Gesù sul cavallo bianco

DOMANDA:

“Se i suoi credenti stanno in cielo e vivono già con Lui, che bisogno c’è di ritornare?” 

RISPOSTA:

Pace del Signore. Procediamo con ordine. Ci sono numerosissimi passi della Bibbia che ci parlano del “Ritorno del Signore”, tanto che è stato stimato da René Pache (un attento studioso della Parola) che circa 1/25 dei passi del NT (319 passi) riguardano il tema del Ritorno di Gesù Cristo [1].

Ma anche nell’AT sono numerosissime le profezie riguardanti la Venuta del Messia e il Suo Regno. Sinteticamente, possiamo dire che nelle profezie del AT emergono i ritratti di un Messia sofferente e di un Messia Regnante; i giudei del tempo di Gesù si attendevano che il Messia avrebbe immediatamente ristabilito il regno d’Israele e non compresero che prima di apparire nella Sua Gloria di Messia regnante proprio quello stesso Messia doveva soffrire sulla croce per vincere il peccato, Lui giusto per gli ingiusti. Dopo la risurrezione e l’ascensione al Cielo, Gesù tornerà una seconda volta proprio per completare l’Opera iniziata e profetizzata: istituire il Regno di Dio sulla Terra e comparire universalmente come Messia regnante.

Quindi, Gesù ritorna perché non tutti i piani di Dio per il mondo si sono ancora realizzati.

Come afferma nuovamente René Pache [1]: “Egli ha incoronato di gloria e d'onore il Suo Figliuolo a causa della morte che ha sofferta, e non ha lasciato nulla che non gli fosse sottomesso. Ma aggiunge la lettera agli Ebrei: Al presente però non vediamo ancora che tutte le cose gli siano sottoposte (Ebrei 2:8)“. E ancora: “Dopo l’Ascensione il Signore, nella Sua grazia, ha voluto lasciare agli individui ed alle nazioni un lungo periodo di libertà, il tempo di Grazia in modo che tutti i chiamati potessero accettare il Vangelo. Ma quando questo tempo di Dio sarà terminato, Gesù Cristo verrà per tornerà per completare la Sua opera, ovvero: 1. Liberare definitivamente tutti coloro che gli appartengono (Luca 21:28); 2. Giudicare il mondo peccatore (2 Tessalonicesi 1:7-8); 3. Stabilire il Suo regno eterno di giustizia e di pace (secondo Daniele 7:13-14 e 1 Corinzi 15:25);”

A conferma ulteriore di quanto detto è Gesù stesso che ha promesso ai Suoi discepoli che sarebbe ritornato. È scritto in Giovanni 14:1-3: “Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi.” E in Atti 1:10-11 è ancora affermato: “E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: ‘Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo.”

Concludendo, se pure comunemente si usa dire che le anime dei credenti morti di ogni epoca siano già con Dio, è bene precisare che, secondo la nostra linea di fede, in realtà attualmente i “morti giusti”, in attesa della prima resurrezione, si trovano in una parte di quello che chiamiamo “Soggiorno dei morti” e precisamente nel “Paradiso inferiore” (secondo una dicitura tradizionale ebraica non condivisa però da tutti gli evangelici). Gli altri morti “non giusti” si troverebbero in quello che chiamiamo “Sheol”, o “Ades”, comunemente detto “Inferno”, in attesa della resurrezione dopo il giudizio universale.

Molti credenti, come noi oggi, sono ancora sulla terra ma anelano, desiderano ardentemente, di vivere con Lui, di essere “fisicamente” alla Sua presenza ed è vero che secondo il disegno di Dio imperscrutabile in Tessalonicesi 4:16-17 è affermato: “Perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria.”

E in 2 Timoteo 2:12 è anche scritto: “se abbiamo costanza, con lui anche regneremo”. Cioè i credenti non solo vivranno con Lui in eterno ma regneranno anche con Lui durante il Suo Regno sulla Terra.

Insomma, per il fine del mondo e per il fine dei credenti, il Ritorno di Gesù Cristo è l’evento necessario e apicale dell’intera dinamica escatologica. Grazie siano rese a Dio in eterno per questo.

Un caro saluto.

G.C.


[1] Il Ritorno di Gesù Cristo, di René Paché, UCEB

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