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PRIMA RACCOLTA DI APPUNTI VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE 1989-1994 Rev.3 di Renzo Ronca
PARTE XI
CAP. 2 - LIVELLI DI FEDE E DI INTERPRETAZIONE
Io sono nato contadino e quando una pianta soffoca devo potarla. Toglierò dalla nostra pianta-spirito, con decisione, tutti quei rami inutili, che non solo appesantiscono l'albero, ma gli impediscono di fruttificare come dovrebbe. E' chiaro che se potessi chiedere ad una pianta cattolica se desidera essere potata si ribellerebbe. Questa dà qualche frutto ed io, "ronca"[1] in mano, le apparirei come un pericolo per quel poco che dà. Eppure la potatura e' utile: e' per il bene che si potano gli alberi, per farli fruttificare meglio. Se sembro giudicare i cattolici, il mio giudizio non e' sulle persone ma sul significato: il "non giudicare" penso sia riferito al prossimo, ma non al discernimento tra bene e male. Anzi, quando ci rendiamo conto (cioè lo Spirito Santo ci fa rendere conto) di una nuova prigione, ovvero prendiamo coscienza di un nuovo ambiente circoscritto che ci separa da Dio (e può Dio volerci separare da lui?) allora usiamo questo dono, questo discernimento e denunciamo, giudichiamo il male allontanandoci presto da lui. Come il profeta, ciascuno di noi e' "sentinella", ha cioè il dovere di comunicare agli altri il pericolo. Prima di passare ad interpretazioni rapide[2] dobbiamo considerare alcuni punti:
1) Vi sono LIVELLI DI FEDE. A mano a mano che il Signore ci libera e lo Spirito si espande in noi, passiamo ad un livello di maturità nella fede sempre maggiore, più ampio, più chiaro, più pulito dalle estraneità. La fede si purifica attraverso lo studio e la grazia delle rivelazioni di Dio. "..poiché in esso [l'Evangelo] la giustizia di Dio e' rivelata da fede a fede, secondo che e' scritto: -Ma il giusto vivrà per fede-" (Rom. 1:17) Rivelazioni dunque da persona a persona ma anche da fase a fase in noi stessi, secondo la sapienza e la grazia che ci dona il Signore.
2) Quando ascoltiamo, leggendo, la Parola che il Signore ci vuole mandare dobbiamo essere certi che sia proprio il Signore Dio a farsi sentire.
3) L'INTERPRETAZIONE, nella preghiera spirituale personale, sarà "a misura" per la persona che prega, ma non troppo "su misura". La stessa frase che per noi ha un significato preciso, letta da una persona che vive un'esperienza diversa o che ha un livello di fede diverso, potrà significare apparentemente anche cose diverse, ma nella sostanza i frutti dovranno essere buoni per la conversione, altrimenti saremo nell'errore. Lo spirito dell'errore e' troppo "su misura" e segue troppo i nostri desideri. In realtà e' l'Ingannatore che ci suggerisce dei desideri o paure e sa distorcere la Scrittura per confermare le sue mezze verità.[3] Noi dobbiamo seguire la volontà di Dio tramite la Scrittura e non i nostri desideri tramite la Scrittura.
4) Vi sono diversi LIVELLI DI INTERPRETAZIONE: col crescere della fede e l'espandersi del nostro spirito, si approfondiscono sempre più le riflessioni. La stessa frase che esprime un insegnamento potrà suscitare in noi una risposta razionale, spirituale e pratica in un certo modo al primo anno ed in un altro modo al quarto anno. Modi non contraddittori, solo più profondi. Tutte le interpretazioni, comunque, devono sempre essere "in linea" con l'insegnamento di Gesù.
5) L'interpretazione e' comunque un dono, una rivelazione, un carisma. E' bene ricercarlo, chiederlo al Padre, soprattutto l'interpretazione profetica, ma ricordiamoci che lo Spirito e' sempre libero e nessuno potrà mai possederlo. Il carisma viene solo da Dio e non dall'uomo; e' transitorio e non si possiede. Per cui non eccediamo nelle interpretazioni soggettive: parliamo solo se "sentiamo" qualcosa che ci suggerisce lo Spirito, se no, ascoltiamo in silenzio. Pure se ci sentiamo "spinti" a parlare esercitiamo sempre un CONTROLLO equilibrato e razionale perché e' scritto: "Lo spirito dei profeti deve essere sottoposto ai profeti" (I Cor. 14:32).
6) Vi possono essere significati, in una parola o in un simbolo, che ci colpiscono personalmente, che solo noi possiamo capire perché legati ad una particolare esperienza che abbiamo fatto. Il Signore si può servire del "nostro" particolare linguaggio, intimamente personale, per farsi capire meglio da noi. E' evidente che in questi casi terremo l'esempio per noi stessi: sarebbe estremamente difficile far capire agli altri perché il nome di quella persona che ho trovato sulla Bibbia si ricollega al nome o al ricordo che ho in mente.
7) Vi possono essere sottolineature più forti quando leggiamo le Scritture. Le sentiamo nel cuore a volte con una maggiore intensità, sofferenza, gioia ecc. Impareremo ad affinare questa sensibilità, ma e' inutile e dannoso cercarla a tutti i costi.
8) Vi possono essere sogni mandati da Dio. Allora Dio stesso ci farà capire i simboli onirici per il nostro bene e quello di altri, ma attenzione, non tutti sogni vengono da Lui! Anzi, spessissimo sono trabocchetti del Maligno o proiezioni di nostre paure o desideri.
NOTE VARIE RIMANENTI - UN SALUTO FINALE CAP. 1 - ALCUNI "ANIMALI" TRA I CRISTIANICAP. 3 - QUALCHE NOTA RIASSUNTIVACAP. 4 - LE COMUNITA' NELLO SPIRITO DI DIO RESTINO LIBERECAP. 5 - FEDELTA': A CHI?CAP. 6 - IL PERFEZIONISMO - LE IPOCRISIECAP. 7 - ESEMPIO SULLA PREDICAZIONE MODERNA: ALMENO IN "TRE LINGUE"CAP. 8 - UN RINGRAZIAMENTO ED UN INVITO
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[1] E’ un gioco di parole: “Ronca” è il mio cognome, ma la “ronca” è pure un attrezzo agricolo come un piccola falce a mano, per tagliare rami sporgenti. [2] Una persona che ci scriveva, senza passare attraverso nessuna fase di crescita e senza ascoltare minimamente consigli, senza studi, riflessioni, battesimi o altro, e' passato da un cattolicesimo passivo ad uno stato di interpretazione fanatica, senza fondamenti, su tutte le Scritture; oggi si ritiene "l'araldo" di Dio nella sua città, dice di parlare in Suo nome, minaccia castighi a chi non partecipa alle riunioni che si svolgono a casa sua e mette a rischio la propria famiglia che ha coinvolto in tutto questo e la fede ingenua di altre persone deboli che lo stanno a sentire. [3] Nel numero dell'Anticristo 666, che compare in Apocalisse, un'interpretazione non vede solo l'accostamento cabalistico al nome di Nerone, ma il 7 meno 1, cioe' la perfezione (sette e' simbolo di pienezza e perfezione) mancata, la "quasi verità".
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