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PRIMA RACCOLTA DI APPUNTI VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE 19891994 Rev.3 di Renzo Ronca
PARTE X
CAP. 6 - SUL GIUDIZIO
Ottimismo e pessimismo sono modi di vedere la vita nostra e degli altri; una miscela quasi mai equilibrata. Fanatici che vedono la fine del mondo ad ogni ora e superficiali ridenti che non la vedono mai. La vigilanza cristiana, tante volte raccomandata da Gesù e dagli apostoli, favorisce comunque uno stato di "all'erta" e di prontezza. Sarà per questo che considero dannosi come i fanatici, se non di più, i "sempre-tranquilli", quelli che sono sempre pronti a vedere nel peccato come un incidente necessario ma facilmente superabile, che Dio perdonerà facilmente. Abbiamo visto come l'adagiarsi sulle abitudini religiose, il delegare ad altri il nostro rapporto, unicamente personale, col Signore, porti un senso di superficialità e di ingiustificata tranquillità. Abbiamo anche visto come l'esasperare l'interpretazione razionale di alcuni insegnamenti porti l'isolamento spirituale e il settarismo. La comprensione di una verità, il "farla propria", non significa esattamente possederla! Chi crede di possedere e' spesso "posseduto", cioe' imprigionato da un certo concetto. Se il concetto e' Dio, allora sarà Dio stesso a "possedere" la verità, non noi, portandoci invece della chiusura, la libertà, l'apertura mentale, la sapienza del collegamento universale delle singole rivelazioni; ma chi non fa i conti col Padre e ritiene di poter gestire da solo queste illuminazioni, si perde, rimane in una scatola chiusa, dove non passa più luce. "Fare i conti con Dio" in questo caso e' ricordarsi che siamo uomini e lui e' Dio. Credo sia bene ricordare ancora questi versetti che incontrammo all'inizio: "Bada ai tuoi passi quando vai alla casa di Dio, e appressati per ascoltare, anziché per offrire il sacrifizio degli stolti, i quali non sanno neppure che fanno male. Non essere precipitoso nel parlare, e il tuo cuore non s'affretti a proferir verbo davanti a Dio; perché Dio e' in cielo e tu sei sulla terra; le tue parole siano dunque poche;" (Eccl. 5:1-2) Questo ridimensionamento va SEMPRE fatto, perché sempre ci dimentichiamo di essere poco e niente. Certo al Signore fa piacere la nostra gioia e la nostra felicità, ma e' diverso questo sentimento spirituale che deriva dal timore di Dio, ed e' conseguenza del suo dono d'amore, con l'allegria immotivata, con l'ottimismo vuoto di chi non vuole pensare: "La tristezza val meglio del riso; poiché quando il viso e' mesto, il cuore diventa migliore. Il cuore del savio e' nella casa del duolo; ma il cuore degli stolti e' nella casa della gioia." (Eccl. 7:3-4) In effetti, amici, se ci guardiamo attorno, non mi pare ci sia molto da ridere negli avvenimenti di questo tempo. Anche riflettendo sulla condizione dell'uomo, esiliato dalla casa del Padre dopo il suo peccato, non mi pare che ci siano molti motivi per essere soddisfatti. Ricordiamoci che il paradiso non e' qui, non e' questa vita, non e' questo sistema di cose. Infatti, se siamo cristiani non ci torna nulla alla mente? Chi può dire di essere cristiano se non crede in Cristo? Credergli significa solo accettare la croce o anche la resurrezione? Se e' risorto Gesù vuol dire che e' anche vero tutto quello che ci ha detto. Non limitiamo la sua opera allora solo nel passato, ma proiettiamoci, come ci ha insegnato, nell'adempimento della promessa: Gesù tornerà. Il suo ritorno, lo sappiamo coincide con un giudizio. Questo e' bene sempre tenerlo a mente. Ma vorrei poter comunicare un pensiero di unità temporale per non correre il rischio di vedere l'opera di Dio a blocchi "storici", separati l'uno dall'altro e privi di vita, come le frasette studiate al microscopio. Cerchiamo di vedere tutta la storia dell'uomo sempre in un insieme e comprendere poi il momento attuale: Ricordiamo lo schema: 1. Eden - l'uomo con Dio, nel suo amore; 2. Il peccato: allontanamento dell'uomo da Dio; 3. L'amore di Gesù riscatta l'uomo -
Questa visione d'insieme e' come un quadro che prende forma a mano a mano e che il Maestro arricchisce di un nuovo colore, ogni volta che lo definisce con una nuova rivelazione... Ora pensiamo al tempo di adesso. Portiamolo nell'insieme. Vedete come tutto si ridimensiona? Nessun fatto e' "IL" fatto, ma un qualcosa che perfettamente si unisce e perfettamente continua. Tutto acquista un senso preciso e noi non siamo altro che un leggero movimento nell'oceano. Il nostro tempo non e' originale, ne' l'unico, ne' il più importante: e' solo la continuazione della nostra storia. Ma anche questa continuazione non può essere una regola, non continuerà all'infinito. Questo tempo, come questo mondo sta per finire. Evitare di pensarci e' la paura umana di Pietro, cui abbiamo già accennato, quando disse "No, Signore, questo non ti accadrà mai" Alla quale Gesù diede un secco rimprovero: "Lungi da me Satana, perché non ragioni secondo Dio..." (Matt. 16:23)[1] Pensiamoci dunque, da subito, e, SENZA PERDERE MAI LA VISIONE D'INSIEME, caliamoci pure nel presente. Il Signore non ha mai smesso di operare, lo sapete (Giov. 5:17). Che la sua attività sia stata poco visibile non significa niente. Noi sappiamo che quando Gesù tornerà prenderà con sé quelli che riterrà giusti. Se addormentati nell'attesa li resusciterà, se in vita li trasformerà in un attimo (I Cor. 15:51-52). Ma se questo avviene appena il Signore torna, vuol dire che già sa, in quel momento chi deve prendere e chi non deve prendere. Il che vuol dire che una certa selezione deve già essere avvenuta.