Cielo e terra nuova

Isaia 65:17 "Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà più delle cose di prima; esse non torneranno più in memoria." 

Isaia 66:22 "«Infatti, come i nuovi cieli e la nuova terra che io sto per creare rimarranno stabili davanti a me», dice il SIGNORE, «così dureranno la vostra discendenza e il vostro nome."

A cosa si riferisce l’espressione “nuovi cieli e una nuova terra” usata qui da Isaia?

Noi oggi quando usiamo questa dicitura ci riferiamo sempre al nuovo sistema di cose, dopo il giudizio finale, quando si entrerà nell’eternità; ma qui sembra diverso. Come si vede dalla descrizione di tutto il contesto in Isaia 65 e 66, questi versetti indicano il regno millenniale (opinione espressa anche da importanti interpreti); ma la stessa espressione viene usata altrove per indicare l’eternità, per es. se leggiamo Apocalisse 21:1 dice: “Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più”. Questo versetto riguarda letteralmente il nuovo cielo e la nuova terra dopo la fine dei tempi, perché dice chiaramente che il primo cielo e la prima terra erano scomparsi non c’erano più. 

Il regno millenniale sempre in Apocalisse invece era stato presentato cronologicamente prima dell’eternità; quindi l’eternità dei cieli nuovi e terra nuova doveva per forza seguire.

Infatti prima della dicitura “cieli nuovi e terra nuova del cap.21, in Apocalisse, nel capitolo che lo precede 20:4 dice:

“Poi vidi dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla fronte e sulla mano. Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni”.

Vedete che se dovevano regnare ancora mille anni significa che il millennio era prima dell’eternità, e che cieli nuovi e terra nuova venivano dopo. Infatti quando dice “Poi vidi dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio” parla dei martiri del rimanente fedele giudaico che ha superato la grande tribolazione e parteciperà al Regno di Gesù che chiamiamo Millennio.

Ripetiamo: l’Apocalisse, libro delle rivelazioni future per eccellenza, il più “aggiornato” diremmo di tutta la Bibbia, parla del “nuovo cielo e nuova terra” come evento che segue il Millennio, cioè sarà dopo il giudizio finale che arriverà l’eternità.

Non si tratta certo di un errore della Bibbia. Lo studioso John A. Miller nel mio commentario scrive: «Molto probabilmente Isaia non fa distinzione tra questi due aspetti del governo di Dio [Millennio ed eternità]; egli li vede insieme come un’unica cosa. Dopotutto il Millennio, anche se dura mille anni, sarà un soffio in confronto all’eternità».

Ma come può succedere questo? È forse un errore del profeta Isaia?

No, non è un errore né della Bibbia né di Isaia, ma si tratta di un fenomeno profetico abbastanza noto, conosciuto col nome complicato di “CONTRAZIONE TEMPORALE DEGLI EVENTI”. Lo spiego con un esempio, e vedrete che sarà abbastanza facile capirlo:

Immaginate un uomo che cammina in un vasto immenso territorio. Verso l’orizzonte, lontanissimo, intravede come i rilievi di una grande montagna: - Certo quella montagna è luogo dove sono diretto! – Si dice, e continua a camminare per settimane in quella direzione. Col passare delle settimane la montagna sembra sempre più grande e più si avvicina e più ne distingue i particolari.  Quando è molto vicino si accorge con sorpresa che la montagna in realtà era solo la parte davanti. Sembrava arrivato, invece dietro quella montagnola c’era un sistema montuoso di una vastità infinita.

Ecco è così la “contrazione temporale degli eventi”: a volte il Signore ci fa vedere come con cannocchiale, con uno zoom, un evento lontano, noi lo vediamo in una specie di visione così vicino quasi a toccarlo, ma quando ci avviciniamo realmente scopriamo che avevamo visto l’insieme dell’evento futuro. Non ci sono errori sono due percezioni del tempo: quello divino che irrompe per un attimo nel nostro presente (se avete letto il dossier 59D) TEMPO TERRENO E IL TEMPO DI DIO lo capirete facilmente). 

Questo ci fa capire come mai negli scritti biblici più antichi, le profezie siano sempre vere nel loro significato essenziale, ma spesso difficili da situare nel presente del nostro tempo terreno. Nel corso della nostra vita terrena (l’uomo che cammina nell’esempio di prima) più ci avviciniamo e più vediamo i particolari di quello che Dio ci aveva fatto vedere in visione.

Oggi diremmo che queste visioni profetiche sono simili ai “trailers”, ai “promo” e i “prossimamente”, cioè a un breve filmato promozionale, vale a dire brevi spezzoni anticipatori di fatti che vedremo poi, più avanti, nella loro completezza.

Anche l’espressione “Ritorno del Signore” tratta di eventi sovrapposti. All’inizio si vedeva il ritorno del Signore tutto insieme, come un unico evento, come la montagna per quell’uomo che camminava; poi andando avanti vediamo meglio che il Signore ci viene prima incontro per il rapimento dei credenti, e poi tornerà realmente per governare nel Millennio. Due eventi “stretti”, molto vicini. Un intervallo così piccolo che una volta poteva sembrare unico; ma che poi quando arriviamo davvero in prossimità, alla pienezza della rilevazione, ci rendiamo conto che passano almeno sette anni tra il Rapimento della chiesa e la discesa fisica del Signore sulla Terra.

Tutto questo cosa ci insegna?

  1. Che la Bibbia non è un codice o un manuale fisso, ma ha ancora grandi rivelazioni che avremo modo di capire gradatamente sempre di più man mano che ci avviciniamo alla fine dei tempi.
  2. Che dovremmo evitare di fare dei dogmi di dottrine immutabili che riguardano il futuro troppo lontano. Probabilmente su molte profezie dell’Apocalisse abbiamo ancora molto da imparare.

R.R.

Sorry, this website uses features that your browser doesn’t support. Upgrade to a newer version of Firefox, Chrome, Safari, or Edge and you’ll be all set.

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull'utilizzo del sito stesso.
Proseguendo nella navigazione accetti l’uso dei cookie; altrimenti è possibile abbandonare il sito.