stella di David e croce cristiana

Un attento lettore mi pone due domande impegnative. Per non allungare troppo lo scritto, alla prima cercherò di rispondere subito, alla seconda, la prossima volta.

DOMANDA: Ho letto il brano Isaia 53 per la prima volta qualche tempo fa e sono rimasto stupefatto dalla potenza di questa profezia. Perché gli Ebrei di oggi non riconoscono in questo brano la portata messianica? […]

RISPOSTA: Non conosco nel dettaglio l'interpretazione ebraica di Isaia 53, in cui noi identifichiamo il Cristo Gesù. Non è facile trovare materiale in questo senso. Tuttavia se ci poniamo la domanda in modo più generico, forse ci possiamo avvicinare e gettare le basi per un ragionamento, seppure nel nostro piccolo: come mai Gesù non è stato riconosciuto come Messia dai Giudei? E’ una domanda che noi cristiani ci siamo posti spesso. Dovrebbero dirlo loro, noi possiamo fare solo delle ipotesi. Penso che le risposte siano più d’una, e su spessori diversi. Almeno in parte cercherò di esporre il mio pensiero, con tutto il rispetto possibile per tutti, scusandomi fin d’ora se qualcuno potrà sentirsi offeso, non è certo la mia intenzione:

1) La Chiesa fondata da Gesù (giudeo) nacque in Israele e i primi componenti erano proprio giudei; questo significa che non tutti gli Ebrei lo hanno respinto. Una piccola parte ha riconosciuto in Gesù il Cristo:  Matt 16:15 Egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?». 16 E Simon Pietro, rispondendo, disse: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (anche Mar 8:29; e Lc 9:20). 

Anche oggi esistono i cosiddetti “Ebrei messianici” che a quanto mi pare di aver capito, in qualche modo riconoscono in Gesù il Messia.

2) Ciò che determina il riconoscimento del Signore non credo sia tanto un ragionamento logico-razionale-teologico, quanto una apertura, una intuizione, una rivelazione che viene da Dio stesso:

-Matt 16:17 E Gesù, rispondendo, gli disse: «Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli.

-Luca 24:44 Poi disse loro: «Queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosè, nei profeti e nei salmi». 45 Allora aprì loro la mente, perché comprendessero le Scritture,

3) Certo, dal nostro punto di vista, i primi a riconoscere il Messia avrebbero dovuto essere proprio loro, il “popolo eletto”, ma purtroppo non fu così. All’inizio, quando Gesù era vivo e nei primi anni successivi, la predicazione della “buona novella” (la salvezza per grazia mediante un Salvatore) fu subito presentata ad Israele. Ritengo che il piano di Dio avesse previsto di incaricare principalmente loro per  andare per il mondo a diffondere questa buona notizia e far conoscere l’Eterno salvifico a tutti i popoli. Questo progetto di Dio non è che non esista più: Dio realizza sempre il progetto di bene per tutti gli uomini; il progetto, a quanto capisco, è stato solo messo in stand by, in pausa, e sarà ripreso nel millennio, dopo la conversione e ri-accettazione dei Giudei. Agli inizi però, da quanto leggiamo nella Scrittura, i Giudei si indurirono a tal punto che fu necessario per i primi cristiani passare oltre, e loro furono di fatto esclusi dalla partecipazione al progetto stesso (1). Dio attuò comunque il progetto che riguardava la possibilità di salvezza di tutti gli uomini, non solo di una parte di essi, prendendo addirittura noi, non-giudei. A quelli che tra noi Lo hanno accolto  li introdusse nel periodo di grazia (2) e donò lo Spirito Santo.

4) C’è anche da dire che la rivelazione di Dio in tre Persone (che i Giudei vedranno penso come una idolatria) non è facile da capire nemmeno per noi. L’”Unità composta di Dio” non è razionalmente spiegabile, può essere però percepita per rivelazione come accadde a Pietro. Io penso a una possibile estensione di Dio multidimensionale. Ma non andrei oltre.

SINTETIZZANDO: I motivi per cui un cuore rifiuti il Signore Gesù sono molti e non sono tutti alla nostra portata, tuttavia, semplificando molto, e parlando dalla nostra prospettiva di fede cristiana, possiamo dire che Dio attira tutti e SI RIVELA a quelli che hanno il cuore disponibile, ma resiste a quelli che hanno il cuore indurito siano essi giudei o cristiani.

Ma noi cristiani poi, siamo sicuri di essere “giusti”?

5) Noi che ci definiamo cristiani  non ci dobbiamo sentire superiori per una grazia immeritata (la grazia per definizione è sempre immeritata); e non ci dobbiamo meravigliare di questa non accettazione della maggioranza dei Giudei verso Cristo. Faccio un esempio molto semplice su di noi, così “bravi e giusti”: a me sembra ovvio, scontato, che pregare qualsiasi creatura, o essere, che non sia Dio, costituisca peccato grave, come dice il decalogo (3), ma parafrasando la tua domanda sui Giudei e rivolgendola a noi, potrei chiederti la stessa cosa: “Perché i cristiani di oggi non riconoscono ancora che è peccato pregare i morti, gli angeli, ecc? eppure la Scrittura è così chiara!!”  Allora faremmo bene ad essere molto più modesti. Come dice l’apostolo Paolo, dovremmo essere consapevoli di essere stati “innestati” nel popolo di Dio senza merito; dobbiamo stare molto molto attenti a non cadere, perché come Dio è stato severo con loro, lo sarebbe a maggior ragione con noi:

