Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

Perché ci appare così difficile tornare a Dio?

RIMOZIONE DEL NOSTRO PASSATO

Approfondimento a Primi 30 sec per la nostra libertà

di Renzo Ronca - 14-11-12 - (Livello 5 su 5)

(seguito)

3) La rimozione. Probabilmente anche su questo termine, come già facemmo per il senso di colpa, si potranno dare spiegazioni più corrette in quanto a psicologia pura, io azzardo solo una ipotesi religiosa servendomi di questo concetto.

Per capire meglio cos’è la rimozione faccio un esempio personale: Meno di due anni fa dopo la morte di mio padre, mia madre si aggravò ed io come unico figlio mi dovetti occupare di cose per me molto pesanti (adempimenti burocratici, assistenza diretta e traumatica a mia madre con bruttissime esperienze di badanti prima e con un istituto poi, ecc). Poi il brutto periodo passò. Proprio qualche giorno fa, una cooperativa assistenziale del comune mi ha contattato per una fattura non pagata relativa ad un certo periodo in cui io dicevo che mia madre non poteva essere stata assistita da loro, perché ricordavo benissimo che invece c’erano state badanti private. La signora addetta con molta pazienza mi ha fornito dei documenti tra cui una mia dichiarazione firmata di quel periodo. Era incredibile! Mentre la leggevo mi pareva di leggere cose di un’altra persona! Avevo completamente tolto, rimosso appunto, quel periodo triste dalla mia memoria cosciente. Avevo praticamente saltato un paio di mesi di vita (i peggiori). Pensavo che la rimozione fosse uno di quei concetti che usano gli psicologi, più  teorici che pratici, invece mi è successo davvero. Ancora adesso ricordo poco di quei due mesi.

Ecco, adesso vediamo la definizione precisa del termine: “Rimozione: In psicanalisi, processo per il quale un soggetto rende inconsci idee, impulsi o ricordi che sarebbero altrimenti fonte di angoscia o di senso di colpa, e quindi anche il meccanismo di difesa contro il loro emergere” (Treccani)

Praticamente se ho capito bene, quando un ricordo ci fa troppo soffrire ed è causa di angoscia o di senso di colpa, esiste un meccanismo di difesa in noi che lo cancella, ma non del tutto; per meglio dire, lo toglie dalla memoria cosciente e lo fa affondare nell’inconscio.

Adesso veniamo all’uomo in rapporto a Dio. Perché l’uomo sfugge a Dio ancora oggi?

Come abbiamo visto la volta scorsa un motivo potrebbe dipendere da un senso di colpa atavico (ereditario, ancestrale, antico,  primitivo, innato) di cui l’uomo ha esplorato poco le radici, ma che lo spinge ad evitare Dio per paura della punizione.

Per dirla in termini che ci sono più familiari con la nostra crescita dottrinale italiana da catechismo giovanile, “l’uomo sente la colpa del peccato originale”; un peso indistinto ma soffocante e doloroso. Questo poi diviene terribile  quando si somma ad altre presunte colpe o peccati che si trova a commettere o a ritenere di aver commesso.

Senza una conoscenza-esperienza del perdono divino per i meriti di Cristo, questo peso diviene davvero insopportabile e genera malattie fisiche e psicologiche. E ad ogni generazione umana si sommano più peccati e più corruzioni mentali e più presunte colpe… anche se non approverò mai, non mi meraviglia che le persone più fragili cerchino scampo nelle droghe. Inconsapevolmente “uccidono” il dolore, l’angoscia, illudendosi di non pensarci e trovandosi poi peggio di prima.

A questo senso di colpa atavico, in certi strati della nostra coscienza, sono convinto che si aggiunga anche la rimozione.

L’uomo ha dimenticato Dio anche perché il doloroso ricordo della sua trasgressione è stato rimosso.

Allora succede probabilmente questo: a causa dell’allontanamento da Dio, l’uomo avverte un senso di colpa latente; ma questo a sua volta è come uno spazio profondo di cui è stato tolto il ricordo.

Per paura della punizione per la sua colpa, l’uomo ha rimosso tutto quanto il passato della sua creazione dalla coscienza, confinando l’antica memoria (sia di Dio che della trasgressione a Dio) nell’inconscio.

Cristo con opera meravigliosa, con l’amore necessario e gradatamente ai nostri limiti umani, ci riporta alla coscienza tutto: sia il dolore per aver messo in dubbio Dio a favore di un altro essere (Satana) e sia la gioia dell’amore di Dio.

A questo in fondo serve la vita terrena: a ritrovare la memoria di Dio.

Non potendo l’uomo riportare subito Dio alla memoria (sarebbe una “esplosione mentale” incontenibile), allora ecco che Gesù trova una strada umana, inversa, che arriva al cuore dell’uomo, lo tocca, lo guarisce dalle sue ferite e gli ricorda quanto è amato dal Padre.

Il dolore che all’inizio ci riporta in mente Cristo o l’attività dello Spirito Santo quando “ci convince di peccato”  non è la colpa che soffoca il nostro vivere, ma un sincero pentimento per il nostro errore; un dolore che dura poco se no ci schiaccerebbe di nuovo con la colpa; dura quanto basta per prendere la mano del Signore tra le lacrime e vedere il Suo viso sereno e raggiante per averci ritrovati.

Concludendo si comprende meglio l’opera del Cristo: se l’uomo ha dimenticato il Padre Santo, se sfugge al Suo richiamo, è perché come il bambino ne ha paura, o perché come l’adolescente maschera la paura con la superiorità e l’autosufficienza. Tutti inganni! La paura non viene da Dio ed è il contrario della fede; l’autosufficienza è l’autonomia di Satana che spinge ancora oggi l’uomo come la prima volta a non aver bisogno di Dio. Ma l’uomo senza amore è finito, può solo avvizzire e morire.  E l’amore solo da Dio viene.

Il Cristo sapendo di questa miseria umana ha pazienza e per prima cosa guarisce l’uomo dentro. Quando lo tocca apre la sua coscienza e gli rivela Se stesso. Così l’uomo rinasce nella vita e nel ricordo. Una seconda creazione in questa nuova nascita.

Ora dopo questo lungo discorso, perché non provi ad avere meno paura? Se Dio-Amore ti cerca e ti chiama dicendoti: “dove sei?” perché non Gli rispondi? Digli “eccomi Signore! MI ero dimenticato di te ed ho paura di te, so ancora poco di te, ma sono qui e voglio fidarmi e ricambiare il tuo amore, perché tu hai preso le mie colpe, entra nella mia casa, entra nel mio cuore liberami dalla sofferenza e dall’inganno e fammi rivivere!”

 

 

Correlazioni

(ASPETTO RELIGIOSO) SENSO DI COLPA E NUOVA NASCITA (RR)

(ASPETTO PSICOLOGICO) DAL SENSO DI COLPA ALLE LIBERE SCELTE VOLONTARIE (GC)

 

 

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