Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

PRIMA RACCOLTA DI APPUNTI  VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE

1989-1994  Rev.3

di Renzo Ronca

 

 

PARTE  IV

 LE FORZE OSCURE - IL NOSTRO SISTEMA CI IMPEDISCE DI PENSARE - COMBATTERE - SI PUO' REAGIRE ANCHE NEGLI STATI D'ANIMO PIU' DIFFICILI

CAP. 6 : DIFESE ESTREME

 

Satana e' un assassino, non dimentichiamolo; e se anche si serve di noi, il suo fine ultimo e' sempre quello di ucciderci.  Se non riesce a uccidere Gesù direttamente cerca di farlo in ciò che di Lui vive in noi. Lo Spirito di Dio per continuare a manifestarsi in noi ha bisogno della fede. L'Ingannatore cerca di minarla in tutti i modi. Conosce i nostri punti deboli, tutti: sono dei tasti che sa usare fin troppo bene e quando non basta si serve di chi ci sta accanto. Attraverso le delusioni che riceviamo a volte dalle persone più care egli ci ferisce profondamente, fino a farci richiudere in noi stessi, fino a farci odiare tutti, persino la vita, fino alla palese ribellione verso Dio. Quando si affievolisce lo Spirito aumenta la sfiducia, la depressione, la rabbia. E' qui che si rivela la vera natura di Satana.

I suoi bersagli non hanno più protezione. Proprio quelle pecorelle che un attimo prima erano in braccio a Gesù, ora sembrano cadute; senza la fede vagano come cieche alla ricerca di quelle mani che non trovano più. Si fa forte con i deboli, Satana; e' riuscito ad isolare la sua preda; finalmente e' caduta in trappola; così scatena tutta la sua forza repressa facendo leva, come un amplificatore, sulla nostra delusione, amarezza, rabbia, verso chi ci ha ferito. Non eravamo preparati, non abbiamo vigilato bene e quel colpo alle spalle ci ha tolto le forze. Proprio chi ci vive accanto ci ha trapassato il cuore. La nostra casa, l'equilibrio familiare, il nostro equilibrio psicologico, stanno per crollare. Tutto e' filtrato da una sofferenza indicibile. Non si può accettare, non ce la facciamo. La rabbia ci spinge a reagire. Una parola concitata, cattiva, e gli istinti bestiali hanno subito il sopravvento.

Quanto gode Satana in queste tragedie familiari! Dov'e' il tradimento, la bestemmia, la violenza, egli e' lì compiaciuto del suo lavoro. Dove lo Spirito di Dio portava pace su pace, lo spirito del Maligno porta lite su lite. Resistere e' veramente difficile. Chi colpisce a tradimento colpisce  duro e se il suo scopo e' ucciderci dobbiamo impegnarci a fondo, come mai avevamo fatto prima, per sopravvivere, cercando di prevenire o evitare almeno il colpo decisivo per non fare del male. Ma una volta innescata, quella carica di violenza deve scaricarsi in qualche modo e se, con un enorme sforzo di volontà riusciamo ad evitare di scagliarci addosso a chi ci sta di fronte, allora si ritorce contro di noi. Satana, quell'essere vigliacco e assassino, ancora più rabbioso per non essere riuscito a distruggere completamente il nucleo familiare, si avventa contro noi stessi, distorcendo la realtà e immettendoci in un crescendo di pensieri autodistruttivi. In quel tremendo momento tutto ci sembrerà meglio piuttosto che il sopportare tanto dolore.

L'Ingannatore riuscirà a modificare il concetto di tempo e di spazio facendoci sembrare enormemente lungo, insopportabile, un solo attimo. Lo dilaterà nello spazio fino a non farci vedere altro che il nostro dolore. Amplificherà quel dolore  in un circolo chiuso. Il nostro campo visivo sembrerà restringersi perché vedremo solo la nostra ferita, che diventerà un'idea fissa di dolore, rabbia e vendetta. Girerà negli spazi ridotti della nostra mente agitata come un disco senza controllo, aumentando sempre più i giri... non potremo più contenerlo. La nostra intelligenza, lavorando su dati così falsati di sensazioni angosciose, immagini paurose e violente sarà come impazzita ed elaborerà nella disperazione, mille sistemi di "liberazione". Come un artista del male, l'Ingannatore saprà confondere la realtà e l'immagine evocata, procurandoci continue paure o aggressioni mentali ricorrendo a figure del passato, esperienze vissute, visi noti nel nostro ricordo di un qualcosa che ci ferì.. agisce sui principi istintivi dell'azione-reazione bombardando ripetutamente i nostri nervi con emozioni profonde che ci pare di rivivere realmente.. saranno cento, mille coltellate, ed ognuna più profonda e dolorosa. Diventerà tutto insostenibile.

