Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

PRIMA RACCOLTA DI APPUNTI  VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE

1989-1994  Rev.3

di Renzo Ronca

 

ASCOLTARE LA VOCE DI DIO ATTRAVERSO LA MEDITAZIONE SULLE SCRITTURE

CAP. 2 :  "L'APRI E LEGGI" VISTO CON CAUTELA

 

Approfondiamo, in questo capitolo, la cosiddetta  "preghiera di discernimento" a Dio, sottolineandone alcuni passaggi significativi e cercando di essere sempre più consapevoli in quello che facciamo. Il capitolo e' stato scritto dopo qualche critica che ci veniva portata da una sorella che partecipava alla nostra iniziativa epistolare. Come sapete nelle nostre preghiere di discernimento, dopo aver invocato Dio, apriamo un passo delle Sacre Scritture e da esse traiamo la risposta in merito ad una questione che abbiamo portato sull'altare del Padre.[1]  Per chi non ha questo Spirito, e' pazzia. Si scandalizza, dice che e' magia. E allora guardiamolo meglio questo "apri e leggi":

 

1. Cominciamo sempre ogni opera con un'invocazione a Dio.  Parole semplici che vengono dal cuore. Adesso, come esempio prendiamo un salmo, ma e' dal nostro cuore, in maniera semplice che deve sgorgare la preghiera: "A te o Eterno io levo l'anima mia. Dio mio, in te confido; fa che io non sia confuso, che i miei nemici non trionfino su di me. Nessuno di quelli che sperano in te sia confuso; Siano confusi quelli che si comportano slealmente senza cagione. O Eterno, fammi conoscere le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua verità ed ammaestrami; perché tu sei l'Iddio della mia salvezza: io spero in te di continuo." (Salmo 25:1-5). Il Signore ci sente, avverte le nostre parole, i nostri pensieri,  ascolta sempre le nostre preghiere; infatti dice:  "Invocami ed io ti risponderò e t'annunzierò' cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci." (Ger. 33:3).

 

2. Gesù interviene con la sua potenza a liberare, a guarire, a riportare la vita. "Gesù, mosso a pietà, stese la mano, lo toccò e gli disse: -Lo voglio; sii  mondato!- E subito la lebbra sparì da lui e fu mondato" (Marco 2:41). Senza l'azione diretta e potente del Signore sarà inutile ogni accostamento alla Bibbia perché in noi risiederà ancora il peccato.

 

3. Ma perché Gesù interviene? Nel caso del lebbroso appena citato, perché il Signore lo toccò? Vediamo:

"E un lebbroso venne a lui e buttandosi in ginocchio lo pregò dicendo; -Se tu vuoi, tu puoi mondarmi" (Mar.2:40). Il lebbroso, simbolo del peccatore, era consapevole e del suo stato e della potenza di Gesù. Si "butta in ginocchio" con umiltà e grande fede, e prega. Anche noi dobbiamo fare così: Senza la nostra preghiera, nella consapevolezza di essere peccatori, senza la fede nel Signore che, unico, ci può purificare, non potremo fare nulla. "Io grido con la mia voce all'Eterno; con la mia voce supplico l'Eterno."

"Trai di prigione l'anima mia, ond'io celebri il tuo nome. I giusti trionferanno con me, perché m'avrai colmato di beni." (Sal. 142:1 e 7). Attraverso il tocco di Gesù siamo liberi dal peccato, purificati, liberi da ogni prigione di questo mondo. Siamo ammessi alla sua presenza.   Questa liberazione dal peccato si avverte nel cuore.  Se invece avvertite un senso di peso eccessivo, di chiusura psicologica e mentale, se non riuscite a staccarvi da pensieri ricorrenti, desideri e paure, allora dovete continuare a pregare. Il senso di preoccupazione deve lasciare il posto alla speranza; preoccupazione, angoscia, tristezza a  mano a mano che si presentano nel nostro cuore vanno letteralmente depositati tra le braccia di Gesù, che unico, ci può sollevare e darci un piacevole senso di pace e di quiete. Penserà lui a tutto. Preoccupiamoci solo di ascoltarlo bene. Questa e' la fede.

