"Quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda»" (Giovanni 6:12)

Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci per 5.000 uomini Gesù fa raccogliere i pezzi di pane avanzati che riempiono dodici ceste. Questo non indica solo il desiderio di non sprecare il pane, ma è molto di più, infatti dopo Gesù dice: «… Io sono il pane della vita. I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne» (Giovanni 6:48-51)
Ecco allora che la nostra riflessione prende spessore: il pane “che non si deve perdere” è Gesù stesso, che è “più del necessario”, perché la sua vita è data per noi in sovrabbondanza, infatti dice: “La legge poi è intervenuta a moltiplicare la trasgressione; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata” (Romani 5:20). Quindi stiamo attenti a non sprecare nulla delle benedizioni del Signore. Quando egli ci benedice c’è dopo un tempo di riflessione lode e ringraziamento che non va dimenticato.
La riflessione la lode e il ringraziamento sono le nostre dodici ceste in cui raccogliamo la pienezza delle benedizioni ed intenzioni di Dio.

R.R.

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