In questa tempesta del cuore e della mente cose piccole diventeranno grosse, il normale diventerà anormale e ci sentiremo soffocare, densi e pesanti, come una mina vagante carica d'esplosivo. E' qui che l'Ingannatore, travestito da salvatore, ci offrirà la morte su un piatto dorato, desiderabile, affascinante. Ci metterà tra le mani i mezzi più rapidi per attuarla. Egli vuole l'immediatezza istintiva e passionale, dove si agisce senza pensare. Egli sa che la sua forza e' basata sulla menzogna e sulla nostra nervosa reazione ad essa, e dunque deve fare presto. Attraverso le parole di chi ci sta di fronte ci colpirà con ironia, derisione, disprezzo. Ci provocherà in cento modi con gesti parole e fatti. E noi, costretti a rivivere la passione di Gesù, come potremo salvarci? Tentazioni così forti non possono essere padroneggiate facilmente. Le nostre azioni  e le nostre deduzioni sono troppo lente rispetto alle azioni delle creature spirituali maligne. Dobbiamo essere preparati già prima, e quando qualcosa cede in noi o nel nostro gregge per superficialità, inavvertenza o altro, applicare con tutta la forza di cui siamo capaci un "piano automatico" per riparare al più presto il muro franato, instaurando di nuovo il contatto col nostro Signore, che abbiamo perso. Solo Lui può e vuole salvarci. Con calma poi, dopo, analizzeremo le cause del tragico momento; ma prima occorre agire e agire presto. Ecco alcuni modi:

1. Se per un poco ci siamo allontanati dalla via principale perdendo di vista Gesù, dobbiamo ripercorrere la strada al contrario, fino a riacquistare la fede;

2. Appoggiarsi alle sensazioni e' inutile perché falsate, come pure i ragionamenti;

3. Anche il nostro spirito potrebbe, in quel momento, non essere quello di Dio; quindi evitare il più possibile, quando si e' sottoposti a forti emozioni, di "ascoltarsi". Potremmo sentire troppe "voci" senza avere la pace e la sapienza necessarie per operare il discernimento;

4. Considerare le persone che ci feriscono, non come le vere cause delle nostre ferite, ma come parti più deboli del nostro stesso corpo. Loro sono le prime vittime e noi l'ultimo baluardo in difesa della famiglia, del gregge che Dio ci ha affidato. Più la nostra resistenza sarà forte e più la lotta sarà dura: il cristiano e' un lottatore potente che non può, non deve cedere. Egli ha dentro la Verità, lo Spirito di Dio e deve tornare a credere in questo, deve irrobustirsi al più presto fondendosi col suo Signore nel pensiero, nel cuore, nelle azioni, in modo da formare ancora un unico essere. Ma anche  l'Ingannatore si impegna a fondo. Conosce le nostre debolezze e fa di tutto per evitare questa unione. L'amore verso Dio per essere completo deve investire tutta la nostra forza, la mente, il cuore, l'anima; praticamente deve essere impegnato il nostro corpo, lo spirito e la ragione. Ed e' proprio su queste tre parti che Satana ci attacca:  Il momento che sceglie e' sempre a tradimento, quando meno ce lo aspettiamo: o quando siamo troppo rilassati, o troppo sicuri, o quando siamo troppo stanchi; In un certo senso "ci ha lavorato ai fianchi" perché la nostra persona, in una maniera o nell'altra e' fiacca e debole e non e' in grado di reagire come dovrebbe. Uno spirito  non curato e' come uno spirito abbattuto da una serie di disgrazie: in entrambi i casi non porta luce al nostro cuore, che, mancando di sangue spirituale rigenerato da Dio, non riesce più a diffondere la forza e l'equilibrio a tutto il corpo. E' come uno stato di torpore che ci espone a grandi pericoli. Dopo le premesse Satana si fa più vicino e ci colpisce anche psicologicamente: ci fa sentire soli, non più amati e ripercorrendo un cammino noto che dovremmo studiare con cura, quello della passione di Gesù, comincia a portare colpi tremendi -vedi? dov'e' l'amore che hai dato a quella persona? Non vedi come ti insulta? Non valeva la pena. Non esiste l'amore in questo mondo, sono tutti cattivi egoisti e ti fanno tutti del male. Lasciali stare. Non meritano niente. Diglielo in faccia quanto li disprezzi. Che uomo sei? Non ti lasciare insultare, diglielo quanto li conosci e li odi.- Non finisce più l'Ingannatore di sussurrarci queste menzogne. Ha trovato un piccolo varco e sa farsi sentire. Ci fa vedere la nostra debolezza, ci convince che abbiamo sbagliato tutto e ci fa pentire della fiducia che abbiamo dato. Non c'e' fine a questo fiume di menzogne: un torrente di fango in piena che togliendoci la forza fisica, psicologica, confondendo e indebolendo la nostra forza di volontà, tenta di arrivare finalmente al cuore, avvelenandolo di una sangue morto, per farci morire. Dividendo i nostri matrimoni divide il matrimonio col Signore; non portando più rispetto e fedeltà tra i membri di una famiglia o tra persone che si vogliono bene egli riesce ad inquinare, in profondità, gli alti valori di fede e d'amore verso Dio e di conseguenza verso il creato. Dividendo e confondendo le nostre idee ci rende deboli e se riesce a intaccare la fede in Dio impone subito la sua presenza cercando di imprigionarci fino al soffocamento.

