Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

TEMPI DIFFICILI

- di Stefania - 23-1-17 - h. 10

 

Sono questi tempi difficili?

Senza dubbio lo sono. Ognuno di noi potrebbe fare un elenco lunghissimo dei problemi e delle sofferenze quotidiane: dagli eventi avversi che colpiscono la collettività, a quelli che interessano le famiglie, fino alle sofferenze fisiche e mentali delle singole persone.

“ Sappiamo che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio” (Ro 8:22).

La sofferenza riguarda l'intera creazione, non è soltanto un fatto individuale. La terra è piena di violenza, ingiustizia e menzogna. A queste si aggiungono catastrofi naturali e malattie. Non siamo sereni e tremiamo all'idea che i nostri figli abiteranno un mondo così pericoloso. 

Eppure cerchiamo di dimenticare tutta questa sofferenza. Che se ne occupino i pessimisti, i menagrami e i pazzi. Noi abbiamo il supremo obiettivo di vivere quanto più possibile nel piacere, e se questo comporta chiudere occhi, orecchie e la porta di casa, così sia.

E quando una disgrazia ci colpisce direttamente, siamo profondamente indignati di dover soffrire senza poter scampare.

“Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili”  (2Ti 3:1)

Questo versetto ci dice che c'è da soffrire dunque, c'è da aver paura, da piangere di tristezza per tutto quello che ci manca, da fremere di rabbia per ciò che va nel verso sbagliato. “Or sappi questo”: noi dobbiamo sapere che i tempi sono difficili. Non è più il momento di far finta di niente e di dire “tutto passa”, è il momento di svegliarci, scuoterci da questo sonno che ci illude di poter trovare la formula magica che ci renda felici per la vita, che cancelli il dolore.

Come se il problema della nostra vita e di tutta l'umanità fosse il dolore. Non è così. La sofferenza è ineliminabile, è necessaria, è perfino buona se riusciamo a guardare oltre.

Il male del mondo non è il dolore.

Il male del mondo è aver dimenticato il bene, aver dimenticato Dio, aver messo il nostro piacere al di sopra di ogni cosa.

“E questo dobbiamo fare, consci del momento cruciale: è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo” (Ro 13:11)

Il momento è cruciale, i tempi sono difficili, il dolore sulla terra è grande. Ma per noi cristiani, questo è il momento in cui cominciamo a sperare con più forza. Nel mezzo della tempesta, noi non bestemmiamo Dio come molti fanno, né deridiamo chi a Lui si affida. Noi non scrolliamo ancora le spalle con arroganza dicendo “mi salverò da solo, ce la farò ancora una volta”, e nemmeno cediamo alla sfiducia e alla disperazione.

“La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce” (Ro 13:12)

Noi preghiamo di più, ci sforziamo di conoscere sempre di più il nostro Salvatore. Non neghiamo il dolore, non facciamo gli ottimisti a tutti i costi, ma ci rivolgiamo a Dio, nel nome di Gesù, con la piena certezza che dalle circostanze più negative Lui saprà trarre il nostro bene.

 

 

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