Mano tesa

SALMO 39:1-9 – FRAGILITÀ DELLA VITA DELL’UOMO

Io dicevo: «Veglierò sulla mia condotta, per non peccare con la mia lingua; metterò un freno alla mia bocca mentre l'empio mi sta davanti». 2 Sono rimasto muto e calmo, mi sono addirittura trattenuto dal bene, e il mio dolore si è inasprito. 3 Il mio cuore ardeva dentro di me; mentre meditavo, un fuoco si è acceso; allora ho parlato con la mia lingua: 4 «O Eterno, fammi conoscere la mia fine e quale sia la misura dei miei giorni; fa' che io sappia quanto sono fragile. 5 Ecco, tu hai ridotto i miei giorni alla lunghezza di un palmo, e la durata della mia vita è come niente davanti a te; sì, ogni uomo nel suo stato migliore non è che vapore. (Sela) 6 Sì, l'uomo va attorno come un'ombra; sì, invano si affaticano tutti e accumulano beni senza sapere chi li raccoglierà! 7 Ma ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te. 8 Liberami da tutte le mie colpe; non farmi essere l'oggetto di scherno dello stolto. 9 Sto in silenzio, non aprirò bocca, perché sei tu che operi. (Sal 39:1-9)

Quanto più siamo messi alla prova, tanto più dobbiamo rivolgerci ed appoggiarci a Dio.

E quale sfida migliore se non quella di quando ci troviamo davanti a chi è malvagio o ostile, insensibile o crudele? Situazioni in cui vorremmo reagire, attaccare, avere giustizia o vendetta, rispondere con la stessa moneta. Ma Gesù insegna: “… io vi dico di non opporvi al malvagio” (Mt5:39) e qui il salmista scrive che ci ha provato, ha provato a restare muto e calmo davanti all’empio ma il suo dolore e la sua rabbia sono aumentate.

Quanto è difficile l’autocontrollo, soprattutto quando sono in gioco la nostra immagine, il nostro orgoglio, la nostra ragione!

E giusto inquadrando tutto il discorso in un’ottica più ampia possiamo trovare un aiuto, riflettendo sulla fragilità umana, sulla caducità, sui limiti della nostra esistenza che difronte alla grandezza di Dio è un soffio, inconsistente come vapore.

Allora non ci resta che ricorrere alla preghiera per trovare la forza di resistere, per non cedere alla debolezza che ci porterebbe a ricambiare il male con il male, l’offesa con l’offesa.

“Sto in silenzio, non aprirò bocca…”.

Ma possiamo tentare di fare anche di più, come diceva Gesù: possiamo rispondere con un gesto di uguale forza ma opposto, contrapponendo il bene al male, una buona frase ad una cattiva; ad un’offesa una preghiera di benedizione

Mt 5:44 Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano.

 

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