Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

Esistenza o meno dell'inferno, breve conclusione: dalla logica e dalla interpretazione letterale alla nuova nascita - andare oltre  - di Renzo Ronca (ott/nov 2008)

 

Torna a scriverci un lettore:

"Rimango della mia idea che un luogo di punizione eterna ci sia anche per una questione di logica  […] ti invito a leggere […] In ogni caso, non è mia abitudine cercare di convincere alcuno ma, ritengo che dobbiamo sapere da cosa salvarci."

 

Risposta:

Per il richiamo alla logica, no,  non credo sia questa la strada; infatti lo stesso richiamo potrebbero fartelo quelli che non sono d’accordo con te. Per noi ad esempio è illogico un Dio che punisce le anime con tormenti per l'eternità. L’ingannatore è maestro a convincerci delle nostre ragioni “logiche”. Non è la “nostra” logica che può illuminare le Scritture, non lo è mai stata. Come dice il fratello Angelo Galliani ad esempio, per i lavoratori delle diverse ore non era logico pagare l’ultimo come il primo; ma per la logica di Dio invece si.

Per la parte scritturale, non credo che certe differenze interpretative  si possano facilmente sanare (non solo nel caso dell'inferno).  Penso che le distanze dottrinali dipendano da un certo tipo di approccio alla Scrittura più meno letterale.  Più l’interpretazione è rigida e più si creano muri di divisione tra chiese e tra fedeli.

Ci si sorprende a vedere che l’altro “non riesce a capire verità così evidenti”. Ma anche l’altro la pensa così, ed eccoci allora “versetto contro versetto” in una guerra infinita, mentre l’ingannatore se la gode ed il tempo passa.

Secondo me il Signore ci vuole esseri pensanti, piuttosto che solo esecutori della Legge (altrimenti sarebbe andato bene il popolo ebraico così com’era, senza necessità dell'arrivo di Gesù). Applicare il Nuovo Testamento come un codice di leggi, così come i giudei applicavano il Vecchio, renderebbe vano il messaggio evangelico della “buona novella”, basato su una nuova nascita.

Il richiamo all’uso di una certa intelligenza (Proverbi 4:5; 5:1; 7:4), poco ascoltato nel Vecchio Testamento, viene riproposto anche dall’apostolo Paolo (1 Cor. 14:14). La ricerca dell’intelligenza personale, guidata dallo Spirito di Dio, ricca di sapienza, semplicità, conciliazione, tolleranza, lungimiranza nei tempi in cu si vive, ci permette di elaborare la Parola e renderla cibo digeribile non solo per noi, ma condivisibile anche con gli altri. Questa è comunione, credo. Essere cristiani lo vedo più un divenire, piuttosto che una forma prestabilita o immutabile.

Nel caso dell’esistenza o meno dell’inferno, già lo dissi, vi sono due scuole dottrinali, entrambe basate sulla Scrittura, apparentemente in contraddizione. E’ facile che il Signore desideri da noi un piccolo sforzo per superare questo muro. Nel caso ciò non ci fosse possibile comunque, non è un peccato mantenere la nostra linea interpretativa se ci siamo arrivati con cuore sincero. Come dici tu l’errore sta nel voler convincere per forza l’altro. Disquisire ora l’argomento non mi pare fondamentale per la nostra salvezza.  La necessità è sapere ”cosa da cui dobbiamo salvarci”, che penso essere per tutti  l’assenza di Dio. Che poi questo si traduca in un modo o nell’altro con fiamme, forconi o con l'annullamento, mi pare che non cambi la sua terribile gravità.

In conclusione la direzione fondamentale, ripeto ancora, non credo sia stabilire con esattezza i “confini fisici dell’inferno” visto che trattiamo di un piano spirituale di cui sappiamo ancora poco; bensì quello di essere uniti e preparati all’ingresso verso la nuova vita spirituale, a cui tutti i credenti sono chiamati. Per questo io credo nella linea interdenominazionale, cioè al di sopra delle denominazioni. Non mi interessa il linguaggio che uno parlava prima, come era vestito, ecc. mi interessa il cammino che insieme ora, adesso, in questo momento, possiamo fare verso il Signore che torna, per farci insieme trovare preparati.    Spero che tu sia d’accordo.

Un caro saluto.

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riferimenti precedenti:

Immortalità dell'anima ed esistenza dell'inferno (pdf di RR)

Approfondimento argomento "esistenza dell'inferno - morte dell'anima" (di RS)

 

 

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