UNA TESTIMONIANZA "PARTICOLARE"

 

di Renzo Ronca - 12-2-13- h.11

 

 

 

 

 

 

 

 

Sarà stato intorno al 1978-79; il Signore si era da poco manifestato con grande potenza nella mia vita ed io vivevo una fede da bambino, immediata, impulsiva, molto diretta, di cui ho tanta nostalgia. Ero sempre a chiederGli le cose e le sperimentavo subito, sorpreso e felice di quella cura e guida che il Signore mi manifestava, liberandomi e riedificando la mia persona. E’ uno stato di grazia che a volte ci circonda dandoci meraviglia,  forza e entusiasmo soprattutto agli inizi del nostro cammino.

 

Una sera, dopo cena, mi sentii fortemente spinto ad uscire. A quel tempo abitavo in una città del nord e rimasi abbastanza sorpreso di questa cosa, non uscivo quasi mai la sera, poteva essere la mia inquietudine, potevano esserci tanti motivi. Lessi con attenzione alcuni passi biblici che trovai a caso ma poi questa spinta diventava così forte che uscii davvero. Presi la macchina ed andai senza meta. Dopo mezz’ora, un’ora,  mi trovai in una cittadina sul mare, e arrivato in uno spiazzo capii in qualche modo che era lì che dovevo fermarmi.

 

Pensavo “e allora Signore? Ma davvero sei tu che mi hai portato qui? O sono io che sto dando i numeri?”  Mi stavo già interrogando sul mio stato di salute mentale quando quasi subito una persona bussò al finestrino.

Era notte, un luogo sconosciuto… poteva essere chiunque, una prostituta, un travestito.. infatti vidi che nonostante i capelli lunghetti era un uomo e subito provai un senso di repulsione. Mentre con la mano gli facevo segno di no, gli dissi che non avevo nessuna intenzione di fermarmi e stavo per ripartire. Però quell’uomo educatamente e garbatamente mi disse che non gli interessava altro che parlare un attimo, perché aveva solo bisogno di parlare con qualcuno.

Mi sentivo a disagio, me ne sarei andato volentieri, tuttavia un qualcosa dentro di me era come se mi dicesse “ascoltalo”. E così feci.

Gli aprii cercando di trattenere il mio fastidio. Era un uomo non giovanissimo ma ben curato, dai capelli biondi con taglio femminile semplici e puliti ; non aveva trucco in faccia e non era strambo nel vestire, anzi sembrava quasi un uomo normale se non fosse per la femminilità dei suoi gesti e del parlare, ma il tutto senza affettazione o esagerazioni come certi travestiti che avevo visto altrove.

Cominciò subito a parlare di sé ed in effetti aveva un interrogativo importante per una decisione che doveva prendere. Parlava della sua vita con naturalezza, dei suoi problemi semplici come avrebbe parlato una donna di casa che rifletteva su un comportamento da prendere…. Mentre parlava ecco che il mio atteggiamento cambiò: non ero più tanto sulla difensiva; capivo che aveva solo bisogno di comprendere qualcosa. La semplicità dei suoi pensieri sulle cose da fare, sulla chiesa, su come viveva la sua fede era facile da capire. Se lo avesse detto una mia amica o mia sorella o mia madre sarebbe stato lo stesso. Dopo un po’ non era più una persona strana davanti a me, ma solo un’anima quieta e semplice in solitudine,  che si poneva delle domande comuni a tanti altri, su di sé, le sua casa, il suo vivere, la sua fede…

Non ricordo più bene di cosa parò con esattezza, so solo che io gli ripetei il contenuto delle frasi bibliche che avevo letto un’ora prima e che lui ascoltò con interesse. Forse furono risolutive per lui o forse lo fecero solo pensare un poco, non lo so. Mi ringraziò, ci salutammo e se ne andò.

 

Questo incontro mi lasciò davvero perplesso e mi fu di grande insegnamento. Ancora oggi lo è per questo lo richiamo alla mente ogni tanto.  Percepii la cura del Signore per un’anima a Lui cara. Che era solo un’anima al di là dell’apparenza lo capii solo quando lo ascoltavo. Ma come era possibile che il Signore mi avesse mandato lì per un uomo che parlava e viveva come una donna?

Nel corso degli anni ho avuto modo di rifletterci molto. Ancora oggi non so dare tante risposte morali personali su certe situazioni, tuttavia ho capito che ci sono, in certi casi, delle anime particolari amate da Dio e devo cristianamente servire anche quelle. Il Signore infatti non entrò in merito alle discussioni di legge o di moralità, non mi disse certo di considerare normale la prostituzione maschile o femminile che sia,  ma mi fece capire solo che c’era un’anima che Lui voleva aiutare. Il mio compito non fu giudicare, ma esporre la Parola di Dio. Dio solo conosce i progetti di conversione e salvezza per ciascuno di noi.

Sono convinto che il Signore gli stava indicando una strada. Non la so questa strada, ma so, perché l’ho sentita, la cura del Signore anche per quella persona, che io non avrei mai considerato come “persona” o “anima” in un altro momento.

Lode a Dio che tutti ammaestra ed ama quando a Lui si rivolgono, senza distinzione.

 

 

PER APPROFONDIRE:

 

scritti: DOSSIER "OMOSESSUALITA' E CRISTIANESIMO" RR- 14 pag 

 

video studio RR (consigliato):  CRISTIANESIMO E OMOSESSUALITA' - QUESTIONE PIU' DI ANIME CHE SESSO- 34 min - Link:  https://youtu.be/o_IUb0MPy2U       (da qs sito potrebbe non aprirsi, copiarlo sulla barra internet) -  Mantenendo un'ottica cristiana, tentiamo di suddividere le persone con comportamenti sessuali diversi in tre grandi categorie. Riflessioni e considerazioni alla luce delle Scritture. Asse finale su cui potrebbe poggiare e ruotare davanti a Dio l'osservazione su ogni differenza comportamentale umana.

 

 

 

 

 

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