 

4. Ascoltiamolo attraverso la Sua Parola.

"E il re salì alla casa dell'Eterno, con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, piccoli e grandi  e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto che era stato trovato nella casa dell'Eterno" (II Re 23:2)

Vicini al Padre  leggiamo le sue parole.  Abbiamo anche noi la Bibbia. Abbiamo pregato, il Signore ci e' venuto incontro, ci ha toccato, attraverso il nostro pentimento ed il suo Spirito siamo stati purificati, rafforzati, abbiamo nuovi abiti, siamo diventati come un popolo di sacerdoti (Apoc. 1:6) ora non ci fermiamo, seguiamo il nostro Insegnante e capiremo come leggere.

 

5 L'azione visibile, comprensibile dello Spirito Santo. Dopo che il Battista aveva preparato la strada del pentimento (o battesimo d'acqua) Gesù fa il suo ingresso ufficiale nel mondo. Lo Spirito Santo scende dal cielo in modo visibile. Questa non e' una regola, non tutti quelli che riceveranno lo Spirito di Dio vedranno scendere una colomba, tuttavia, l'azione dello Spirito, il suo operare, sarà sempre evidente. Fu lo stesso Spirito Santo a condurre Gesù, ripieno della sua Grazia, nel deserto per lasciarlo tentare dal diavolo (Luca 4:1). Superate le tre tentazioni-"tipo" egli comincia ad operare, sempre nella potenza dello Spirito. Il vangelo di Luca ci da' il primo suo grande insegnamento  cominciando proprio da quella che allora era intesa come "casa di Dio", ovvero la sinagoga, il tempio degli ebrei. (Anche nel suo prossimo ritorno, come vedremo, inizierà il suo giudizio proprio dalla "sua casa").  Leggiamo Luca 4 dal vers. 14 in poi: "E Gesù, nella potenza dello Spirito, se ne tornò in Galilea: e la sua fama si sparse per tutta la contrada circonvicina. E insegnava nelle loro sinagoghe, glorificato da tutti. E venne a Nazareth, dove era stato allevato; e com'era solito, entrò in un giorno di sabato[2] nella sinagoga e alzatosi per leggere, gli fu dato il libro del profeta Isaia;"

mi pare interessante che gli fu consegnato il libro intero, o rotolo intero, probabilmente chiuso, comunque non aperto, da aprire: ".. e aperto il libro trovò quel passo.." Vedete, e' Gesù che prende il libro, poi lo apre, poi trova il passo. "..dove era scritto: 'Lo Spirito del Signore e' sopra di me; per questo egli mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato a bandir liberazione ai prigionieri, ed ai ciechi recupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, e predicare l'ano accettevole al Signore.." Il passo trovato da Gesù e' tratto dal cap. 61 di Isaia, ed e' molto bello. Sarebbe bene leggerlo tutto. Tuttavia Gesù ne prende una parte, la più importante, quella che chiarifica tutte le azioni che Dio opererà. E' il passo che da' gloria non a Isaia, ma allo Spirito di Dio, che rivela i pensieri di Dio stesso, i suoi progetti da tempo annunciati, che poi diventano realtà.  Per ora invece di soffermarci sull'insegnamento, osserviamo la descrizione dell'azione che ne fa Luca. Il susseguirsi delle azioni e' perfetto:

a) come solito, di sabato entrò nella sinagoga..

b) si alzò per leggere..

c) gli fu dato il libro di Isaia..

d) aprì il libro..

e) trovò quel passo in cui era scritto..

f) "..poi chiuso il libro.." (v.20)

g) "..e resolo all'inserviente.."

h) "si pose a sedere;"

Ecco, vedete come nei soli gesti sia espressa la solennità, la cadenza, l'importanza delle azioni mosse dallo Spirito del Signore, nel Signore. Sembra di sentire il silenzio, la pace, la riflessione, persino l'eco di quelle parole lette da Gesù, mentre e' seduto.

i) "..e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui"

Vedete? Quegli occhi sono i nostri occhi e le nostre orecchie sono attente alle parole che lui dirà.

l) "..ed egli prese a dir loro: Oggi s'e' adempiuta questa scrittura e voi l'udite." (v.21)

State attenti a quell'"Oggi". Ricordate anche l'episodio della samaritana al pozzo, in Giovanni al cap. 4; anche lì si parla di un presente sconcertante: "Ma l'ora viene, anzi e' già venuta in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità; perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede. Iddio e' spirito e quelli che l'adorano bisogna che l'adorino in spirito e verità." (vv. 23-24). In Spirito si adora e si conosce Dio. La dimensione spirituale e' voluta da Dio stesso ed e' indispensabile per penetrare un concetto eternità che prescinde l'uomo. Come si potrebbe capire se no, più avanti, quando in risposta alla donna che parla del Cristo che deve venire, dice: "Io che ti parlo son desso"(v. 26)?   Io che ti parlo sono il Cristo. Un presente sconvolgente. La rivelazione dello Spirito di Dio all'uomo, che può recepire tanta luce solo attraverso lo stesso Spirito di Dio a lui donato.