 

5. RICERCARE IL PIU' POSSIBILE, PER QUANTO POSSIBILE, IL SILENZIO (Lam.3:21-28). Evitare di rispondere ad una lingua tagliente per non cadere noi stessi nella trappola. Evitare di analizzare, strillando, i torti di chi ci sta di fronte perché non saremmo obiettivi e le urla portano la violenza;

6. Evitare ogni azione. Evitare tutto, per quanto possibile. Restare fino a che si può in uno stato di "riparo", abbassando l'elmo e chiudendo bene la nostra corazza. Non reagiamo agli insulti, tappiamoci le orecchie, concentriamoci sulla persona Gesù. Appena questo nome affiora alla mente, non molliamo più la presa e rifugiamoci tra le sue braccia;

7. Se e' tutto inutile e, nostro malgrado, l'ira e la violenza ci vincono, applicare subito, senza pensare, il piano automatico di difesa: agire meccanicamente e decisamente, portandoci fisicamente con rapidità, lontano dalla battaglia. Non sarà facile questa ritirata strategica perché ci sembrerà di essere vigliacchi, dando l'apparenza di cedere a chi ci insulta ingiustamente e forse saremo anche scherniti, ma dovremo farlo; prima di esplodere senza controllo. Questa forzatura a noi stessi sarà in realtà una difesa necessaria, un guadagnare tempo per riordinare le idee, l'azione decisiva per prepararci alla vittoria, perché la nostra guerra, ricordate, non e' con quella persona che ci insulta e ci fa del male, ma con chi le sta dietro: le forze spirituali e oscure di Satana e dei suoi agenti. Egli ci ha trovati indifesi e subito ci ha colpiti. Per ora, senza armi, e' inutile combattere: indietreggiamo un momento, sfuggiamo alla sua ira, riorganizziamo il nostro esercito interiore e dopo, con determinazione, assieme a Gesù, lo sconfiggeremo.  

8. APPENA SOLI, ATTENZIONE AI PRIMI MOMENTI. Non potendo più usarci per far del male agli altri, Satana cerca di far ricadere la rabbia che abbiamo represso, direttamente contro di noi. Distorcendo ogni senso del reale, ogni proporzione, cerca di girare e rigirare il coltello nella nostra piaga. Attraverso il dolore, la sofferenza psicologica, il rancore, le frustrazioni, il senso di colpa, la rabbia repressa, vuole farci perdere il controllo, farci arrendere dicendo -Basta, non ce la faccio più, meglio farla finita- Questo nostro abbandono gli permetterebbe, magari con un raptus di dolore e disperazione, di portarci al suicidio. Egli guiderà le nostre mani in questo tragico epilogo e sarà felice di aver tolto la vita ad una creatura amata dal suo creatore e sposo. Affermerà la sua perversa potenza e si sentirà ancora più grande perché una creatura in meno potrà godere dell'eternità' a cui era destinata.

