Croce

(segue da… LE DUE REALTÀ: “EDUCARE LA CARNE” (parte 3) – 47 ST)


Prendete il capitolo 12 di Romani.

I primi otto versetti (soprattutto i primi due) parlano della consacrazione cristiana (1) 

Invece i versetti da 9 a 21 parlano della vita cristiana nella pratica.

Ora, detto in termini molto “terra-terra”, se noi mettiamo come obiettivo solo i versetti 9-21 (2) ci troviamo di fronte ad una realizzazione solo “pragmatica”: “cioè questo è detto e questo devo fare nella pratica e basta”. Dice “Benedite quelli che vi perseguitano”? Va bene io li benedico (e magari dentro di me penso: “ma se mi capitano a tiro li ammazzo”). Secondo me, non possiamo imporci un comportamento se prima non è cambiato il cuore. Il cuore non può cambiarselo l’uomo da solo. La base sta tutta in questo scambio di posti.

Soggetto: Sempre Dio che può darci forza, rivelazione e capacità per il bene di TUTTA la chiesa (mai come conquista personale per un idilliaco, egoista, paradiso personale in terra);

Oggetto: L’uomo, le opere, la santificazione… (mai cambiare l’ordine dei fattori!)

La realtà spirituale non è una conquista della bravura dell’uomo, ma una conseguenza della grazia di Dio.

I punti fondamentali della nostra meditazione, infatti, sono i primi due versetti del citato Romani 12:

1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.”

Nel momento che noi contempliamo Dio e Gli diamo il giusto posto di vero Sovrano-Dio-Creatore a cui offrire noi stessi, allora ecco che noi stessi potremo (da Lui) essere trasformati, come “di rimando”, come se la nostra offerta ci ritornasse sotto forma di potenzialità, di rivelazioni, di doni spirituali, che ci permettono di arrivare persino ad amare i nostri nemici; e questo non certo come risultato carnale (mai amerò il nemico secondo la carne) bensì come conseguenza della Sua grazia. In questo modo non mi potrò mai vantare di aver raggiunto qualcosa.

Non credo nell’ascetismo fatto di continue mortificazioni della carne, di digiuni, di privazioni continue. “La donna induce in tentazione? Eliminiamo le donne dalla nostra vita” dicono certi asceti ortodossi vivendo in luoghi in cui nemmeno animali femmine possono entrare. Con tutto il rispetto per le loro scelte (che meritano comunque una grande considerazione) pensate se tutti ci comportassimo così. Pensate se ogni persona chiamata da Dio non potesse sposarsi, come del resto fanno i preti o le suore! “Scegli: o Dio o il mondo!” Poveri noi! Che resterebbe del genere umano? Come potrebbero nascere quei bambini che secondo il piano di Dio devono anch’essi avere la possibilità di entrare in paradiso?

Conclusione: le due realtà ci sono solo per chi non ha ancora fatto una scelta definitiva tra carne e spirito; tra Dio e il proprio egoismo; e tutto sommato ci sono dunque per chi è ancora carnale.

Chiunque ha conosciuto Dio, quello vero e vivo, in Cristo Gesù, sa che può e “deve” vivere una situazione “assurda”, come se fosse già spirituale, ma consapevole di essere solo carnale. Sa che non può gestirla né capirla da solo e che questa potrà dargli sofferenza e prove a non finire. Però sa anche che, come un miracolo continuo, c’è un Tramite che continuamente, milioni di volte al giorno, ogni ora, ogni minuto, fa da intermediario tra cielo e terra, tra Dio che lo trasforma continuamente in spirito e la sua carnalità che vorrebbe trasformarlo in bestia; e questo Tramite, che è lo Spirito Santo, gli permette di vivere in entrambe le realtà, sereno dentro, senza più gestirsi troppo, senza osservarsi troppo, senza porsi più domande.

R.R.

(fine)


(1) 1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. 3 Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno. 4 Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno una medesima funzione, 5 così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l'uno dell'altro. 6 Avendo pertanto carismi differenti secondo la grazia che ci è stata concessa, se abbiamo carisma di profezia, profetizziamo conformemente alla fede; 7 se di ministero, attendiamo al ministero; se d'insegnamento, all'insegnare; 8 se di esortazione, all'esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le faccia con gioia.

(2) 9 L'amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male e attenetevi fermamente al bene. 10 Quanto all'amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri. Quanto all'onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente. 11 Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; 12 siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13 provvedendo alle necessità dei santi, esercitando con premura l'ospitalità.
14 Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono. 16 Abbiate tra di voi un medesimo sentimento. Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi. 17 Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. 19 Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore. 20 Anzi, «se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo». 21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.


Le Precedenti puntate:

LE DUE REALTÀ: “EDUCARE LA CARNE” (parte 3) – 47 ST

LE DUE REALTÀ: I NOSTRI ACCOMODAMENTI (Parte 2) – 46 ST

LE DUE REALTA’ DELLA NOSTRA CONDIZIONE (parte 1) – 45 ST

 

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