aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza”. parte 6 - (2Timoteo 3:1-5) – di Renzo Ronca – 14-8-15 – h. 17 – (livello 3 su 5)

 

 

(segue)

Quando Gesù  fu tentato nel deserto, Satana gli mostrò tutti i regni della terra, cioè il mondo dell’apparenza.

Gesù contrappose a questa apparenza la realtà della parola di Dio.

La “realtà di Dio” e ben più potente della “realtà del mondo” perché Dio non cambia, il mondo invece finirà.

La potenza della Parola di Dio ci sfugge perché “Parola di Dio” non è solo un insieme di suoni che esprimono un significato, ma è l’immediata realizzazione di ciò che indicano. Ma mi rendo conto che anche questo concetto non è di facile comprensione.

Dio ha un pensiero ed un tempo particolari, che non sono i nostri pensieri ed il nostro tempo, anche se in questi Egli si è inserito completamente, in Cristo.

Dio è nell’umanità, è nell’eternità e allo stesso tempo è L’Eternità stessa. Noi siamo chiamati a prepararci a raggiungere quel tempo quella natura spirituale, questo è il motivo per cui siamo nati.

Dio è composto di Amore, l’abbiamo letto e sentito dire tante volte; ma non si tratta dell’amore come lo può concepire un uomo. Anche l’Amore di Dio –come qualunque aspetto della Sua Persona- è una manifestazione di potenza reale.

La “Pietà” di Dio è una particolare intensissima Sua partecipazione al nostro doloroso esilio terreno (un esilio che finirà presto, quando il Signore verrà a liberarci).

Questa Sua commossa partecipazione alla nostra vita terrena è piena di passione, dolore e di potenza. E’ infatti nel dolore che –in Cristo- ha offerto tutto di Sé, per la salvezza nostra, dei Suoi figli.

Noi contemplando e scoprendo questo infinito amore struggente del Padre, scopriamo con vergogna la nostra vera realtà: un vestito sporco, la miseria dei nostri tradimenti e ribellioni, tutto il nostro peccato.

E’ in questo contrasto di verità (quella che ci mostra Dio con il Suo infinito amore e quella ingannevole che ci mostra il mondo) che possiamo discernere i contenuti veri dalle false apparenze.

Il mondo ci mostra come un teatro e ci spinge a recitare parti di un film che non finisce mai, sempre più falso, sempre più insignificante. Tanti effetti speciali, tanto sesso e violenza, tanti idoli come il denaro e il successo, ma nessuna trama, nessun ideale nessun amore.

Gli uomini conoscono grandissime cose: la scienza delle comunicazioni, le strategie politiche e militari per vincere le guerre, la tecnologia per arrivare su Nettuno, la genetica per manipolare piante animali e i nostri corpi… però non conoscono più chi è Dio. Questo fa delle “grandissime” conoscenze dell’uomo solo una inutile “apparenza”: fuochi artificiali, “effetti speciali” sorprendenti, ma nessuna sostanza. Se non conosciamo Dio -o per meglio dire se non siamo conosciuti da Dio- tutta la nostra sapienza ci si ritorcerà contro come la bomba atomica.

La frase in questione di Paolo a Timoteo “aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza” si riferisce allo stato degli uomini negli ultimi tempi prima dell’avvento (cioè i nostri tempi) ed è drammaticamente forte; infatti quando dice: “ne hanno rinnegato la potenza”, indica nel rinnegamento una volontà cosciente dell’uomo di andare contro l’Eterno.

Dio ci salvi dal fascino  di questa “apparenza mondana” che parla sempre di pace ma procurando fame e disperazione  non è in grado di provare pietà per nessuno!

(continua)

 

 

 

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