Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

Cosa ci spinge a soffermarci su un insegnamento anziché un altro? 

UN PARTICOLARE TIPO DI INTERPRETAZIONE DELLE SCRITTURE: L’AVVICINAMENTO AL DONO PROFETICO

Scrittura e spiritualità 

di Renzo Ronca - scritto n.2

 

 (segue)

 

1Corinzi 14:1-4 Desiderate ardentemente l'amore, non tralasciando però di ricercare i doni spirituali, principalmente il dono di profezia. Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce, ma in spirito dice cose misteriose. Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. Chi parla in altra lingua edifica sé stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa.

 


La volta precedente abbiamo detto che “tutta la Parola di Dio, dalla Genesi all’Apocalisse,  è preziosa, equilibrata e perfettamente coerente nel suo insieme[1]; ma noi non sempre sappiamo ‘pesare’ quanto leggiamo e spesso ne facciamo un uso ‘squilibrato’”. Inoltre abbiamo parlato dei “livelli” della Scrittura, della relatività del nostro giudizio personale e di quanto sia importante saper ascoltare lo Spirito di Dio.

 

Ve ne sarete accorti, ci avviciniamo a parlare dell’interpretazione delle Scritture. Un dono da ricercare e ponderare bene. Potremmo dire, per proseguire il discorso dell’altra volta, che ci avviciniamo  ad uno dei “livelli alti” di spiritualità, dove è facile cadere se non si vigila attentamente.

Il teologo, lo studioso, lo storico hanno approcci razionali alla Scrittura; essi si avvicinano cioè più dalla parte intellettuale, con altri libri, traduzioni, dimostrazioni, confutazioni, ecc. ecc.  Tutto questo non è male, tuttavia non costituisce l’oggetto del nostro piccolo scritto.

Noi ci occuperemo di un particolare tipo di interpretazione: quello indotto dallo Spirito di Dio alla nostra coscienza, in modo rapido e diretto, come insegnamento, rivelazione, correzione, indicazione o consolazione.

In questo modo il nostro fine non è solo quello di spiegare una frase della Scrittura, ma di tradurre un messaggio spirituale che Dio manda a noi individualmente, servendosi della Scrittura come mezzo. Tale messaggio risulta spesso edificante anche per altri in una perfezione di bisogni e tempi che solo Dio può dirigere. Stiamo parlando dell’avvicinamento al dono della profezia tramite la Scrittura.

Come ci si presenta la Scrittura individualmente?

 

Immaginiamo di scorgere in una vetrina un diamante unico, prezioso e meraviglioso... immaginiamo anche che il gioielliere ci chiami nel negozio e ci permetta di tenere quel diamante tra le dita…. certo dev’essere una emozione particolare! Con quanta cura lo solleveremmo! Ecco un raggio di sole che lo illumina….  con quanta ammirazione ne vediamo i riflessi di luce!  Tutta la pietra preziosa sembra ardere di luce ma alcune facce del diamante, a seconda di come lo ruotiamo, rispecchiano il sole ai nostri occhi più di altre….

 

Con la Bibbia avviene un fenomeno molto simile; lo Spirito di Dio la illumina tutta, tra le nostre mani che Lui ha purificate; ma a seconda di certe prospettive, alcune parti ci colpiscono più di altre.

Questo è un punto molto interessante su cui proveremo a riflettere.

 

Facciamo una prova pratica: con altri fratelli mettiamoci a leggere un passo del Vangelo; una volta letto, proviamo a dirci ciò che in esso ci ha interessato di più. Scopriremo che quasi sempre saremo colpiti da parole, sentimenti diversi. Tanta diversità dovrebbe creare solo confusione come nei dibattiti politici, invece accade qualcosa di straordinario: se veramente lo Spirito di Dio ci ha accompagnato nella lettura e nella meditazione, se siamo davvero uniti in Cristo, allora tutti i significati che potremo trarne, per quanto diversi in forma e contenuto, saranno comunque perfettamente intonati tra loro.[2]

Ma perché siamo colpiti chi da un passo chi da una parola e chi d un’altra?

 

Il Regista è Dio, che attraverso lo Spirito Santo, sottolinea, sospinge, sollecita gli insegnamenti che Lui vuole farci intendere per la nostra crescita.

 

Ma quante persone si sentono di diffondere rivelazioni che Dio non ha inviate!

 

 “Abbiamo inoltre la parola profetica più salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori. Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale;infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo”. (2Pietro 1:19-21)

 

Se veramente parlasse solo lo Spirito di Dio non ci sarebbero tante chiese in lotta tra loro. E’ evidente che c’è un problema. Il problema, ve lo anticipo subito, è l’uomo; siamo noi; come sempre.

 

La Parola di Dio come un seme cresce e fa crescere[3]; assieme alla preghiera ci santifica[4]; può rigenerarci[5]; è nella creatività divina[6]; è il mezzo con cui Dio si rivela[7];  in Cristo la Parolasi è fatta carne”[8]; oggi più che mai per i meriti del Signore Gesù, e per mezzo dello Spirito Santo “la parola di Dio è vivente ed efficace”[9]; permane in Eterno[10].

 

Un “abito giusto” per leggere: santificazione e consacrazione.

Abbiamo elencato qualità impressionanti della Parola di Dio.  Ma noi, come ci comportiamo leggendo la Scrittura? Siamo davvero consapevoli di ciò che essa sia? In tutta questa potenza e vitalità l’uomo spesso vi entra senza togliersi le scarpe della sua umanità, senza indossare l’abito della santificazione e della consacrazione, con la necessaria umiltà. IN questo modo l’uomo tende a servirsi della parola del Signore bloccandola in schemi fissi, dandole dei significati ristretti. E’ una specie di “imprigionamento” della Scrittura; sarebbe come voler prendere lo Spirito di Dio e relegarlo in una cella. “Ma la parola di Dio non è incatenata”[11]  e noi dovremmo aprire le Scritture sempre con un certo timore reverenziale, e in attitudine di adorazione e di ascolto, perché lì è il Signore vivo in cui crediamo.

(continua)

 

 

 

 

 



[1] Salmi 119:160 La somma della tua parola è verità; e tutti i tuoi giusti decreti durano in eterno.

[2] Da cinque anni ci incontriamo ogni tanto nelle nostre case per delle riunioni cristiane aperte anche a credenti di denominazioni diverse. Abbiamo potuto sperimentare quanto sia edificante e piacevole potersi esprimere ed ascoltarsi in Cristo. La stessa frase biblica rivela spesso significati ed interpretazioni a cui non avevamo pensato; ed è veramente bello lodare Dio che chiama i suoi figli da molte parti, senza distinzione. [Chiunque sia interessato si metta pure in contatto con noi e-mail: mispic@iol.it  tel 339-2608825.]

[3] Luc 8:11

[4] 1 Tim 4:5

[5] 1 Pt 1:23

[6] “per effetto della parola di Dio esistettero i cieli” 2 Pt 3:5

[7] “L’Eterno si rivelava a Samuele con la Sua parola” 1 Sam 3:21

[8] Giovanni 1:14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre

[9] Ebr 4:12

[10] 1 Pt 1:25; Isa 40:8

[11] 2 Tim 2:9

 

 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica - vedi AVVERTENZE