Rom 11:11 Ora io dico: sono forse inciampati perché cadessero? No di certo! Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta agli stranieri per provocare la loro gelosia. 12 Ora, se la loro caduta è una ricchezza per il mondo e la loro diminuzione è una ricchezza per gli stranieri, quanto più lo sarà la loro piena partecipazione! 13 Parlo a voi, stranieri; in quanto sono apostolo degli stranieri, faccio onore al mio ministero, 14 sperando in qualche maniera di provocare la gelosia di quelli del mio sangue, e di salvarne alcuni. 15 Infatti, se il loro ripudio è stato la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non un rivivere dai morti? 16 Se la primizia è santa, anche la massa è santa; se la radice è santa, anche i rami sono santi. 17 Se alcuni rami sono stati troncati, mentre tu, che sei olivo selvatico, sei stato innestato al loro posto e sei diventato partecipe della radice e della linfa dell'olivo, 18 non insuperbirti contro i rami; ma se ti insuperbisci, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te. 19 Allora tu dirai: «Sono stati troncati i rami perché fossi innestato io». 20 Bene: essi sono stati troncati per la loro incredulità e tu rimani stabile per la fede; non insuperbirti, ma temi. 21 Perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppure te22 Considera dunque la bontà e la severità di Dio: la severità verso quelli che sono caduti; ma verso di te la bontà di Dio, purché tu perseveri nella sua bontà; altrimenti, anche tu sarai reciso. 23 Allo stesso modo anche quelli, se non perseverano nella loro incredulità, saranno innestati; perché Dio ha la potenza di innestarli di nuovo. 24 Infatti, se tu sei stato tagliato dall'olivo selvatico per natura e sei stato contro natura innestato nell'olivo domestico, quanto più essi, che sono i rami naturali, saranno innestati nel loro proprio olivo.

6) Per tornare un momento sul pensiero degli Ebrei, che conosco poco e mi scuso se avessi capito male, mi pare di comprendere che il concetto di salvezza dai peccati per grazia, tramite l’incarnazione di Cristo, sia loro estraneo, non accettabile. Sembra che per loro l’uomo possa e debba trovare il riscatto dei peccati da solo, tramite una corretta osservanza alla Legge; almeno questo pare che dica il Rabbino capo della sinagoga di Roma che ti riporto: “Quello che viene chiamato nella teologia cristiana il peccato originale, richiede, scusate se entro in un terreno che non è mio, l’incarnazione di Gesù per essere cancellato. Nel pensiero ebraico il dramma non è così radicale, è correggibile: è stato già corretto, con la rivelazione sul Sinai e non è necessario un evento epocale per risolvere un danno che può essere risolto tutti i giorni con le nostre azioni. La sporcizia di cui si parla è una sporcizia da cui ci si pulisce, che non rimane in eterno e il compito di uscirne fuori è lasciato all’individuo attraverso l’osservanza di determinate norme.” (4)

7) Ora non spetta a noi giudicare le scelte di fede dei Giudei o di altre religioni, che vanno sempre rispettate, tuttavia certe differenze tra ebraismo e cristianesimo esistono, ci sono ancora e non sono facilmente conciliabili. Di fronte a queste cose, ritengo non ci debba essere né meraviglia né giudizio: ci sono e basta; se ne prende atto e si va avanti.

Poi, visti certi nostri comportamenti (pensa al “diritto alla blasfemia” proclamato recentemente da un famoso capo di stato europeo e mettilo a confronto col rispetto dei Giudei verso l’Eterno, i quali giustamente non osano nemmeno pronunciare il Suo nome) ci conviene mantenere grande umiltà, raffinare la nostra fede e confidare comunque nella misericordia di Dio.

 (continua in PERCHE' SI METTE IN DISCUSSIONE LA BIBBIA? COME SI PUO' RIMANERE INDIFFERENTI ALL'APOSTASIA? - 525 pst


 

(1) Atti 13:44 Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio. 45 Ma i Giudei, vedendo la folla, furono ripieni d'invidia e si opponevano alle cose dette da Paolo, contraddicendo e bestemmiando. 46 Allora Paolo e Barnaba, parlando con franchezza, dissero: «Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci rivolgiamo ai gentili.

(2) Luca 4:14 E Gesù, nella potenza dello Spirito, se ne ritornò in Galilea e la sua fama si sparse per tutta la regione all'intorno. 15 Ed egli insegnava nelle loro sinagoghe, essendo onorato da tutti. 16 Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com'era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere. 17 E gli fu dato in mano il libro del profeta Isaia; lo aprì e trovò quel passo dove era scritto: 18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, 19 e per predicare l'anno accettevole del Signore». 20 Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. 21 Allora cominciò a dir loro: «Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi». 22 E tutti gli rendevano testimonianza e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». 23 Ed egli disse loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso"; tutto ciò che abbiamo udito essere avvenuto a Capernaum, fallo anche qui nella tua patria». 24 Ma egli disse: «In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria. 25 Vi dico in verità che al tempo di Elia, quando il cielo fu serrato tre anni e sei mesi e vi fu una grande fame in tutto il paese, vi erano molte vedove in Israele; 26 eppure a nessuna di loro fu mandato Elia, se non a una donna vedova in Sarepta di Sidone. 27 E al tempo del profeta Eliseo vi erano molti lebbrosi in Israele; eppure nessuno di loro fu mondato, eccetto Naaman il Siro». 28 Nell'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono presi dall'ira. 29 E, levatisi, lo cacciarono dalla città e lo condussero fino al ciglio della sommità del monte, su cui la loro città era edificata, per precipitarlo giù. 30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.

(3) Es 20:3 Non avrai altri dèi davanti a me. 4 Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai,…

(4) Tratto da “I rabbini spiegano Genesi 3”, di Rav Riccardo Di Segni in https://www.gliscritti.it/blog/entry/2861   [Riccardo Shemuel Di Segni è un medico e rabbino italiano, dal 2001 rabbino capo della Comunità ebraica di Roma (wikipedia)]

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