[2] Cari fratelli, e' quello che sta avvenendo in questa epoca; per molti, forse, e' già avvenuto. Il Signore ha già cominciato a purificare la sua casa. E' da lì che comincia il giudizio detto "universale", che avrà diverse fasi di svolgimento: inizia dalla sua casa, dalla casa di Dio. Ricordate l'unico momento in cui Gesù si arrabbiò? Fu proprio appena entrò nel tempio. Vedendo la corruzione in esso "prese delle corde.. rovesciò tavoli..." disse "perché della casa di mio Padre ne fate una casa di mercato?" Cacciò i mercanti ecc. (Giov. 2:16). Le azioni di Gesù non sono mai per caso: seguono sempre una logica perfetta, in armonia col quadro d'insieme che e' il suo piano di salvezza. Gesù entra nel tempio e caccia tutti i mercanti. La stessa cosa avviene oggi: Il giudizio inizia dalla casa di Dio: "Poiché e' giunto il tempo in cui il giudicio ha da cominciare dalla casa di Dio" (I Pietro 4:17). Egli comincia a visitare i suoi. O quelli che si spacciano per tali. Con la spada e con il fuoco li prova, li esamina fino in fondo e non riconosce chi fa della sua casa un mercato, ovvero chi usa la Bibbia, le sue parole per fini personali. Quante chiese sono così? Solo Dio lo sa, ma certo non poche. Uomini che si innalzano e vogliono sedere su troni che non gli spettano, che desiderano avere potere su altri uomini e per esercitarlo distorcono la parola di Dio: "Come potete dire: -Noi siamo saggi e la legge dell'Eterno e' con noi-? Ma ecco, la penna bugiarda degli scribi ne ha falsato il senso" (Ger. 8:8) In questo giudizio investigativo sono coinvolti tutti gli operatori cristiani, a tutti i livelli; a cominciare da chi più e' in alto[3]: alti prelati, vescovi, pastori, responsabili, teologi, insegnanti di religione, sacerdoti, ecc. Siamo coinvolti anche noi che ci definiamo cristiani. In questa epoca nell'alto dei cieli veniamo osservati, analizzati, giudicati degni oppure no di salire nel cielo incontro a Cristo quando scenderà a prenderci. Non ci meravigliamo allora delle prove che ci capitano, non preoccupiamoci se il vicino, magari cattivo e bestemmiatore, prospera; il Signore sta visitando noi, non lui. Quando verrà il turno degli empi sarà un giorno terribile: "vedranno i cadaveri degli uomini che si sono ribellati.." (Is. 66:24) Nelle prove dobbiamo resistere, pure se la fede e la speranza sono messe a dura prova, pure se l'amore e' come una goccia d'acqua nel deserto: non meravigliamoci, manteniamo con tutte le nostre forze una caparbia fiducia in colui in cui abbiamo cominciato a credere. Non l'abbandoniamo e lui ci premierà. La prova e' necessaria per la selezione anche in noi stessi. E' la purificazione anche del nostro tempio interiore: l'abitazione dello Spirito Santo. Gesù visita il tempio nel nostro cuore e allo stesso tempo quello della famiglia, della chiesa, della nazione, della terra. Vi e' un parallelo tra l'universo di dentro e quello di fuori. Come le "doglie del parto" ricordate? come la donna geme , così in noi stessi, così la terra e l'universo intero... Il giudizio universale, quello che culminerà con la distruzione totale di Satana e' solo l'ultimo atto di un processo che da molto tempo e' iniziato e che si sta svolgendo sotto i nostri occhi ciechi. Svegliamoci ed osserviamo con gli occhi della fede e con l'aiuto delle scritture pulite, non elaborate, semplici e allo stesso tempo meditate, filtrate dallo Spirito che ci solleva il velo... Leggendo le Scritture capiremo come incerti casi opera il Signore. Correlazioni:
CAP. 1 - LA CONVERSIONE PROSEGUE
CAP. 2 - I SACERDOTI
E LA LEGGE
CAP. 3 - SULLA LEGGE
: SABATO-IDOLO
CAP. 4 - CONTROLLIAMO SE SIAMO NEL GIUSTOCAP. 5 - CI SARA' UN GIUDIZIO SULL'AMORECAP. 7 -IL RITORNO DEL PESO DELLA LEGGE IN COMPORTAMENTI SEMPLICI COMUNITARICAP. 8 - RITORNO AL PATTO - STUDIO DEL SANTUARIOCAP. 9 - QUALCHE RIFLESSIONE SUL PATTO DI DIO CON L'UOMOCAP. 10 - LEGGE E SPIRITO
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[1] Traduzione più corretta: "Vattene Satana; tu mi sei di scandalo" [2] La Chiesa Avventista del 7^ Giorno lo chiama "Giudizio investigativo"; mi pare un termine appropriato. [3] "A chi molto e' stato dato, molto sarà ridomandato" (Luca 12:48)
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