COMUNICAZIONE  DIVINA PARTE 7  LA MENTE SI APRE -  Renzo Ronca -25-9-19

 

 

 

 

 

 

(segue)

 

La nostra mente quando pensa alle cose di Dio non si apre da sola, né con i nostri sforzi, ma si apre dopo un atto superiore voluto ed attuato dal Signore stesso, dopo una “comunicazione” già avviata. Così accadde quando Gesù risorto comparve agli apostoli[1] o ai due discepoli di Emmaus.[2]

 

Si tratta in sostanza della continuazione a livello superiore di un dialogo iniziato a livello umano; infatti Gesù risorto parla a persone come nate di nuovo, anticipando, per così dire, l’opera che compirà lo Spirito Santo: “Lc 24:49 Ed ecco io mando su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi, rimanete in questa città, finché siate rivestiti di potenza dall'alto”.

“Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.” (Giovanni 14:26)

 

La nostra comunicazione con il Signore spazia allora in aperture maggiori a seconda delle rivelazioni che Dio ci concede. E’ come se uscissimo da un ambiente piccolo per entrare in uno più grande, come passare dalle scuole inferiori a quelle superiori. Si possono riprendere punti già incontrati (come certi passi biblici che apparentemente rimangono gli stessi), ma la nostra comprensione, il ragionamento sui significati, acquista spessore e spazi sorprendenti.

 

 

L’anima e il Suo Creatore si appartano sempre più dal frastuono del mondo ritrovando le loro nature più vere. Il mondo appare allora senza più il suo fascino e si vede per quello che è: un piccolo granello sabbioso e morente tra tanti altri mondi in movimento nell’universo.

 

La “paura di Dio” dei nostri progenitori dopo l’allontanamento dall’Eden attraverso il dialogo e le rivelazioni del Signore, diventa per i credenti “timor di Dio”[3], cioè una rispettosa consapevolezza di essere di fronte all’Eterno come piccole creature che in fondo poco sanno del creato.[4]

 

Il Signore Gesù nel Suo avvicinarsi approva questo “timor di Dio” e apre la nostra mente donandoci quella pace interiore molto speciale che ci permette di rivolgerci a Dio come a un Padre.[5]   In questa atmosfera, come fa il bambino ponendo mille domande al suo papà mentre gli cammina vicino, anche noi, appena impariamo a dialogare col Signore (la preghiera è anche questo), Gli presentiamo tutti i nostri perché, le difficoltà, i dubbi... ed il Signore è contento del nostro interesse che Lui stesso ravviva; ci dà sempre le giuste risposte nei giusti tempi, perché Egli vuole che noi acquistiamo sapienza. A volte ci apre apposta degli spiragli sull’infinito per qualche secondo e aspetta poi da noi l’impegno a elaborare quei flash che abbiamo intravisto.

 

Comprendiamo allora che tra i primi importanti passaggi della comunicazione divina c’è questo “appartarsi dal mondo” o “santificazione”[6].

 

Vediamo di capirlo bene perché l’ingannatore ostacola sempre la libertà del nostro pensare; costui infatti cerca sempre di curvare le comunicazioni divine elevate sforzandosi di riportarle verso il basso.

 

Appartarsi dal mondo non è uscire dal mondo in modo letterale (se così fosse non dovremmo più vivere), si tratta invece di periodi più o meno lunghi di distacco dal sistema mondano, formando una piacevole quiete interiore, protetta da ogni ingerenza, in cui ci si raccoglie nella pace di Dio.[7]

 

 In qs spazi il mondo cesserà il suo frastuono; così potremo ascoltare la dolce voce del Signore che ci istruisce. Poi si ritornerà nel mondo diffondendo quel sapore che abbiamo gustato.[8]

 

Poi di nuovo torneremo a quel dolce silenzio di Dio per sentirLo ancora. Una fase dopo l’altra la nostra percezione dell’Eterno aumenterà e la vita nostra sarà sempre più “intonata” e corrispondente alla vita Sua. Questa per grosse linee è la santificazione. Per dirlo in modo ancora più semplice, ricordiamo quando ci siamo innamorati della compagna o del compagno della nostra vita: pensavamo a quella persona in continuazione, con piacere e desiderio. Non vedevamo l’ora di poter stare un poco da soli. Era bello tutto, stando insieme: parlare ed anche restare in silenzio; l’importante era stare insieme. Così è la santificazione, è l’unione l’innamoramento dell’anima nostra con quella di Dio. Continuiamo si le nostre incombenze quotidiane nel mondo, ma il nostro pensiero appena può corre dall’Amato e desidera riposarsi in Lui. Non vediamo l’ora di passare qualche minuto senza nessuno, solo con Lui.

 

(continua)

 


 

[1]

Lc 24:44 Poi disse loro: «Queste sono le cose che io vi dicevo quand'ero ancora con voi: che si dovevano compiere tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, nei profeti e nei Salmi». 45 Allora aprì loro la mente per capire le Scritture e disse loro: 46 «Così è scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto dai morti il terzo giorno, 47 e che nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme. 48 Voi siete testimoni di queste cose».

 

[2]

Lc 24: 27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. 28 Come si avvicinavano al villaggio dove erano diretti, egli finse di andare oltre. 29 Ma essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno è già declinato». Egli dunque entrò per rimanere con loro. 30 E, come si trovava a tavola con loro, prese il pane, lo benedisse e, dopo averlo spezzato, lo distribuì loro. 31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero; ma egli scomparve dai loro occhi. 32 Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ardeva il nostro cuore dentro di noi, mentre egli ci parlava per la via e ci apriva le Scritture?».

 

[3]

Isaia 33:6 - I tuoi giorni saranno resi sicuri; la saggezza e la conoscenza sono una ricchezza di liberazione; il timore del SIGNORE è il tesoro di Sion.

 

[4]

Giobbe 38:31 “Puoi tu stringere i legami delle Pleiadi, o potresti sciogliere le catene d'Orione?”

 

[5]

Matteo 6:9 [Gesù disse] «Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome…»

 

[6]

Ripeto sempre che il concetto di “santificazione” biblica cristiana non ha nulla a che vedere con la “santificazione cattolica”. La santificazione è per noi il semplice distacco dai legami mondani verso un progressivo dedicare se stessi a Dio (consacrazione), ma rivolto a TUTTI I CREDENTI. Non esistono particolari classi di super-cristiani chiamati “santi”. I “santi” infatti, da come insegna la Bibbia, sono tutti i credenti che, credendo in Dio, sono stati da Lui messi in disparte dal mondo.

 

[7]

“Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Santificali nella verità: la tua parola è verità” (Giovanni 17:15-17).

 

[8]

Matt 5:13 “voi siete il sale della terra….”

 

 

 

 

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