L'UOMO VUOLE GESTIRE, MA UNA VOLTA ERA LO SPIRITO SANTO A GUIDARCI - 2 -

(Tratto da: IL VIAGGIO DELL'UOMO E DELLA CHIESA VERSO DIO nella relativita' delle nostre azioni limitate e dei nostri piccoli pensieri - SEME, RADICE DELL'UOMO: "IMPRINTING DI DIO"  - di Renzo Ronca - 3^ edizione genn. 2015 (PDF 900 Kb - pg 115  -   Riflessioni abbastanza approfondite sulla nostra crescita personale e di gruppo)

 

(Caino e Abele)

 

(segue)

Quanti fatti sono accaduti dal momento in cui Gesù e' salito al cielo! Non potendo più colpire Lui, il Signore,  allora Satana si e' avventato contro quelli che credevano e credono in Cristo. Conoscendo bene le nostre debolezze umane[1] ci ha messi l'uno contro l'altro; singolarmente, come gruppi, come chiese e denominazioni, dividendo la “Chiesa”.[2]

      L'abilità di Satana, grande ragionatore, conoscitore delle Scritture,[3] insidioso portatore di mezze verità,[4] e' consistita spesso in questo: 

A) Caricare di eccessivo significato elementi reali ed anche veri della Scrittura;

B) Fare assumere loro significati parziali o personali nella mente dell'uomo;

C) Convincere l'uomo di aver trovato da solo chissà quale verità e che deve difenderla ad ogni costo, anche combattendo coraggiosamente ed eroicamente contro gli empi; se occorre fino alla morte stessa; tutto pur di "difendere Dio".

 

     L'ingannatore raramente cerca di convincerci in maniera diretta che non c'e' Dio e che non bisogna seguire la sua volontà; egli stesso conosce bene il Signore e ne ha paura perché sa che subirà, come tutte le creature, il giudizio finale;[5] se ci affrontasse così, in maniera chiara e diretta, pochissimi o nessuno gli darebbe ascolto. L'azione del maligno e' molto più pericolosa, trasversale, ambigua, insinuante: a lui basta immettere un piccolo granello di sabbia nel fluire della nostra fede; una disobbedienza anche indiretta o poco consapevole; l'importante e' che DI FATTO l'uomo si trovi in condizione di peccato.[6] Nell'acqua torbida il diavolo può mimetizzarsi meglio ed agire con grande libertà.

      In un'azione molto sottile l'ingannatore prende elementi fondamentali del peccato come l'orgoglio e la superbia, li traveste da "libertà, sapienza, luci", ed illude l'uomo in una falsa autosufficienza e sicurezza di sé, mascherando la tragica realtà: cioè che l'uomo non riconosce più il suo Dio; conseguentemente non può avere coscienza di peccato perché non ha coscienza di trasgredire, di offendere Dio come Persona. Senza la consapevolezza del peccato e' assurdo e sconosciuto anche il concetto di pentimento o di perdono;  senza la capacità di pentirsi e di perdonare non si riesce nemmeno ad amare.

(continua) 

 

 

 

[1] "Poi sorse fra loro una disputa: chi di loro fosse il maggiore." (Luca 9:46).

[2] 1 Cor. 1:10-13 ” Ora, fratelli, vi esorto nel nome del nostro Signore Gesù Cristo ad avere tutti un medesimo parlare e a non avere divisioni tra di voi, ma ad essere perfettamente uniti in un medesimo modo di pensare e di volere. 11 Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli miei, da quelli della casa di Cloe, che vi sono contese fra voi. 12 Or voglio dire questo, che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «io di Apollo», «io di Cefa» ed «io di Cristo». 13 Cristo è forse diviso? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete voi stati battezzati nel nome di Paolo? “Vedi anche  3:1-8

[3] Luca 4:9-11 “Poi lo condusse a Gerusalemme, lo pose sull'orlo del tempio e gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù di qui; 10 perché sta scritto: "Egli comanderà ai suoi angeli attorno a te di custodirti. 11 Ed essi ti sosterranno con le loro mani, affinché il tuo piede non urti contro alcuna pietra"».

[4] 1) (Gen. 3:5) E' vero che gli occhi di Adamo ed Eva si sarebbero aperti (verità), ma non certo per divenire come Dio, né per scansare  la morte(bugie); 2) In Apoc. 13:18, dietro il simbolismo del numero 666, riferito a Satana, tralasciando altre  interpretazioni, c'è comunque che il 6 è "quasi 7", dove 7 è simbolo di pienezza, perfezione divina.

[5] Matt. 8:29 “Ed ecco, essi si misero a gridare, dicendo: «Che vi è tra noi e te, o Gesù, Figlio di Dio? Sei tu venuto qui, per tormentarci prima del tempo?».

[6] Il concetto di peccato ha subito le manipolazioni  dell'ingannatore, in eccesso e in difetto, nel corso dei tempi, tendendo sempre alla neutralizzazione del suo significato originario; per cui oggi troviamo due tendenze: a) eliminarlo come non  esistente, come espressione di ristrettezza mentale; b) sopravvalutarlo caricando il fedele di pesi insopportabili o colpe imperdonabili.  Vorrei ricordare anche la definizione biblica del peccato :"il peccato Š la trasgressione della legge" ovvero del decalogo (1 Giov. 3:4). Nel Nuovo Testamento, soprattutto negli scritti paolinici si hanno molte riflessioni sul peccato; intraprendere  questi studi pu• essere interessante ed utile quando si ha una buona fede; tuttavia oggi, con la Parola del  Signore  così frammentata confusa e manipolata, pensiamo che ragionare su ciò che sia o non sia il peccato teologico potrebbe rimandarsi ad un secondo  tempo;  sarà invece molto più utile ed efficace un comportamento, come avveniva in fondo nel Vecchio  Testamento,  dove quello  che conta non è ragionare intorno al peccato, quanto la sua estinzione davanti a Dio: "Pur parlando così ampiamente  del  peccato,  l'A.T. non dà per un insegnamento intorno alla sua origine, alla sua estensione o alle sue conseguenze: prima  ancora che un problema, per l'uomo dell'A.T. il peccato è un fatto, e la via del perdono e della redenzione è per lui più importante di ogni discussione teorica sulle sue origini." (Diz. Biblico Claudiana -pg. 446)

 

 

 

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