Creazione ed eternità

Questo breve articolo - che non tratta lo "schemino" di una storiella - è il tentativo di tenere sempre vivo, sinteticamente, il progetto di Dio della pre-eternità dell’uomo. Se ci potessimo immaginare per un attimo già adesso nell’eternità, ci accorgeremmo che nella Bibbia era racchiusa la nascita e la giovinezza dell’uomo fino a giungere alla sua maturità, vicino al Signore, come appena accennato nelle ultime pagine dell’Apocalisse. Questo è il motivo d’amore per cui l’uomo è stato creato da Dio, alla portata di tutti quelli che in Lui confidano. Ricordiamo sempre questo insieme che descriviamo perché è la nostra storia.

NELL’EDEN

Dio crea un essere che chiamato “uomo”.

Dio prende questo essere e, da un “tipo”, ne forma due, chiamandoli maschio e femmina; ma è sempre “uno”, seppure manifestato in due persone.

Lo sdoppiamento fisico di una unica creatura e la sua riproduzione in una famiglia padre madre figli, e di tante altre famiglie, e di una molteplicità di persone, sarebbe servito a capire col tempo la complessità della “Persona-Dio” rivelata in Dio Padre, Dio Spirito Santo, Dio Figlio, che permea il creato in più “Persone”, eppure sempre “Uno”.  Complessità che è anche in noi, essendo in qualche modo noi a Sua somiglianza. Come se nel progetto di Dio la creazione dell’universo fosse composta di una evoluzione emissione “ristretta” di Dio. Creazione nata per espandersi e per auto-selezionarsi nella consapevolezza e nel desiderio di restare uniti a Dio stesso, con cui continuare a vivere poi, in un sistema più evoluto, sconosciuto, che possiamo chiamare eternità.

DOPO L’EDEN

L’umanità uscita dall’Eden, distaccata fisicamente da Dio, va sempre più alla deriva, vive male e di meno. Si frantumano idee e pensieri in forme di comunicazione con spinte dispersive diverse. Anche le stesse componenti dell’uomo (spirito anima corpo) perdono la loro coesione a volte ci sarà un eccesso o difetto dell’una sull’altra. La parte fisica della persona, con il suo appagamento dei sensi, diventa la più importante.

L’idea iniziale di “famiglia”, che derivava dall’”uno” e rimaneva coesa, si va perdendo e disperdendo così come il concetto stesso di famiglia; dove non c’è più un ”uno” ma solo degli individui che hanno conflitti di potere uno sull’altro.[1] 

Conoscenze spirituali molto elevate come quella rivelata dall’apostolo Paolo che poté contemplare “il terzo cielo” (2Corinzi 12:2), il quale disse Galati 3:28 Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù”.  Questi concetti non potevano essere capiti da una mente carnale, dove “né maschio né femmina” diventava solo accettazione dell’omosessualità vista come conquista sociale di libertà.

L’allontanamento dell’uomo dall’Eden ha bloccato la regolare evoluzione della “persona-uomo”. Le varie componenti dell’uomo si disperdono nelle ramificazioni dell’autonomia-peccato senza più il “collante” della presenza diretta di Dio. L’essere “uomo”, manifestato fisicamente in maschio e femmina, non si sente più “uno” e dimentica il processo evolutivo spirituale con obiettivo “eternità”; così si “cristallizza” in forme fisse individuali che hanno cura solo di se stesse, sempre più staccate tra loro e spesso in conflitto.[2] L’”Io” sostituisce il “Noi” diventando il nuovo idolo. 

CON IL CRISTO

Solo quelle persone fiduciose col cuore di un bambino[3] saranno scelte e riedificate da Gesù. In questi cuori opererà lo Spirito di Dio perché tenderanno ad eliminare l’Ego e a riunirsi in un “Noi-famiglia-comunità-Chiesa per la fede nel Signore. Queste cercheranno una nuova forma di unità.[4] In pratica si tenderà a vivere per fede in un UNO, anche se per ora non è alla nostra portata, ma che possiamo configurarci in modo semplice come un ritorno al Padre che ci ha concepiti. Ci avviamo così dopo il primo avvento del Cristo, nell’attesa vicina del Suo ritorno, alla chiusura di una prima fase di esistenza, prima dell’eternità.

Attraverso un piano complesso che si estende per migliaia d’anni e di generazioni umane, Dio offre all’umanità che crederà in Lui tramite il Messia Gesù Cristo, la possibilità di potersi salvare dall’autodistruzione. E’ la conversione. Come Gesù fu la primizia della resurrezione dei morti[5] così vi sarà un rimanente fedele che sarà la primizia dell’umanità “trasformata” a vivere nell’eternità. Faranno parte di questa primizia d’eternità quelli della prima resurrezione e tutti i credenti rapiti prima della grande tribolazione, che regneranno con Cristo alla Sua venuta.

NUOVO EDEN NEL MILLENNIO

Nel periodo millennale probabilmente nella terra riedificata si troveranno situazioni simili a quelle che erano per l’uomo al tempo dell’Eden. La generazione umana che non era stata rapita, ancora carnale e terrena, avrà la possibilità di conoscere direttamente il regno di Dio, così come Lui lo aveva pensato, prima della caduta dell’uomo. Avrà modo di percepire direttamente le creature spirituali del Signore e il Signore stesso.

FINE DEL SISTEMA ATTUALE INZIO DELL’ETERNITÀ

Quando l’ultimo uomo concepito nel progetto di Dio sarà nato[6] e tutti avranno avuto al possibilità di fare la loro scelta, dopo l’ultima ribellione suscitata da Satana liberato per un brevissimo tempo, ci sarà il giudizio finale che porrà fine a questo sistema terreno.  Per quelli che Dio vorrà inizierà una vita nuova eterna come in una nuova dimensione conosciuta solo dal Signore. Tutti i pensieri i corpi le anime saranno ricompattati riuniti in UNO con Dio, per sempre.[7]

CONCLUSIONE

La creatura umana dunque, dal momento della creazione al completamento del giudizio finale, avrà compiuto per intero la prima parte della creazione; cioè il suo ciclo “giovanile” di selezione-maturazione descritto nella Bibbia, fino ad essere poi nella seconda ed ultima parte, elevata accanto al Signore in una forma ed in un sistema che non conosciamo.[8]

R.R.


[1] Figli che si ribellano ai genitori;  mariti e mogli sempre in lotta per la supremazia, ecc.

[2] All’inizio: Genesi 2:23 E l'uomo disse: «Questa finalmente è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Lei sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo» cioè unità;  e dopo: “Genesi 3:12 L'uomo rispose: «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell'albero, e io ne ho mangiato» cioè  separazione differenziazione, non più unità.

[3] Matteo 5:8 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Matteo 18:1 In quel momento, i discepoli si avvicinarono a Gesù, dicendo: «Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?» 2 Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 3 «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4 Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli. 5 E chiunque riceve un bambino come questo nel nome mio, riceve me. 

[4] Giovanni 17:11 Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi; Giovanni 17:21 che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. 22 Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno;

[5] 1Corinzi 15:20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti.

[6]  Salmi 139:16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d'essi era sorto ancora; Geremia 1:5 «Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre, io ti ho conosciuto;[…]

[7] Giovanni 17:20 Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: 21 che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. 22 Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno; 23 io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li hai amati come hai amato me. 

[8] 1 Giovanni 3:2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è.

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