Fonte di luce

Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Portatelo qui da me». (N.R)

E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui». (C.E.I.)

Questi versi sono estrapolati da un episodio biblico in cui Gesù libera dal potere delle tenebre il figlio di un uomo disperato. Sicuramente il Signore ha compiuto molti miracoli durante la sua vita terrena, infatti nel Vangelo di Giovanni, cap.21 verso 25, troviamo scritto “Ora vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero. Dunque, le Scritture che sono giunte sino a noi sono quelle che Dio stesso ha stabilito fossero utili al fine di conoscere la Verità che riguarda tutto il genere umano sin dalla fondazione del mondo. Detto ciò, vorrei portarvi a riflettere sui versi che lo Spirito Santo mi ha suggerito come oggetto di questa riflessione. Il Signore Gesù è stato Vero uomo e Vero Dio, e questa è una realtà che ci viene attestata dallo Spirito. Durante la Sua esistenza terrena ha toccato con mano la malvagità umana, basti pensare alla sua famiglia, non tutti credettero in Lui e lo giudicarono. Sicuramente potreste pensare che ne avesse abbastanza di guarire persone a destra e a manca e di essere sfruttato dal popolo. Bene, posso dire che non era così. Gesù era stanco non perché venisse interpellato per compiere dei prodigi, ma ciò che più lo feriva era la mancanza di fede da parte di coloro che stavano e dimoravano con Lui. Parlo dei Suoi discepoli. I dodici dimoravano col Signore e lo seguivano ovunque Egli andasse. Certo non sempre erano presenti in tutte le occasioni in cui Gesù compiva dei miracoli, ma c’erano episodi in cui dimostravano apertamente di non riuscire a mettere in pratica i Suoi insegnamenti. Nel caso del brano di Matteo 17:14-21, per la scarsa fede i discepoli non erano stati d’aiuto.

Adesso veniamo a questi versi che hanno toccato profondamente il mio cuore.

“O generazione incredula e perversa!” Già con questa esclamazione il Signore ha etichettato il genere umano, che senza la Sua grazia è senza fede e medita soltanto perversità! Ed è giusto! Anche noi prima di conoscere Gesù eravamo increduli e perversi in tutte le nostre vie, ammettiamolo e passiamo avanti perché il nostro compito è di proseguire il cammino dimenticando il passato e protendendoci verso le cose che ci aspettano, come scrisse Paolo.

“Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò?”

Nella versione C.E.I questi versi vengono riportati in questo modo: “Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?

Direi che c’è una significativa differenza nelle due traduzioni (Nuova Riveduta e C.E.I.) ed io preferisco la seconda. Vi spiego il motivo. Immaginiamo il tono con cui Gesù pronunciò queste parole. Secondo voi era calmo, pacato e mite? Non credo. Probabilmente cercò di contenersi perché le Sue erano parole pronunciate con “sale” in ogni occasione e in ogni luogo in cui andava. Quindi anche il tono era importante. Ad ogni modo, nel verso “Fino a quando dovrò sopportarvi?” io non vedo nulla di costrittivo, di imposto. Gesù si è assunto un dovere davanti al Padre e cioè quello di sacrificare la Sua vita per tutti, dunque è stato sì un dovere, il Suo, ma allo stesso tempo un atto volontario d’amore oserei dire “incontenibile” verso il genere umano. Eppure, in quelle parole io ho notato una cosa molto importante ovvero la schiettezza e la sincerità del Signore nell’esternare il Suo appello al ravvedimento.

Faccio un esempio: se io avessi ucciso un uomo e fossi riuscita a farla franca, come mi sentirei se qualcuno, un testimone, mi avesse vista e mi avesse detto di fronte ad una folla “Sei un'assassina, fino a quando puoi pensare di farla franca?”. Sicuramente la mia prima reazione sarebbe stata quella di scappare per sfuggire alla polizia. Qualcuno l’avrebbe di certo allertata dopo aver sentito il testimone accusarmi. Adesso immaginate come si sono sentiti i discepoli quando Gesù ha pronunciato quelle parole, che non erano dirette solo alla folla o a quel padre disperato ma che includevano anche loro, dato che il Signore si riferiva a tutto il genere umano! Non tutti siamo uguali, c’è chi si offende poco o molto ma Dio conosce il cuore di ognuno di noi e a quel tempo, sicuramente, qualcuno dei discepoli si sarà profondamente offeso, per non parlare delle persone tra la folla. Ma quelle parole pronunciate da Gesù avranno “trafitto” il cuore di chi ne stava cogliendo in quel momento il significato profondo. Quei cuori, vuoi dei discepoli o vuoi di chi stava assistendo alla scena, stavano ricevendo una chiamata al ravvedimento. L’avranno riconosciuta? Solo il Signore lo sa.

Concludo con questo verso meraviglioso che si trova in Ebrei 4:12Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.” (N.R.)

Sia benedetto il Signore, ora e per sempre! A Lui la gloria!

V.D.S.

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