COMUNICAZIONE  PARTE 6 -  DIO EDUCA - Altre componenti della comunicazione divina -  Renzo Ronca -24-9-19

 

(segue)

Possiamo tentare di comprendere ancora meglio la complessa azione di Dio:

Abbiamo detto che D. MENTRE PARLA, REALIZZA e che quindi quando comunica  D. È CREAZIONE CONTINUA. In Lui e attorno a Lui “tutto è in movimento e cangiante” (G. Ciampi). D. si riaccosta all’uomo risvegliando il ricordo di Sé nell’uomo. Allora quando comunica  D. FA RICORDARE all’uomo chi è l’uomo e chi è quel Padre che tanto l’amò nel crearlo, che tanto lo ama ancora da offrire se stesso incarnato in Cristo per il suo riscatto dalla morte. Allora quando comunica D. AMA. E quando ricorda lo fa con infinita sapienza d’amore, perché solo Lui consce come è fatto il creato e le creature che vi abitano. Allora quando comunica D. CONOSCE. Se ci conosce sa delle nostre fragilità, accentuate dopo il peccato, e sa che abbiamo bisogno di protezione[1] e guida per crescere. Egli non ci ha mai lasciati soli ed ha sempre vigilato per farci crescere nonostante tutto; non ci lascia a noi stessi, ma con l’amore e la sapienza ed il ricordo trova sempre il modo di educarci. Allora D. EDUCA.[2]  

In Dio Padre vi è tutta la sapienza e CONOSCENZA che ha infuso nel creato. In Dio Figlio si manifesta L’AMORE del Padre verso l’uomo che vuole salvare (a caro prezzo). E’ in qs amore fatto di sublime offerta che subentra LA RIVELAZIONE PROGRESSIVA DI D.

Ma è espressamente in Dio Spirito Santo che vediamo la cura e LA MATERNA EDUCAZIONE che ci permette di avvicinarci sempre più a D. Padre e a D. Figlio. L’azione di Dio Spirito Santo ci fa sperimentare, per i meriti di Cristo, uno scambio quasi alla pari con D., come fossimo anche noi suoi figli come Suo Figlio Gesù in una progressione di santità meravigliosa[3] rivelandoci addirittura in certi momenti alcune delle Sue profondità.[4]

D. Spirito ci permette di trovare una conciliabilità tra le nostre parole, e quelle di D. Padre, tra la nostra persona e la Sua Persona, in un incontro formidabile e decisivo come la “NUOVA NASCITA” (Giov 3:1-13).

D. Padre, D. Figlio, D. Spirito Santo sono così perfettamente uniti (sono UNO[5]) e concordi, che non si distinguono, a meno che non vogliano farsi distinguere.[6]

 

DIO EDUCA

Soffermiamoci su D. EDUCA per riflettere più da vicino al meccanismo efficace del dialogo come rilancio/insegnamento/apertura:

Ci può essere un modo di educare, da parte di un maestro, che un allievo non capisce subito, ma che è particolarmente efficace: pensate ad un maestro di lotta… l’allievo viene invitato a compiere una certa mossa… ci prova, ma il maestro lo atterra. Poi lo farà riprovare e ancora riprovare cento volte, finché l’allievo porterà quella mossa in modo tale da eguagliare il maestro. A questo punto l’abilità del maestro nel continuare la sua opera sta nel proporre subito un’altra mossa, ma di difficoltà maggiore a quella di prima. L’allievo sarà atterrato ancora, però sarà già ad un livello superiore. La cosa si ripeterà per molte mosse. L’allievo sarà sempre atterrato dal maestro, però ogni giorno diventerà più bravo. Ad un certo momento, quando il maestro vedrà che l’allievo ha acquistato bravura e padronanza del suo corpo e capacità di lottare pur restando padrone di sé, gli dirà: “va bene, ora sei pronto vai per il mondo, dovrai solo ricordare tutto quello che ti ho insegnato e mantenere lo spirito con cui te l’ho insegnato”.

 

In un certo senso nella comunicazione Dio-uomo che stiamo trattando avviene qualcosa di simile. D. ha visto che l’uomo alla prima domanda “dove sei?” ha risposto in maniera sincera. Ora “rilancia”, e per così dire “solleva l’asticella” ponendo due domande più complesse. Vuol testare fin dove può arrivare la lealtà, la maturità, l’intelligenza della Sua creatura amata; vuol rendersi conto fino a quanto il peccato introdotto dal serpente abbia condizionato l’uomo dal di dentro.

 

Anche se l’uomo cerca di evitare Dio e di eludere le sue domande, il Signore sa come arrivare al suo cuore per il suo bene, affinché prenda atto e conosca la verità di quanto è accaduto. L’uomo ormai fuori dall’Eden non può più comportarsi come un ragazzo, il passato non si cambia, l’uomo volente o nolente deve crescere e deve farlo in fretta perché Dio ha stabilito le date dei tempi in cui le epoche cambieranno, con gli uomini o senza gli uomini. Meglio dunque essere tra quei pochi che accettano la dura realtà di una vita terrena molto difficile, ma che comunque potranno essere di nuovo accolti dal Padre nella Sua casa! Nella disubbidienza l’uomo ha cercato l’autonomia ma non è stato (né lo siamo oggi) in grado di gestirla. Solo dopo aver compreso appieno il senso del nostro peccato, come nella parabola del figliol prodigo, conosceremo il dolore che ne deriva e allo stesso tempo la gioia della grazia del perdono.[7] Conosceremo la grandezza del Dio d’amore che ci è venuto a salvare. Solo allora saremo liberi[8] e potremo finalmente trovare pace nella nostra coscienza,[9] nell’attesa di ritrovare come una volta il Signore che avevamo perduto.[10]


(continua)

 

 

 


[1]

Dio il SIGNORE fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì. (Genesi 3:21)

 

[2]

Accennammo questa triplice azione in COME SI FA A CONOSCERE DIO? EGLI CONOSCE, AMA, EDUCA

 

[3]

1 Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. 2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand'egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com'egli è. 3 E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica com'egli è puro. (1Giovanni 3:1-3)

 

[4]

1Corinzi 2:9-10

9 Ma com'è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano». 10 A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. (1Corinzi 2:9-10)

 

[5]

Giovanni 10:30 “Io e il Padre siamo uno.”; 2Corinzi 3:18 “E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.”; Giovanni 17:22 “Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno;”

 

[6]

Ad esempio nell’episodio del battesimo di Gesù (Matteo 3:13-17) oltre all’azione di Gesù è presente la voce del Padre e la visibilità dello Spirito Santo.

 

[7]

Pentimento e perdono sono due stati d’animo a cui l’uomo non arriverebbe mai da solo senza l’aiuto gratuito di Dio, la “grazia” appunto.

 

[8]

“conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:32)

 

[9]

“Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.” (Giovanni 14:27)

 

[10]

«Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! 2 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? 3 Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; 4 e del luogo dove io vado, sapete anche la via». (Giov 14:1-4)

 

 

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