Attenzione allora, fratelli cari; mi rivolgo soprattutto a quelli dal carattere più delicato e fragile, che tanto ama Gesù, a quelli che non sanno trovare molte difese dall'aggressività' e dall'ambiguità' di questo mondo; attenzione a non cedere mai alla depressione o all'ira, facce della stessa medaglia: Gesù c'e' veramente, e' una persona viva che può e vuole la vostra salvezza, la vostra vita. Vi può fare dei doni meravigliosi che neanche potete immaginare, se gli resterete fedeli. La vostra lotta e' tutta qui: credere che Gesù sia veramente il Signore. Se lo e', sarà anche abbastanza potente da proteggervi SEMPRE. Ma se non crederete in Lui come farà ad aiutarvi? Quindi, soprattutto nei primi momenti, appena usciti "di forza" da una lite, manteniamo il più possibile l'immobilità' fisica, cercando di controllare prima i nervi e poi i pensieri. E' necessario riformare il nostro esercito. Ma può riprendersi un esercito se nessuno lo guida? Allora cominciamo dal capo, che e' Gesù. Egli non si e' mai assentato. E' stato ed e' sempre presente, sempre pronto a salvarci. Siamo noi che l'abbiamo perso per disattenzione; e' subentrata la paura e con la paura la mancanza di fede e senza di questa l'esercito e' smembrato e privo di coordinazione. Chiamiamolo forte, affidiamoci a Lui!  Questa azione sembra facile, invece e' la più difficile. Saremo ingannati al punto tale che ci sembrerà stupido avere fede, inutile pregare quel Signore che ci ha abbandonati e che tanto, lo farà ancora... ma sbagliamo. Il nostro raziocinio e' falsato. E' indispensabile un impegno di volontà molto forte, anche al di là della ragione stessa. Quel muro che ci imprigiona di depressione, paura e rabbia, va subito buttato giù; dobbiamo immediatamente formare un'apertura, perché quel muro ci separa da Dio. A forza, con tutte le forze del corpo, dell'anima e della mente. La sfiducia e' l'unico peccato che veramente sia mortale, perché e' l'unico che ci può separare dall'Eterno. Egli può e vuole fare tutto per la nostra salvezza, ma noi abbiamo anche questo potente potere di impedirglielo. E' la nostra libertà. Dio non vuole obbligarci ad amarlo. Se vogliamo pero', ci offre la sua vita: l'eternità'. Appena Gesù prende il timone della nostra povera barca, la tempesta cessa, le acque si calmano, approdiamo in un porto tranquillo e sicuro. Tutto ritorna normale; quello che ci spaventava e' svanito, Gesù regna. Come tutte le creature subdole e vigliacche, Satana non attacca direttamente il Signore (che e' anche il SUO Signore, non dimenticatelo, a cui DEVE portare obbedienza), egli sobilla, confonde, divide, mette gli uni contro gli altri, accusa...-sono stati loro- dirà di noi al Padre -è stato il loro peccato, il loro desiderio di possedere che li ha spinti, loro non vogliono amarti, sono cattivi e traditori....- Non ci credete cari amici, queste accuse sono false; non tanto perché non siamo cattivi o traditori (siamo anche peggio) quanto perché possiamo amare benissimo il Signore perché DIO E' FEDELE. Questo e' un punto molto importante, da ricordare sempre: seppure noi sbagliamo e siamo portati su strade perverse, l'amore di Dio non ci abbandonerà MAI! Egli e' fedele perché e' Dio, perché non può venire meno alle sue promesse, alla sua alleanza. In mille modi ce lo ha provato. Migliaia di volte ci ha raccolti dopo le nostre cadute, le nostre ipocrisie. Quindi, non certo per la nostra capacità, bravura o amore, ma esclusivamente per l'amore suo, per la sua immeritata grazia, siamo salvati. E questa salvezza E' PER TUTTI. Nessuno si senta escluso. Non esiste nulla e nessuno che possa separarci dall'amore di Dio, l'abbiamo già visto (Rom.8:35). La certezza dell'amore di Dio deve essere sempre scritta nel nostro cuore e lo renderà inattaccabile.

Ricapitoliamo: In caso di forte e drammatica tentazione d'ira, con una lite:

     1) Nel nostro accampamento le sentinelle dormivano: non abbiamo vigilato. Il nemico ha trovato un'apertura, si e' introdotto di nascosto e ci colpisce a tradimento nel sonno della nostra incoscienza. Cerca di divorare noi e il nostro gregge; ci prende all'improvviso e diviene di attimo in attimo più feroce. Un'espressione della sua forza e' nell'alimentare con la lingua parole come coltellate che ci fanno tanto male. Sa trovare, per bocca di chi capita, quegli argomenti che ci fanno "andare in bestia", perdendo ogni autocontrollo. Sa toccarci sul vivo di vecchie ferite non rimarginate e ci viene istintiva una reazione molto simile all'aggressione subita. E' una trappola. Violenza porta altra violenza. L'esercito e' scomposto, senza luci e al buio non trova le armi, non riconosce nemmeno l'armatura da indossare. C'e' confusione, grida, paura, rabbia; gli ordini si intrecciano e non si trovano i responsabili.

