Dopo l'uscita dall'Eden, l'uomo terreno deve re-imparare a fare il bene, deve ritrovare i pensieri di Dio, aderire ad essi. Il perdono non fu capito nell'AT e noi che ci definiamo cristiani, che dovevamo essere i primi ad esportarlo, ci comportiamo invece ipocritamente usando parole come perdono ed amore e pace come fossero slogan senza più significato. Attraverso queste riflessioni settimanali familiari, in AUDIO, proviamo a ripartire allora dalle radici delle parole di Dio, per ricostruire il perdono che in Cristo ci ha permesso la grazia. EVIDENZIANDO alcuni passaggi di quanto detto nell'audio, credo sia bene precisare che il perdono di Dio è sempre conseguente al ravvedimento. Dio perdona e accoglie di nuovo, A PATTO PERÒ CHE IL PECCATORE SI RAVVEDA. Questo è anche avvalorato da Luca 17:3 State attenti a voi stessi! Se tuo fratello pecca, riprendilo; e se si ravvede, perdonalo. 4 Se ha peccato contro di te sette volte al giorno, e sette volte torna da te e ti dice: "Mi pento", perdonalo». Questo ci serve per non cadere nell'errore opposto, perdonare accogliere anche chi ha ancora il cuore cattivo, nemico di Dio. Nessun senso di colpa allora verso chi mostra un indurimento verso il Signore e non si ravvede. IN quel caso dobbiamo solo stare attenti a noi stessi, evitare di fare come loro odiando e mantenendo il rancore. Il non odiare è diverso dal ri-accogliere chi si è comportato male verso noi o verso Dio.

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