Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

COME USARE IL RINFORZO PER APPRENDERE UN COMPORTAMENTO PREFISSATO

Allegato allo scritto IL CONDIZIONAMENTO: capiamo come funziona /II PARTE

di Gabriella Ciampi psicologa psicoterapeuta - 31-10-12 -  (Livello 3 su 5)

In senso lato, il rinforzo è qualunque cosa svolga la funzione di rafforzare il legame tra due elementi.

Proviamo a pensare ad una catena di eventi tipo A-B-C  dove A è uno stimolo, B la nostra risposta e C un effetto che segue questi due eventi. Se C contribuisce a rendere più frequente e forte la risposta B allo stimolo A, vuol dire che C fa da rinforzo. Potremmo dire che C è una ricompensa che rafforza la risposta B.

Vediamo come possiamo adattare questa teoria nella pratica, nella nostra vita quotidiana, quando ad esempio voglio aiutare un bambino con una difficoltà nella scrittura.

 

PASSI PER USARE LA TECNICA DEL RINFORZO POSITIVO

 

• Scegliere un comportamento meta = per es. scrivere in modo preciso la lettera a

• Definire il segnale-stimolo = in questo caso lo stimolo è costituito da tutte le parole che contengono la lettera a

• Scegliere la ricompensa = per es. una figurina da aggiungere al suo prezioso album di calciatori

• Far seguire il comportamento dalla ricompensa = gli do la figurina sempre e soltanto se scrive bene la lettera a

• Ripetere fino a verificare un aumento della frequenza del comportamento desiderato = continuo a ricompensarlo con la figurina finché non ha imparato a scrivere bene la a  in modo automatico, senza sforzo.

I passaggi che seguono saranno finalizzati a ridurre la ricompensa gradualmente, fino ad osservare il mantenimento del comportamento del bambino indipendentemente dal premio. Posso così ricominciare e spostare il rinforzo su un’altra meta (per es. le doppie).

TIPI DI RICOMPENSA

Le ricompense sembrano tante ma noi dobbiamo trovare quelle  che hanno funzione di rinforzo per quel bambino. In generale una ricompensa può essere costituita da:

• CIBO o OGGETTI (ricompensa tangibile) come un giocattolo o altra cosa desiderata

•  un’ ATTIVITÀ (ricompensa dinamica) andare a giocare a pallone, correre in giardino, guardare i cartoni animati,  ecc

• GETTONI, PUNTI, ecc (ricompensa simbolica) dando un valore alla quantità accumulata (con 10 punti ti guadagni un regalo)

• APPROVAZIONE, LODI (ricompensa sociale) ancora meglio se davanti ad altri.

Certamente dovremmo dare più risalto alle ricompense simboliche e sociali, ma dobbiamo anche tener conto dell’età del bambino. Eviterei l’uso del cibo come ricompensa: il cibo non va usato per premiare, né per punire né per consolare, sarebbe un uso scorretto del cibo; per premiare e punire ci sono altre maniere (come abbiamo visto sopra), per consolare ci sono le parole dolci e gli abbracci.

 

Questo metodo può essere usato per insegnare al bambino a mettere in ordine i giocattoli, ad usare bene la forchetta o la penna in modo corretto, a comportarsi in modo meno capriccioso… Per ottenere il risultato sperato è però necessario non fare alcuni banali errori, come dargli una ricompensa in più pensando di stimolarlo di più, dargli il premio anche se non fa bene pensando di invogliarlo, non aver ben specificato cosa deve fare, aver scelto una ricompensa indesiderata dal bambino.

Il rinforzo deve essere tale per la persona che deve raggiungere quel comportamento-meta, questo vale per i piccoli come per gli adulti. Bisogna quindi prima conoscere bene cosa è significativo per quella persona, cosa rappresenta una ricompensa, e con molta pazienza e tenacia applicare il metodo finché non si raggiunge l’obiettivo. Non è facile ma in questo modo si può arrivare a correggere diversi vizi e abitudini indesiderate.

 

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