BIBLICAMENTE COME DEVE ESSERE UNA CHIESA SANA? COME POSSO FIDARMI DEI LEADER AD ES. QUANDO PROFETIZZANO? -

Risponde il Prof. Roberto Sargentini - 11-12-17

 

 

 

DOMANDE: "..biblicamente come si dovrebbero scegliere i membri del consiglio e i vari responsabili affinché ci siano le basi per una chiesa sana?  Insomma come posso fidarmi di chi gestisce la chiesa?Che caratteristiche devono avere? Come posso fidarmi anche dei leader di preghiera ad esempio che profetizzano? Come posso sapere se veramente sono da Dio."

 

 

RISPOSTE:

Come posso fidarmi di chi gestisce la chiesa? Che caratteristiche devono avere?

 

Non c’è dubbio che con i tempi che corrono, tempi in cui la corruzione e la frode sembrano farla da padrone, in cui persone dall’animo profano  si improvvisano pastore con nefaste conseguenze per le loro piccole o grandi comunità, è veramente difficile fidarsi dei curatori d’anime o presunti tali. Ce ne sono infatti che si sono autoproclamati pastori o che sono stati fatti tali dagli uomini, ma non da Dio. Alcuni, e ne ho conosciuti, sono fraudolenti, corrotti e disonesti, altri sono bravissime persone, oneste piene di buona volontà, ma non hanno le capacità per svolgere il ministero pastorale e questo  perché il Signore non li ha chiamati a quel compito specifico.

La fiducia è una cosa seria e non può essere data a chiunque. Quindi è giusto essere prudenti. Come riconoscere un vero ministro di Dio al quale dare fiducia? La bibbia ci viene in soccorso dandoci dei saggi suggerimenti:

 

“Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Li riconoscerete dunque dai loro frutti”. Matteo 7:18-20

 

Questo vuol dire che per fidarci di un pastore non basta che appaia un brava persona, che parli in modo biblicamente corretto.  è  necessario che sia coerente con l’insegnamento della bibbia, bisogna, cioè, guardare alle sue opere, al suo agire verso i membri di chiesa e verso il prossimo in generale e alle conseguenze delle sue azioni. Un vero uomo di Dio, pur nell’imperfezione della natura umana, manifesta i frutti dello Spirito che sono:

 

“amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo”     Galati 5:22

 

Il presbitero, cioè l’anziano, in poche parole la persona a cui è affidata la chiesa, deve avere, secondo la bibbia, delle precise caratteristiche che lo Spirito Santo ha rivelato agli apostoli:

 

“Certa è quest'affermazione: se uno aspira all'incarico di anziano (greco: presbiteros), desidera un'attività lodevole. Bisogna dunque che l’anziano sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al denaro, che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi (perché se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella condanna inflitta al diavolo. Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo”. 1Timoteo 3:1-7

 

“Infatti bisogna che l’anziano sia irreprensibile, come amministratore di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono”. Tito 1:7-9

 

Naturalmente per sapere se quel particolare pastore ha le caratteristiche per svolgere quel compito è necessario frequentare la chiesa di cui ha la responsabilità, tenendo sempre presente che non si ha a che fare con un essere perfetto ma con un uomo bisognoso, come tutti gli uomini, anche i migliori, del perdono e della grazia di Dio.

 

 

Come fidarsi dei leader di preghiera che profetizzano? Come sapere se sono da Dio?

 

Questo è un bel problema; anche perché in certi ambiti evangelico-carismatici l’uso di profetizzare, quasi sempre sulla spinta dell’emotività del momento, è assai frequente. Il profetismo è un dono di Dio, quindi ci si deve accostare a questo carisma e farne uso con estremo rispetto, perché pretendere di parlare da parte del Signore quando il Signore non ha parlato vuol dire profanare e nominare invano il suo santo nome. Per essere un vero profeta non basta dire “Così dice il Signore” e poi pronunciare frasi senza senso compiuto o talmente generiche che possono significare qualunque cosa, andare bene per qualunque problema, o come troppo spesso accade, risultare del tutto inutili a chi ascolta.

La bibbia prende molto sul serio il profetismo, al punto che nelle comunità del primo secolo quanto veniva detto dal membro che profetava era giudicato dall’assemblea dei credenti ripieni (allora era quasi sempre così) di Spirito Santo:

 

“Anche i profeti parlino, due o tre, e gli altri giudichino”. 1Corinzi 14:29-31

 

In ogni caso la bibbia ci dice in modo molto chiaro come riconoscere un falso profeta. Se qualcuno ha la pretesa di annunciare un messaggio da parte di Dio e la cosa risulta non vera o non accade, quello è un falso profeta:

 

“Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome qualcosa che io non gli ho comandato di dire o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta sarà messo a morte. Se tu dici in cuor tuo: Come riconosceremo la parola che l’Eterno non ha detta? Quando il profeta parlerà in nome dell’Eterno  e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che l’Eterno non ha detta; il profeta l'ha detta per presunzione; tu non lo temere”. Deuteronomio 18:20-22

 

Un’altra caratteristica che distingue il falso profeta è quella di servirsi di segni o di prodigi che si realizzano per poi portare le anime lontano da Dio e dalla sua volontà:

 

“Quando sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti annunzia un segno o un prodigio,

e il segno o il prodigio di cui ti avrà parlato si compie, ed ti dice: Andiamo dietro a dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuto, e serviamoli, tu non darai retta alle parole di quel profeta o di quel sognatore”. Deuteronomio 13:1-3

 

Quel che voglio dire è che non si deve essere ingenui e credere a chiunque abbia la pretesa di essere profeta. Chi ha questa pretesa va messo alla prova sulla base di quanto dice la Sacra Scrittura. Ma aggiungo che tali persone debbono stare molto attente perché non è loro permesso di usare il nome di Dio per soddisfare il proprio orgoglio o per compensare le proprie frustrazioni magari a danno di chi in buona fede dà loro retta. Fare i profeti senza esserlo, nominare il nome di Dio invano (per quanto il Signore sia misericordioso, buono e ricco nel perdonare) è pericoloso. Non si può e non si deve mancare di rispetto al nostro Padre Celeste, non si può gettare la vergogna sul suo santo nome dicendo “Dio mi ha detto” quando poi i fatti dimostrano il contrario.

Purtroppo di persone del genere ce ne sono molte. Quello che dobbiamo fare è pregare per loro affinché desistano dal loro errore e trovino la guarigione delle loro ferite morali o psicologiche  nell’amore del nostro Padre Celeste e del nostro Salvatore Gesù.

 

                                                                                                  

       

 

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