Uomo guarda il cielo

DOMANDA:

“[quelle persone care morte] ma che comunque umanamente si sono comportate bene, le riabbracceremo con un corpo glorificato?” 

RISPOSTA:

È questa una domanda che ci siamo posti quasi tutti riguardo alle persone care che non abbiamo più.

Considerando che il giudizio spetta comunque al Signore e che solo Lui conosce i cuori, possiamo rispettosamente fare solo delle ipotesi.

Eviterei le regole categoriche giudaico-cristiane dove si fa un elenco dei versetti più severi per vedere chi sarà condannato; e allo stesso tempo eviterei le forme di buonismo in cui alla fine tutto è permesso.

Personalmente credo che Dio non se ne stia lì con lo sguardo inquisitorio a cercare ogni appiglio per condannarci. Se mai è il contrario: “[Egli] vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (1Timoteo 2:4). Quindi Egli cerca tutte le possibilità per salvarci. Altrimenti, se Dio non avesse voluto il nostro bene non si sarebbe incarnato in Cristo Gesù. D’altra parte credere in Gesù non significa fare quello che vogliamo, ma cercare di fare quello che Lui dice: «Perché mi chiamate: "Signore, Signore!" e non fate quello che dico?» (Luca 6:46).

Intanto dovremmo soffermarci su quel “comunque umanamente si sono comportati bene”.

La domanda potrebbe anche essere espressa in questo modo: “Ci possono essere persone che, pur non seguendo in modo regolare il Signore, saranno comunque portate da Lui in paradiso?”

Solo il Signore lo sa, ma come già detto, potremmo tentare umilmente qualche ipotesi:

Non esiste oggi la chiesa perfetta (intesa come denominazione umana) che possa dire “solo chi la pensa come noi sarà salvato”. Gesù si è avvicinato alle singole persone leggendo le loro aspirazioni di bene dentro i loro cuori. Questo significa che probabilmente il Signore vede caso per caso. Personalmente sono convinto che il concetto di “coscienza cristiana” possa essere la chiave per risolvere il nostro interrogativo.

Mi spiego con un ragionamento:

Dio in Spirito Santo ha cura di ogni persona da quando viene alla luce sulla terra e la sospinge, la pungola, la incoraggia a seguire pensieri e comportamenti giusti secondo la Sua volontà salvifica di bene. Lo Spirito Santo fa questo in continuazione; e da chi inizia a farlo? Probabilmente non da chi si sente perfetto, ma da chi è lontano da Dio, infatti dice: Marco 2:17 Gesù, udito questo, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori»; e ripete: Luca 5:32 Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento».  La meravigliosa opera dello Spirito Santo ci avvolge per tutta la vita terrena e agisce sulla nostra coscienza per correggerci e indirizzarci, soprattutto quando inconsapevolmente andiamo contro il Signore senza rendercene conto. Lo possiamo capire da come il Risorto si rivolge a Saulo all’inizio, quando questi era in cammino verso Damasco e approvava chi uccideva i cristiani: Atti 26:14 Tutti noi cademmo a terra, e io udii una voce che mi disse in lingua ebraica: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ti è duro ricalcitrare contro il pungolo".

Ecco, anche se in modi ed intensità diverse, una cosa di questo genere – cioè essere pungolati dallo Spirito di Dio - accade a tutti noi. Ebbene questo incitamento, sprone, spinta, esortazione interiore è la volontà di Dio, il bene di Dio, il giusto comportamento che noi dovremmo seguire per essere da Lui approvati.

Ora quando Saulo se ne rese conto non era all’interno di una chiesa, era una questione interiore tra lui e il Signore. Quindi se torniamo alla nostra domanda: “Ci possono essere persone che, pur non seguendo in modo regolare il Signore, saranno comunque portate da Lui in paradiso?”  Possiamo dire che si, ci possono essere benissimo. Il primo passo è sempre una coscienza morbida, flessibile, che sa aderire alle spinte dello Spirito Santo. Che poi questa persona sappia con esattezza la differenza tra Dio Spirito Santo, Dio Figlio e Dio Padre, battesimi, dottrine, non è fondamentale; in fondo se ci pensiamo bene, nemmeno noi sappiamo con esattezza la differenza tra Padre, Figlio e Spirito. Quello che conta è che una persona sappia discernere in qualche modo, nel suo cuore, le indicazioni essenziali del Signore e seguirle.

Cosa il Signore chieda a ciascuno di noi può essere oggetto di riflessione, ma certa è una cosa: Dio in Spirito sa come scrivere nei nostri cuori, nella nostra coscienza rinnovata, i suoi comandamentiGeremia 31:33 “ … «Metterò la mia legge nella loro mente e la scriverò sul loro cuore, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. 34 Non insegneranno più ciascuno il proprio vicino né ciascuno il proprio fratello, dicendo: "Conoscete l'Eterno!", perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande», dice l'Eterno. «Poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato».

Ritengo importante questo passo appena citato di Geremia, da leggere e meditare con attenzione.

Avviandoci allora alla conclusione, per rispondere alla nostra domanda, ritengo che un giorno, le anime nel paradiso saranno sorprese di vedere accanto a loro tra gli altri salvati, persone che una volta davano per condannate, perché non inserite nei loro canoni mentali di salvezza.

Non a tutti è richiesta la stessa cosa nel dettaglio: l’amore e la sapienza di Dio si vede anche da questo: Lui conosce il seme ad immagine di Sé che è immesso nel nostro corpo mortale; conosce benissimo dunque il nostro corpo mortale, la sua fragilità[1] i talenti grandi o piccoli che ha immesso nella nostra persona, il grado di fertilità ed abbondanza che possiamo avere nel crescere: Matteo 13:23 “Quello invece che riceve il seme nella buona terra, è colui che ode la parola, la comprende e porta frutto; e produce uno il cento, un altro il sessanta e un altro il trenta per uno”. Infatti, la “buona terra” (della nostra coscienza davanti al Signore) ci permette di comprendere la Sua volontà, ma la quantità del nostro frutto può variare. Alcuni producono di più, altri di meno. Non sappiamo bene il perché, ma il Signore che ci ha creati lo sa. Davanti al Signore probabilmente per la salvezza conta non la quantità, ma la qualità della nostra offerta.

Come possiamo sapere allora se una persona cara è gradita a Dio e sarà portata in cielo, oppure no? Probabilmente non avremo mai la certezza razionale, ma dentro di noi avremo una attesa vestita di una speranza preziosa. Il Signore non è distratto e avrà osservato bene il cuore dei nostri cari. Non c’è nulla che non abbia visto nel loro cuore e nei loro pensieri e nelle loro scelte, molte di queste persone care, forse non avranno seguito perfettamente la liturgia, la perfezione delle dottrine, però, chissà, forse avranno comunque rispettato dentro al cuore l’immagine di Dio con cui sono stati creati, e forse avranno amato il prossimo e questo amore, verso Dio e verso il prossimo, magari sarà importante, e coprirà qualche eventuale mancanza: 1Pietro 4:8 avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché «l'amore coprirà una moltitudine di peccati».

R.R.


[1] 2Corinzi 4:7 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi

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