io ortodosso-?

 "Mi e' stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli miei, da quelli della casa di Cloe, che vi sono contese tra voi. Or voglio dire questo, che ciascuno di voi dice: -Io sono di Paolo-, -io di Apollo-, -io di Cefa- ed -io di Cristo-. Cristo e' forse diviso?.." (1 Cor. 1:11-13).

      Quando Gesù' tornerà per giudicare, davanti a Lui non ci saranno le schiere dei cattolici, quelle dei protestanti, quelle dei musulmani, degli ebrei, e cosi' via; davanti al Signore c'e' l'uomo; il singolo uomo. [25]

 

 

Correlazioni:
 

1 - SEME, RADICE DELL'UOMO: "IMPRINTING" DI DIO

3 - CONFINI ENTRO CUI MUOVERSI - IL GIOVANE RICCO E I COMANDAMENTI

4 - RAPPORTO SIMBOLICO TRA CIELO E TERRA

5 - UNA VOLTA ERA LO SPIRITO SANTO A GUIDARCI - ELEMENTI  INGANNEVOLI DI SATANA  

6 - L'APERTURA ALLO SPIRITO DI DIO INSTAURA UN'ATTRAZIONE,  UN ORIENTAMENTO NEI PENSIERI DELL'UOMO E UN MOVIMENTO DI TUTTA LA PERSONA

7 - LINEA IDEALE: ACCENNI AL RAPPORTO DIRETTO CON DIO NELLA  SOLITUDINE E NELL'ABBANDONO

 

 

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[1] Esodo 3:14

[2] Giov. 11:25

[3] E' il primo dei comandamenti che Dio stesso pronunci•: "Io sono l'Eterno tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù."  (Esodo 20:2; Deuter. 5:6) 

[4] Luca 22:52

[5] Giov. 8:45

[6] Conosco molte persone, affascinate da filosofie vuote ed illusorie che fondano la loro vita proprio sull'assenza di ogni segno  di orientamento. Secondo loro, già definire il "bene" e distinguerlo dal "male" sarebbe "restrittivo e limitante".  Ma  noi cerchiamo questo orientamento, avviciniamoci alla sua comprensione. 

[7] Io penso che il Creatore ci ha già concepiti nel suo pensiero prima della fondazione del mondo, così  come è scritto:  "Prima ch'io ti avessi formato, io t'ho conosciuto" (Ger 1:5).

[8] Sulle modalità della resurrezione, le chiese forniscono naturalmente diverse ipotesi; qualche esempio: secondo alcuni vi sarebbe un millennio dopo la venuta di Cristo e poi una resurrezione di tutti indistintamente per essere giudicati, secondo  altri il giudizio avverrebbe subito individualmente all'atto della morte corporale; secondo altri ancora chi ha coscientemente  rifiutato Dio durante la sua vita terrena non risorgerà più essendo automaticamente già giudicato

[9] Dio solo è la mia rocca e la mia salvezza, egli è il mio alto rifugio; io non sarò mai smosso." E' il bellissimo Salmo 62.

[10] Ancora devo trovare una chiesa che non si definisca “l’unica giusta, la più vera, ecc.”

[11] “Possono due camminare insieme se non si mettono prima d’accordo?” (Amos 3:3)

[12] Rom. 12:1-2

[13] "Chi  ha orecchie ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare della manna nascosta;  e  gli darò  una  pietruzza  bianca,  e sulla pietruzza sta scritto un nuovo nome che nessuno conosce, se non  colui  che  lo  riceve".  (Apoc.2:17).

[14] "Perché‚ chi vorrà salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la sua vita per causa mia, la salverà" (Luca 9:24).

[15] "-Ama  il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua  forza. Questo è il primo comandamento." (Marco 12:28-30; Deut. 6:5).

[16]  1 Cron. 28:9-10

[17] "Poiché  voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è né Giudeo né Greco, non c'é  schiavo    libero, non c'è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesù" (Gal. 3:28; anche Rom. 10:12  e  Col.3:11).

[18] "Nella  resurrezione  infatti,    si sposano né sono date in moglie, ma essi saranno in cielo  come  gli  angeli  di  Dio" (Matt.22:30)

[19] 2 Cor. 13:5

[20] 1 Giov. 4:1

[21] Mal. 3:6

[22] "Il Padre mio opera fino ad ora ed anch'io opero" Giov 5:17; vedi anche 9:4 e 14:10.

[23] Sul  tempo, lo spazio e l'eternità vorrei raccomandare il bellissimo libro  del rabino Abrahm Joshua Heschel - "IL SABATO  - il suo significato per l'uomo moderno" - Rusconi Editore-febbr.92-MI

[24] Inteso come stabilità, paragone, raffronto; non come staticità. Riferimento fermo, pur essendo una creazione luminosa e  potente continua.

[25] "Giudicherò tra pecora e pecora" Ez 34:17; "Colui che senza favoritismi di persona giudica secondo l'opera di ciascuno" 1 Pt 1:17.

 

 

 

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