Hiroscima dopo la bomba

Ho visto una parte di trasmissione di storia in cui si parlava della vergognosa prima e seconda bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki. A parte l’orrore (nella seconda bomba quella al plutonio nessuno considerò le migliaia e migliaia di morti civili che aveva causato la prima) e la discutibile scelta americana (secondo gli storici chi comandava in Giappone era già da tempo pronto ad arrendersi ed aveva mandato segnali in proposito, bastava trovare una forma dignitosa per non perdere la faccia di fronte al suo popolo) mi ha colpito la data: proprio in questi giorni del 1945! Ho sempre considerato questo avvenimento ed altri della seconda guerra mondiale come lontani nel tempo: i Romani, il Risorgimento, la prima guerra mondiale, la seconda… cose lontane un’eternità… Poi c’era la mia vita in un presente sicuro, inattaccabile da queste storie “antiche” che in fondo erano solo sui libri. Poi in un attimo mi ha colpito quella data: 1945. Io sono nato nel 1950. Solo 5 anni di differenza da quel terribile bombardamento atomico, non su soldati o obiettivi militari, ma su civili vecchi donne e bambini di due grandi città, unico nella storia, che non si è più ripetuto, ma che ha messo l’uomo nella vergogna per sempre. Solo 5 anni prima che io nascessi! A me era sembrata una cosa lontana nel passato invece erano solo 5 anni! Non avevo mai realizzato che il tempo prima della mia nascita scorreva come dopo… Se penso al presente, cinque anni fa non sono niente. Eppure cinque prima della mia nascita è un tempo infinito! Come dimentica facilmente l’uomo! C’è come un recinto del tempo personale, passato e futuro sembrano dei film irreali.

Da giovane con degli amici imbarcandoci a Bari attraversammo in macchina quasi tutta la Jugoslavia. Poi anche lì ci fu la guerra. Una guerra molto violenta, piena di odio; un odio che non si è ancora placato. Oggi siamo abituati a considerare i nuovi stati: Serbia, Croazia, Bosnia, Slovenia.. e della ex-Jugoslavia nessuno si ricorda più. Le nostre grandi potenti nazioni non buttano più le bombe atomiche ma il loro cinismo non è cambiato: le superpotenze indebitano, impoveriscono, la loro ricchezza disonorevole.

Sempre secondo gli storici che ho sentito nella trasmissione, con una campagna di stampa basata sull’attacco subìto dagli americani a Pearl Harbor, alimentando al massimo odio e rancore, il potere riuscì a convincere tutti che era bene il massacro di due città giapponesi; tutti erano indifferenti al bombardamento atomico, anzi lo consideravano la giusta vendetta. Non la memoria obiettiva dei fatti sopravvive e viene elaborata per il nostro miglioramento, ma sono l’odio e il rancore che sopravvivono al tempo che passa. Questi, assieme ad altri sentimenti facilmente gestibili da certi poteri distorti, sono facilmente “richiamabili” con appropriate campagne di stampa. L’uomo non è obiettivo nel ricordare e nel conoscere la verità. Soprattutto in questa epoca, dominata dai sistemi mediatici, quasi nessuno riesce a pensare con la propria testa. Chi lo fa viene isolato e spesso rischia molto.

Nelle religioni non c’è differenza: l’uomo tende a fidarsi, a seguire, come un gregario. Basta che qualcuno senza scrupoli usi le parole giuste (magari molto simili nel suono a quelle della Scrittura) e ci sposta come mandrie in una direzione o nell’altra. Ci sono chiese che sfruttano la semplicità e la buona fede di tante brave persone e le conducono dove non dovrebbero, a favore dei governi politici, ad odiare il diverso, a “difendersi dal nemico”. Nemico che spesso poi è composto da altre persone a loro volta in buona fede che credono di agire “in nome di Dio” dal versante opposto. Eppure non esiste un dio che ci carica di odio! Il nostro nemico non è un altro uomo, ma l’ingannatore che semina malvagità travestita da giustizia. Allora cerchiamo di non ascoltare solo i commenti dei giornalisti (che sono quasi sempre pagati da qualcuno per i suoi fini) ma vediamo gli avvenimenti in una prospettiva più ampia; studiamo i fatti secondo le vicende storiche degli ultimi anni.  Sentiamoci partecipi della storia in modo più ampio, perché per quanto ci possa sembrare retorico e banale, la storia la facciamo noi. Se la gente fosse più attenta alle verità rimaneggiate dai notiziari, non succederebbero tante atrocità. Barabba fu liberato con un’abile propaganda del potere giudaico che serviva solo a condannare Gesù. Secondo diversi studiosi sembra che la maggior parte dei Giudei non la pensassero come il sinedrio, ed erano a favore di Gesù, ma l’inganno fomentato dai sacerdoti, che facevano leva sulla legge male interpretata, servendosi dell’odio contro i Romani,  corruppe e condizionò molti.

Allora ragioniamo con la nostra testa! Davanti al Padre è molto importante il nostro pensiero e la nostra scelta. Il Signore sta per tornare, dunque schieriamoci dalla parte giusta: la parte giusta sta nel contenuto del Vangelo, non nelle campagne giornalistiche o nei flussi emotivi mediatici. Teniamo presente che c’è una volontà maligna che vuole avvolgere l’uomo: una spinta che interpreta la giustizia in modo diverso da come Dio vorrebbe, che da Caino in poi ci ha sempre spinto all’odio, ad uccidere per invidia o per una falsa idea di ciò che sia giusto. C’è un anticristo che manipolerà le nostre opinioni in modo che quando lui dice “guerra, odio” noi percepiamo “pace, giustizia”. Vigiliamo, svegliamoci perché l’odio “giusto” che approvò la bomba atomica, in fondo potrebbe essere solo di “cinque anni fa”.

R.R. 

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