IL “BARICENTRO” IN MODO SEMPLICE – Allegato allo scritto cristiano “La ricerca dell’equilibrio spirituale ” di Renzo Ronca – 11-2-16

 

 

 

Fig1

 

Nella fig1 vediamo lo schemino di un uomo in piedi di profilo.  Sembrerebbe una posizione di riposo, ma non lo è. La posizione di riposo sarebbe sdraiato a terra, perché per stare in piedi dobbiamo mantenere un equilibrio. Stare in  piedi ci sembra automatico ma il bambino ci mette un po’ ad impararlo dunque necessita di un esercizio di tutto il corpo. Se ci lasciassimo andare cadremo a terra. Perché? C’è come una calamita che ci attrae verso terra, un peso, una forza che ci spinge verso il basso; si chiama “forza di gravità”. Stare in piedi, camminare, compiere un qualsiasi movimento, è un atto molto complicato di tutti i muscoli coordinati dal cervello che resistono alla forza di gravità, si oppongono ad essa, cercano sempre un equilibrio, una stabilità, la posizione migliore per fare ciò che vogliamo.

 

 

 

 

 

 

 

Fig2

Il nostro corpo è la somma, l’insieme, dei piedi delle gambe del bacino del tronco delle mani e della testa; se volessimo trovare un centro di equilibrio nella posizione eretta che abbiamo disegnato, lo troveremmo all’altezza dell’ombelico. Se vedete la fig2 abbiamo disegnato una striscia verticale arancione dall’ombelico a terra.

 

 

Ora vediamo che succede quando ci muoviamo. Supponiamo di dover sollevare un oggetto con le mani, per esempio una scatola con dentro dei libri:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fig.3

Se osserviamo la fig3 vediamo che il peso delle mani che si sono alzate più il peso dell’oggetto ci sbilancia verso destra e verso il basso. Se restassimo in piedi così, cadremmo a faccia avanti. In altri termini il centro di gravità o baricentro (la striscia tratteggiata arancione) si è come spostato all’esterno, verso destra. In questa posizione ci sarebbe squilibrio e cadremmo a terra, per cui per ritrovare stabilità il corpo deve modificare la sua posizione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fig. 4

Nella fig 4 infatti vediamo che le mani hanno avvicinato il peso al corpo e le gambe si sono allargate e piegate aumentando la superficie di appoggio.

In questo modo tutto l’assetto viene a cambiare il corpo riacquista l’equilibrio giusto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fig.5

Nella fig 5 vediamo che nell’assestamento della posizione genera una posizione del baricentro più equilibrata, offrendo meno resistenza possibile alla forza di gravità (striscia arancione che non è più lontana dal corpo). Il baricentro è dunque il centro di gravità, il punto centrale dell’equilibrio, che si ottiene dalla somma di tutte le forze in gioco.

 

 

Quindi possiamo concludere dicendo che quando ci muoviamo il nostro corpo aggiusta in continuazione la sua posizione alla ricerca dell’equilibrio migliore. In questi movimenti il baricentro è collocato in un punto teorico di applicazione, che risulta essere la risultante tra tutte queste forze (1).

 

 

 

 

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 NOTE

 

(1)Abbiamo semplificato al massimo. In realtà per chi volesse approfondire appena un poco di più, le forze in gioco sono tante: ad esempio per i veicoli, oltre alla gravità, ci sono forze centrifughe, velocità, massa, ecc. Pensate ad una curva di una macchina da corsa: attraverso dei calcoli “vettoriali” si fa in modo che il baricentro cada sempre all’interno di un certo spazio utile, generalmente entro le ruote  (come fig.b1 dove il punto di applicazione del baricentro è la risultante “P” nella diagonale);

 

Fig.b1

 

 

 

 

 

Quando invece la risultante “P” cade all’esterno, c’è rischio del ribaltamento (fig.b2)

 

 

  Fig.b2