Luce sulla strada

Anche se non conosciamo con esattezza cosa significhi l’eternità biblica, sappiamo che Dio è “l’Eterno”; dunque l’eternità possiamo immaginarla come un velo leggero che Lo avvolge.  Sarebbe troppo poter conoscere bene questo superamento del tempo, [1]  perché dovremmo ricordarci che Dio è al di fuori del Tempo avendolo creato ed osservandolo da una prospettiva diversa dalla nostra. [2]

Sappiamo anche che noi credenti siamo chiamati “a vita eterna”, seppure attraverso una vita terrena piena di contrasti: Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale hai fatto quella bella confessione di fede in presenza di molti testimoni” (1Timoteo 6:12).

Possiamo anche dire che la vita nostra, da quando abbiamo creduto nel Signore, è come orientata e fortemente attratta da Dio, e non troverà la pace che desidera se non quando sarà accanto a Lui: “Come la cerva desidera i corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio. 2 L'anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente; quando verrò e comparirò in presenza di Dio?” (Salmi 42:1) 

La nostra vita terrena allora, nel progetto di redenzione di Dio, è come una preparazione in vista della trasformazione in corpi gloriosi eterni.

In un certo senso, se ci pensiamo bene, questo concetto era già espresso nella creazione quando Dio creò il Tempo, suddividendolo in sette giorni; dove il settimo è appunto rappresentativo di quel riposo a cui anela la nostra anima, che possiamo chiamare eternità. Ad ogni settimo giorno c’è un riposo affinché possiamo ristorarci dalle inquietudini della vita terrena, in previsione della meravigliosa pace che ci aspetta nell’eternità. È come se i sei giorni precedenti fluissero nel settimo. È come se la nostra vita terrena scorresse verso l’eternità di cui, per fede, è già parte.

Ricordo da giovane negli anni ’68-’70 volevamo rivoluzionare tutto, buttare via le tradizioni sbagliate ed oppressive, i falsi valori, le corruzioni… poi non riuscendo a ricostruire, è finita come è finita. Oggi penso che “la rivoluzione di Dio”, iniziata fattivamente in Cristo, si ripeta in ogni momento di raccoglimento con Lui, che possiamo anche chiamare settimo giorno, o sabato, o una speciale forma che chiamiamo “riposo” ma è molto di più.

Ora una considerazione importante potrebbe derivare dalla meditazione dei seguenti versetti:  Ebrei 3:18 A chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che furono disubbidienti? 19 Infatti vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro incredulità. Ebrei 4:1 Stiamo dunque attenti: la promessa di entrare nel suo riposo è ancora valida e nessuno di voi deve pensare di esserne escluso. 2 Poiché a noi come a loro è stata annunciata una buona notizia; a loro però la parola della predicazione non giovò a nulla, non essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata. 3 Noi che abbiamo creduto, infatti, entriamo in quel riposo, […]

Si può capire che quello speciale “riposo” non sia solo un giorno settimanale ma anche uno speciale tatto dell’anima dei credenti, un anticipo di ciò che troveremo e saremo in Dio.  Tutto questo, è già come immerso in TUTTO il nostro tempo terreno, non solo il settimo giorno, ma giorno per giorno, ora per ora, attimo per attimo, come un piccolo seme prezioso, come un sassolino brillante di sole nella nostra strada di tutti i giorni.

R.R.


[1] L'eternità è il superamento del tempo, in quanto contiene in sé il passato, presente e futuro. (“Tempo ed eternità nella prospettiva filosofico-teologica” di K. Rahne – in mondodomani.org)

[2] Anche se il ragionamento è difficile e non indispensabile capirlo per forza, può essere utile per approfondire il nostro dossier in PDF: “TEMPO TERRENO E IL TEMPO DI DIO”.

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