Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

 IL CORBAN - Marco 7:5-13 - QUANDO LA RELIGIONE PRENDE IL POSTO DI DIO - P.1  - di Angelo Galliani - 17-8-15 - h.9,30 -(livello 2 su 5)

 

 

 

[Cari amici vi riporto un bellissimo sermone presentato dal caro fratello Angelo Galliani in una Chiesa Battista . L’argomento è appassionante ed intenso e va seguito con attenzione; siccome alcuni mi hanno confidato che leggono solo gli scritti brevi, ho pensato dividerlo in più “puntate”. Per chi invece preferisce leggere  tutto insieme ecco il PDF completo: IL CORBAN - Marco 7:5-13 - QUANDO LA RELIGIONE PRENDE IL POSTO DI DIO - RR]

 

 

 

INTRODUZIONE

Buongiorno a tutti. Se dovessi dare un titolo sintetico al brano da cui ho tratto spunto, proporrei questo: “QUANDO LA RELIGIONE PRENDE IL POSTO DI DIO”. Sembrerebbe qualcosa di strano, di contraddittorio, perché di solito si associa la religione a Dio. Li si considera come una coppia che vada costantemente e felicemente a braccetto. Così, spesso, i due concetti tendono a sovrapporsi e a confondersi, come se la sfera religiosa e quella divina coincidessero. Ma a pensarci bene il titolo ha una sua giustificazione, perché la religione è una cosa e Dio è un’altra. La religione è una serie di pratiche umane strutturate, orientate da convinzioni teologiche; Dio invece si colloca nella sfera dell’ASSOLUTO, è AMORE, GIUSTIZIA e VERITA’ a livelli irraggiungibili per noi. La religione, inoltre, è controllata e gestita da strutture gerarchiche umane, mentre Dio è e rimane totalmente LIBERO, NON GESTIBILE da alcuno. Ebbene, premesso ciò, veniamo alla lettura del testo: Marco 7:5-13.

 

Marco 7:5-13

 

5 Poi i farisei e gli scribi gli domandarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli anziani, ma prendono il cibo senza lavarsi le mani?». 6 Ma egli, rispondendo, disse loro: «Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. 7 Ma invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini". 8 Trascurando infatti il comandamento di Dio, vi attenete alla tradizione degli uomini: lavatura di brocche e di coppe; e fate molte altre cose simili». 9 Disse loro ancora: «Voi siete abili nell'annullare il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. 10 Mosè infatti ha detto: "Onora tuo padre e tua madre", e: "Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte". 11 Ma voi dite: "Se un uomo dice a suo padre o a sua madre: Tutto quello con cui potrei assisterti è Corban cioè un'offerta a Dio", 12 non gli lasciate più far nulla per suo padre o per sua madre, 13 annullando così la parola di Dio con la vostra tradizione, che voi avete tramandata. E fate molte altre cose simili».

 

  

LA PEDANTERIA FARISAICA

 Come abbiamo appena letto, l’episodio prende spunto dalla domanda che i farisei rivolgono a Gesù: “Perché i tuoi discepoli non seguono la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?”. La domanda può apparire a prima vista banale, e animata da una semplice curiosità di carattere formale. Però, confrontando altri passi e allargando l’orizzonte, ci possiamo meglio rendere conto di quelli che furono i rapporti fra Gesù e la classe religiosa del suo tempo, e possiamo così capire che la domanda contiene una potente dose di “veleno”. Infatti implicitamente è Gesù stesso che viene a trovarsi sotto inchiesta, perché la questione riguarda un comportamento di coloro che sono riconosciuti come “suoi discepoli”. Quindi l’accusa dei farisei vorrebbe colpire Gesù “di sponda”, per il tramite di coloro che lo seguono. La logica della domanda ci appare quindi chiara: per screditare Gesù, i farisei attaccano il punto debole del suo ministero, cioè il gruppo costituito dai suoi seguaci. E’ come se qualcuno volesse criticare Dio prendendo a pretesto gli errori e le incongruenze di noi credenti … Ora non so come avremmo risposto noi al posto di Gesù. Il problema sollevato (le mani sporche) mi sembra spiritualmente irrilevante, e a me forse sarebbe uscita una frase tipo questa: “Ma voi, cari farisei, non avete proprio nient’altro da fare!?”. Invece Gesù, come al solito, sa vedere “oltre” la domanda in sé, e quindi affronta la questione nella sua effettiva profondità e gravità.

 

(continua)

 

 

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