     2) E' meglio, in queste condizioni, non combattere. Lasciamo che l'Ingannatore creda quello che vuole. Anche se ci deride, insulta o disprezza. Cerchiamo prima di tutto di non cedere alle sue provocazioni e di guadagnare tempo per salvarci.

     3) Controllo ferreo sulla lingua: il silenzio.

     4) Controllo "automatico" del corpo: uscire dalla battaglia.

     5) Se non e' proprio indispensabile, cerchiamo, in questi momenti di fortissimo nervosismo, di evitare di guidare la macchina; eviteremo di dare altre occasioni al diavolo di provocarci o di causarci altri incidenti.

     6) Camminiamo e cerchiamo al più presto un posto quieto, senza confusione.

     7) Se vogliamo piangere facciamolo pure, ci farà bene, ma controlliamo fortemente la nostra depressione e la nostra rabbia. Non cadiamo nel senso di colpa, che ci porterebbe all'autoaccusa di tutto e, come Giuda, soffocheremmo nel nostro peccato.

     8) Concentriamoci solo ed esclusivamente su Gesù.

     9) Sforziamoci in tutti i modi possibili e immaginabili di richiamarlo alla mente. Preghiamo, supplichiamo, urliamo; ma poi, aspettiamo. La mente deve afferrare questo nome G.E.S.U'. e tenerlo stretto. Si rilassino i muscoli della faccia e la nostra bocca si muova; la voce esca pronunciando - G.E.S.U'. Signore Gesù, abbi pietà di me. Dio mio, salvami.-

     1O) Ecco la lotta decisiva. Parte dell'esercito invasore ci aveva inseguiti e cercava di finirci. Arroccati sullo Spirito di Dio non stacchiamoci più da questa potenza che comincia già ad agire. Crediamo pure se non vediamo,  se ci sentiamo morire, crediamo contro ogni ragione, pure se  ci sembra che non ci sia più niente da credere. Dietro il nome Gesù c'e' una persona vera e molto più potente di quanto possiamo immaginare: Egli e' veramente IL SIGNORE. Egli e' qui, accanto a noi, ci ama e non vuole altro che il nostro bene. Dobbiamo credere questo: o con semplicità o con testardaggine.

     11) Può essere d'aiuto  un controllo sulla respirazione; che sia profonda, regolare, non veloce.

     12) Leggiamo bene la Bibbia, come già abbiamo imparato.

     13) Aspettiamo che con la calma ritorni il nostro Signore. Cerchiamo di avere fiducia: non e' necessario sapere subito come, quello che e' certo e' che Egli ristabilirà subito ogni cosa. Quello che non capiamo, lo capiremo; non c'è cosa nascosta che non sarà poi manifesta nella luce di Dio. Ringraziamolo e lodiamolo già da ora, mentre, appoggiati a Lui, torniamo a casa. E se ci sembra rimanere un po' di  timore o di rancore, non ci badiamo, passerà presto. A casa parliamo ed agiamo con una vigilanza attiva, con la mente e lo sguardo fissi su Gesù, come se non fosse accaduto nulla. Perdoniamo dove possiamo; e dove non possiamo perdoniamo con l'aiuto di Dio. Egli dalla croce perdonò chi lo aveva trafitto. Perdoniamo anche noi stessi e lasciamoci curare e consolare dallo Spirito Santo, perché ora, tutto e' passato. Ci dice Gesù: "Venite con me, voi tutti che siete stanchi e oppressi: io vi farò riposare. Accogliete le mie parole e lasciatevi istruire da me. Io non tratto nessuno con violenza e sono buono con tutti. Voi troverete la pace, perché quello che vi domando e' per il vostro bene, quello che vi do da portare e' un peso leggero" (Matteo 11:28-3O).

 

Correlazioni:

CAP. 1 - FORZE FUORI E DENTRO DI NOI

CAP. 2 - L'IMPOSSIBILITA' DI PENSARE

CAP. 3 - NON SIAMO SOLI

CAP. 4 - "MUOVETEVI, ANDIAMO A COMBATTERE!"

CAP. 5 - TIPO DI COMBATTIMENTO

 

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