Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LA RABBIA

L’inizio di un percorso articolato sulle nostre emozioni

Di Gabriella Ciampi, Psicologa Psicoterapeuta - (5-11-11) 27-4-15

 

 

Introduzione

Voglio proporvi un percorso: entrare nel “cerchio delle emozioni” (IL Cerchio delle emozioni- all.1e passo passo, una ad una, visitare alcune emozioni, conoscere come si esprimono, capire come crescono dentro di noi, imparare a gestirle e vedere come possiamo trasmettere ai nostri figli, ai nostri bambini (a scuola, in famiglia, nei luoghi di incontro abituali) una “competenza emotiva” che li porti a diventare adulti consapevoli ed equilibrati.

Comincerei con la RABBIA, l’emozione secondo me più complessa, la più condizionante ed energica, quella che a volte si cova dentro per anni e anni, o quella che talvolta sonnecchia dentro di noi senza farsi sentire, oppure quella che si nasconde spesso dietro a certe azioni violente da parte di persone “insospettabili” o depresse (infatti c’è una profonda relazione tra la depressione e la rabbia, come vedremo in seguito).

Quella che segue è un’ efficace e toccante descrizione dello stato d’animo che può generare la rabbia covata dentro per tanto tempo.

(…) non pedalavo con calma ma con rabbia. Il fanale era ancora spento, ma la dinamo girava ugualmente. Non caricava la luce ma l’oscurità del mio cuore. A ogni giro della catena, quel dolore confuso, quel senso vago di umiliazione si trasformavano in odio. Un odio puro, trasparente e indistruttibile, come il carbonio nella composizione del diamante. Salendo alla bocca, l’odio si trasformava in parole. Sfrecciavo lungo la provinciale e gridavo. “Andate tutti all’inferno!(…)”. Ecco, il cuore aveva toccato le costole, vi era rimasto impigliato come un palloncino tra i rami di un albero. Per farlo scoppiare sarebbe bastato un minuscolo movimento. Le costole erano come coltelli. Respiravo e si conficcavano nella carne. Più respiravo, più il dolore diventava lancinante. Su un ventricolo forse si era formato un ascesso e adesso, finalmente, stava spurgando.” (Tratto dal libro “Rispondimi” di Susanna Tamaro).

Come potete notare qui ci sono tanti concetti importanti, alcuni dei quali espressi in metafora: “la dinamo carica non la luce ma l’oscurità del cuore”, “ ad ogni giro il dolore confuso, il senso vago di umiliazione si trasformavano in odio”, “ l’odio si trasformava in parole”, “come un palloncino tra i rami, per farlo scoppiare sarebbe bastato un minuscolo movimento”.

La rabbia conservata nel cuore porta oscurità, buio, dolore informe e indefinito. Diventa qualcosa di autonomo, staccato quasi dal motivo originario, si autoalimenta e si moltiplica da sola. Spesso ne esce un po’ con le parole dure rivolte ad una persona qualunque incrociata per strada, con insulti esagerati per una piccola scortesia di uno sconosciuto, verso un automobilista che ci sorpassa malamente, per una spinta distratta sul marciapiede a cui reagiamo come se venisse colpita la nostra delicatezza incompresa.

Quel palloncino (il cuore pieno di rabbia) intanto cresce ad ogni gesto così mal interpretato, si gonfia un po’ più ad ogni “ingiustizia” che sentiamo dentro, e potrebbe scoppiare da un momento all’altro, non sappiamo per quale azione, in quale istante, con quale persona, ma è pronto per scoppiare al tocco della punta di uno spillo.

Possiamo fare qualcosa per evitare che la nostra collera rovini la nostra vita. Intanto cominciamo a conoscere questa complessa emozione, quello che genera in noi a livello fisico, quello che ci scatena interiormente.

 

·         Quali effetti ha la rabbia sul fisico?

La collera è uno stato potente che comporta l’attivazione del nostro organismo in modo automatico accelerando e stimolando il nostro sistema nervoso autonomo (respiro, battito cardiaco, apparato muscolare, ecc.).

 

Per approfondire:  QUALI EFFETTI FISICI PRODUCE LA  RABBIA Cosa succede quando mi arrabbio?

·         Mentre nella nostra mente succede qualcosa. Cosa scatena la collera?

A volte può essere anche una piccola frustrazione ma in generale la collera scatta quando percepiamo una costrizione  fisica o psichica. Ci si arrabbia quando qualcuno o qualcosa si oppone alla realizzazione di un nostro bisogno ma passando su un piano diverso, più simbolico (capacità prettamente umana), ci si arrabbia anche quando percepiamo una contrapposizione rigida alla nostra opinione, un ostacolo a un nostro obiettivo, una opposizione alla nostra realizzazione. Alla base c’è un discorso di sopravvivenza, di affermazione di sé, di difesa della propria personalità. Possiamo quindi già intuire in che modo la rabbia può essere in relazione con l’ autostima, cosa che approfondiremo meglio.

Per approfondire: COSA SCATTA NELLA NOSTRA PSICHE Come mi fa sentire la rabbia?

·         La tendenza naturale dell’ira sarebbe lo sfogo…

 

La collera si tradurrebbe in aggressività ma certamente questo non possiamo permettercelo e quindi bisogna imparare un modo per gestire questa emozione altrimenti distruttiva.

Per approfondire: COME GESTIRE LA RABBIA Cosa posso fare per non farmi sopraffare? (secondo l’ approccio dell’ intelligenza emotiva )

·         Ma cosa imparerebbero i nostri figli?

Oltre che saperla controllare, è nostro dovere fare anche di più: educare i nostri bambini ad una cultura non violenta e non aggressiva attraverso la conoscenza di sé e la gestione delle emozioni, cioè con il cosiddetto “allenamento emotivo”, e soprattutto attraverso i nostri atteggiamenti. Non dimentichiamoci mai che i genitori (sia il padre che la madre), lì dove svolgono il ruolo di figure di attaccamento e quindi di riferimento, sono i primi e attendibili modelli cui il bambino guarda! Non valgono niente le prediche o le buone regole se non sono accompagnate da un comportamento genitoriale coerente ad esse. Questo non significa assolutamente non sbagliare mai, non vuol dire essere perfetti, ma essere noi per primi consapevoli e attenti alle nostre emozioni, alle nostre dinamiche interiori.

Per approfondire: COME POSSO INSEGNARE AD UN BAMBINO A GESTIRE LA SUA RABBIA? (allenamento emotivo con i bambini)

P.S. Oltre alla parola rabbia, ci sono diversi termini per designare questa emozione:   ira – collera – furore;  io li userò come sinonimi sebbene pensi che non lo siano, una sembra riferirsi di più al campo del comportamento, un’altra a quello della comunicazione, l’altra sembra adattarsi meglio al mondo interno, quello del sentire. Ma anche questa attribuzione di significato è piuttosto relativa.

 

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