Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

COMBATTERE L'INADEGUATEZZA: METTERSI IN CONTROLUCE DAVANTI AL SIGNORE, SENZA PAURA

di Renzo Ronca - 30-4-14-h.16,15 - (Livello 4 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

(segue)

E’ sempre traumatico scoprire di non riuscire a far fronte ad un evento imprevisto.

Forse è il momento di  mettere in conto anche questa imprevedibilità del futuro e delle nostre risorse, che non sempre corrispondono a quanto diamo per scontato.

Questa nuova consapevolezza di poter essere più deboli o più impreparati ci “costringe” a restare molto più uniti al Signore se vogliamo portare dei buoni frutti.

 

Abbiamo parlato la volta scorsa della necessità di “resettarci” più spesso. Solo con Dio possiamo conoscerci come siamo. Chiediamo a Dio di darci una sana ed equilibrata valutazione di noi stessi; vederci cioè in modo giusto senza sopravvalutarci e senza sottovalutarci.

 

E’ fondamentale avere di noi stessi la giusta conoscenza di chi e come siamo; e pochi la possiedono: o ci sentiamo meno di quello che siamo (evitando magari di compiere azioni che richiedono un certo impegno) oppure al contrario ci sentiamo superiori (e magari ci mettiamo  a fare cose che non sono alla nostra portata).

 

METTERSI IN CONTROLUCE DAVANTI AL SIGNORE, SENZA PAURA

 

Investigami, o Eterno, e mettimi alla prova; purifica col fuoco la mia mente e il mio cuore. Poiché la tua benignità mi sta davanti agli occhi, e cammino nella tua verità. (Sal 26:2-3)

 

Ogni volta che ci mettiamo in preghiera, nell’ascolto di Dio, avviene un riassestamento di tutta la nostra persona.

 

Come un foglio messo davanti alla finestra piena di sole, anche noi davanti al Signore mostriamo subito ogni imperfezione ogni piccola macchia. Forse pensavamo di essere perfettamente puliti oppure pensavamo di essere molto più sporchi… resta il fatto che solo davanti a Dio siamo veramente come siamo.

 

Anche se questo “riallineamento” della nostra persona avviene sempre, cioè tutte le volte che la ns anima si avvicina a Dio, tuttavia non sempre ne siamo del tutto coscienti o comunque non sempre questa conoscenza di noi stessi stimola in noi i comportamenti più giusti e convenienti.

 

E’ per questo che dobbiamo imparare a chiederlo.

Chiediamo  al Signore la giusta conoscenza di come siamo.

 

Non significa nulla se lo abbiamo già fatto la settimana scorsa o l’altro giorno… Noi stiamo crescendo perché lo Spirito di Dio ci sta aprendo la mente sempre più ogni giorno, ogni ora. Dunque dobbiamo renderci conto spesso di quanto siamo andati avanti o siamo tornati indietro rispetto ad un riferimento fisso, perfetto, che è Dio stesso.

In attesa del rapimento la nostra vita terrena è una espansione continua, un’apertura continua alla grazia ed alla consapevolezza di ciò che siamo con Cristo, in Dio.

 

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