Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

NON PARLARE DELLE MINORANZE E CASO MAI PARLARNE MALE

E’ molto interessante scoprire perché i media evitano di parlare di noi evangelici o di altre minoranze e perché quando ne parlano lo fanno in maniera distorta. Uno shock finale.

Renzo Ronca – 13-7-10

 

Compito di un genitore è quello di educare e preparare i figli ad affrontare la realtà. Uno dei compiti dello Stato democratico è quello di dare ai cittadini una quadro veritiero di come è la realtà, la vita sociale nel paese, al fine di potervisi inserire positivamente.  Purtroppo i media, asserviti al potere di turno, non hanno questo intento, ma diffondono una immagine della realtà distorta, modificata, truccata in modo da far apparire ciò che fa comodo.

1° modo: “non ne parlo, dunque non esiste = noi stiamo bene”[1] – E’ un concetto semplice ma molto efficace. Tutti i governi, soprattutto quelli dispotici, hanno usato e usano i media (giornali, TV, radio, cinema, ecc) in modo da far provare agli ascoltatori emozioni e considerazioni pilotate, affinché siano tutti d’accordo sempre col potere in atto, che viene sempre presentato forte, positivo, in un mondo dove tutto va sempre bene.

Una volta si uccideva fisicamente chi non era d’accordo; oggi non è che non si faccia più, qualche volta accade ancora, ma generalmente la cosa viene realizzata in maniera molto più sofisticata. Si “uccide” chi non è d’accordo semplicemente ignorando la sua esistenza e i suoi diritti. Basta non parlare di certe cose e la gente non sa che queste cose esistono. Quanti in Italia sanno che i protestanti non sono i Testimoni di Geova, che i pastori si sposano e i battesimi si fanno da adulti? Quanti sanno che i cattolici seguono (o dovrebbero seguire) lo stesso Dio e la stesse Scritture che seguono gli evangelici? Lo stesso discorso vale per altre minoranze e situazioni sociali che non fa comodo far conoscere.

2° modo: “ne parlo creando clima di paura del diverso = loro sono da combattere, noi siamo quelli giusti” -  Il consenso politico si ottiene in molti modi, uno abbastanza diffuso è quello di “creare dei nemici”. L’idea di partenza è che noi siamo i giusti che hanno sempre ragione, “il nemico” è quello che viene a modificare la nostra sicurezza, la nostra pace. Il ragionamento che i media diffondono è il seguente: -Non c’è il lavoro? La colpa non è delle istituzioni o delle industrie che hanno sfruttato troppo la gente, no, la colpa è di chi viene a “rubare” il lavoro a noi, in casa “nostra”; ma come si permettono? E chiedono anche i loro diritti! Che cosa ingiusta! Cacciamoli via e staremo bene come prima! Vieni con noi in questa crociata eroica per “difendere” il nostro paese!-

Vedete come è facile ottenere consensi e voti alle elezioni? Non si nega una crisi sociale, basta darne la colpa ad altri e chi comanda continuerà a comandare come prima; meglio di prima.

Nel campo religioso la cosa è molto simile: l’Italia pur vendendo all’Europa e al mondo l’immagine di una nazione moderna, democratica e “laica” (per il tempo necessario per ottenere dei fondi economici) nella realtà non sa nemmeno cosa voglia dire la parola “laico”. Siamo un paese che di fatto, nonostante le leggi dicano un’altra cosa, è rimasto cattolico nella politica, nella scuola (prova a toccare un insegnante di religione nominato dal Vescovo!) e nella tradizione. Tradotto in parole semplici, l’uomo della strada pensa così:

-Dio=chiesa. Chiesa è solo quella cattolica, non ce ne son altre, ne avrebbero parlato caso mai. Quello che dice la chiesa è giusto. Quello che dicono “le altre religioni” [nessuno capisce che gli evangelici sono cristiani, non un’altra religione] viene dal diavolo. Se uno non è cattolico allora non è “normale”. Meglio diffidare, teniamoli alla larga. Tuo cognato è pentecostale? SSST! Almeno dillo a bassa voce per favore! Che penserà la gente?-

Stessa cosa per chi ha avuto malattie mentali o è stato in collegio o in qualche comunità di recupero o non sia mai, in prigione! 

-Sono persone segnate, che vuoi reinserire… meglio perderli tutti che averli sul groppone!-  Purtroppo questa è la mentalità comune.

LO SHOCK

Questo coltivare l’immagine terroristica del “diverso” funziona fino a che la gente non viene informata sul serio, oppure non incappa in una esperienza che la mette a contatto diretto con una di queste minoranze. Quando entri in una comunità di recupero ad esempio e parli con qualcuno di loro, hai uno shock terribile! Non per la loro diversità, ma esattamente per l’opposto: ti rendi conto che non sono diversi da te!!!

E se parli con un avventista, un battista o un pentecostale ti accorgi che sono come te!

Questa è la realtà vera che tentano di nascondere. Non ci sono i diversi così come ti dicono, può capitare a chiunque in certe situazioni essere in quell’area ristretta definita “minoranza”.

E Gesù, poi, era forse il Dio della maggioranza?

_._._._._

 

 

 

Per approfondire vedi anche i nostri scritti in

MECCANISMI DI CONDIZIONAMENTO DEI MEDIA  (pdf) 

Uscire dal condizionamento dei media (nostro indice html)

 

Vai all'indice di "pensare... usa la testa!"  -  Home

 

 


[1] Una giornalista responsabile di certe minoranze, forse valdesi, ha trattato molto bene questo argomento, lo leggevo l’altro giorno su un giornale on line. Non sono riuscito a ritrovarlo per farne la corretta e doverosa menzione. Me ne scuso.

 

 

 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica - vedi AVVERTENZE