"Oggi s'e' adempiuta questa scrittura e voi l'udite." Riflettiamo:

1. Noi sappiamo che Dio va adorato in spirito e verità.

2. Abbiamo da tempo parlato della libertà spirituale, del grande spazio creativo dello Spirito che si espande continuamente in noi, con noi[3].

3. Sappiamo che l'ASCOLTO INTERIORE e' parte determinante per raggiungere la libertà spirituale che ci permette di operare scelte di allontanamento del peccato e di avvicinarci sempre di più al Padre.

4. Sappiamo che c'e' un libro che racchiude passi di enorme valore, come quello letto da Gesù.

5. Prendendo esempio da lui, disponiamoci ad un medesimo ascolto, spinti dallo STESSO SPIRITO CHE RIEMPIVA LUI.

6. Anche noi, nell'osservanza della legge, apriamo la Bibbia e nel silenzio solenne della parola di Dio, "sediamoci" per ascoltare meglio.

7. Teniamo il nostro sguardo spirituale fisso su Gesù.

8. "Sono io che ti parlo": Gesù non ha mai smesso di parlarci se lo vogliamo sentire. "Oggi" adesso, al presente, quando leggi queste righe, quando più tardi aprirai la tua Bibbia... Gesù, nello Spirito ci e' accanto e ci spiega, ci insegna i pensieri, i progetti di Dio, il suo piano di salvezza.. la sua giustizia..

9. Leggendo la Bibbia in questo modo, o per meglio dire, ascoltando i passi che lo Spirito di Dio legge e rivela al nostro spirito, anche noi entriamo nella casa del Signore. Entriamo cioè in una realtà dove il presente creativo e' in atto, vale a Dire Dio e' un Dio vivo che opera sempre. Siamo ammessi dunque a rivestire una nuova personalità, quelli di "purificati", con "gli abiti puliti". Con l'ingresso dello Spirito le tentazioni del deserto si sono allontanate da noi e possiamo con fede ed umiltà partecipare alla tavola del Signore. Si realizzano così anche le altre parole nel capitolo d'Isaia:  "Ma voi sarete chiamati 'sacerdoti dell'Eterno'" (Is. 61:6). 

C'e' solo un rischio: credere di avere lo Spirito di Dio e possedere invece solo uno spirito umano:

"..Poiché quelli che sono secondo la carne, hanno l'animo alle cose della carne; ma quelli che sono secondo lo spirito, hanno l'animo alle cose dello spirito" (Rom. 8:5)

".. e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. Or voi non siete nella carne, ma nello spirito, se pure lo Spirito di Dio abita in voi; ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non e' di lui" (vv. 8-9) Grande attenzione dunque a chi opera queste preghiere: ci siamo responsabili chiamati già dallo Spirito di Dio, esperti e capaci nel dono dell'interpretazione, i quali possano seguirvi. Chi e' incerto o agli inizi o ancora non ha ricevuto il battesimo in Spirito, non si avventuri da solo in interpretazioni fantasiose, ma sia umile e si confronti spesso con i responsabili.

 

Correlazioni:

ASCOLTARE LA VOCE DI DIO ATTRAVERSO LA MEDITAZIONE SULLE SCRITTURE

CAP. 1 : CONSIGLI SEMPLICI PER RIFLETTERE SULLE SCRITTURE

 

CAP. 3 : NOTE DA QUALCHE LETTERA SULL'"APRI E LEGGI"

CAP. 4 : COME PERCEPIRE I MESSAGGI DI DIO (cenni da sviluppare)

 

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[1] Come si vedrà più avanti la cosa non e' così meccanica come può sembrare: occorre molta preparazione, serietà, umiltà, equilibrio e fede. La preghiera e' spesso preceduta da un periodo abbastanza lungo di preparazione e seguita da un altro periodo di assistenza

[2] Notate, "..com'era solito.. di sabato.. nella sinagoga." Ripensate ai comandamenti, vedete che Gesu' non ha modificato il riunirsi davanti al Padre nel giorno di sabato. 

[3] Più avanti sarà meglio spiegato il processo di "espansione spirituale".

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