Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

OMOSESSUALITA’ E CRISTIANESIMO - CORRISPONDENZA CON  “X” - n.3

Mi ha scritto un giovane con problemi di omosessualità. Con la sua autorizzazione, nella dovuta privacy, riporto uno scambio di mail che potrebbe essere utile anche ad altri con problemi simili.

Nel contempo invito a scrivere in redazione quanti, più preparati me, possano dare un contributo evangelico costruttivo su questo argomento che so essere molto vasto e delicato.

 

 

 

 

E-MAIL N.3

caro Renzo, grazie per ciò che mi hai scritto, sono state frasi che mi hanno colpito molto davvero. Fra tutte una in particolare mi ha toccato il cuore:"Dio ha pensato a te per questo sei nato perché Lui ti ha prima pensato e poi sei nato." E' bellissimo pensare che è così soprattutto per me che ho sempre pensato da quando ho capito la mia naura, che fossi uno sbaglio di Dio, come una svista o un incidente di percorso...
> Però al tempo stesso mi chiedo un'altra cosa... perchè sono omosessuale? perchè non mi è concesso come tutti gli altri ragazzi di avere la possibilità di amare una ragazza, di crearci un futuro, di avere dei figli? mi chiedo se la mia è una punizione ai miei peccati, se è una prova di fede...perchè? sarà banale o scontata come domanda, ma mi chiedo il perchè.
> Mi hai scritto che ci vuole determinazione, fede e fiducia...sono pienamente d'accordo con te e ti assicuro a me non mancano, è solo che ho paura,per quanto sia vergognoso dirlo, che non bastino nel mio caso. Mi spiego meglio, la ma omosessualità esiste da quando era bambino, io mi truccavo di nascosto con i trucchi di mia madre, giocavo con le bambole, mi immaginavo femmina e anche crescendo, nell'adolescenza non sono mai stato interessato ad approcciarmi con le ragazze della mia età. Credimi se ti dico che per me è difficile scriverti queste cose, perchè scriverle significa ammetterle a qualcuno e ancor più ammetterle a me stesso. Mi vergogno terribilmente di me e di quello che sono, ma te le dico per cercare di farti capire il motivo per cui mi sembra quasi impossibile uscirne. E' da una vita che combatto contro me stesso per cambiare, per essere "normale" ma adesso sono arrivato davvero a ritrovarmi esasperato da me e dalla mia situazione.
> Mi chiedevi del mio rapporto con la chiesa e con la fede. Con molta sincerità e nessun vanto ti rispondo che fino all'anno scorso si è limitato al periodo catechistico. Poi in chiesa non ci sono andato quasi più, mi sono drasticamente allontanato anche se non è bello da dire. La vigila di Natale dell'anno scorso poi per me è cambiato qualcosa nel profondo del cuore in modo inaspettato e,forse confuso. Al contrario di prima le poche volte che in quest'ultimo anno sono andato in chiesa ho sentito una forte emozione dentro, nell'animo...ho sentito che Dio c'era e mi riempiva il cuore. Non so come spiegarlo e me ne scuso.
> Grazie di tutto mi aiuta molto scriverti

 

 

RISPOSTA

Ci sono cose più difficili da capire di altre. Il perché non sempre è alla nostra portata.

Un nipotino di mia moglie morì dopo pochi giorni essere nato. Anche lì domande difficili con poche risposte a livello razionale umano.

Le persone si dividono in 2 categorie principalmente: quelli con Dio e quelli senza. Chi ha fiducia in Dio trova pace in se stesso anche se non sempre trova risposte nel mondo: Romani 5:1 Giustificati dunque per fede abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore

Il profondo insegnamento che ti ho appena riportato in qs frase di Paolo, sposta il senso di pace da ciò che è semplice emozione terrena  a ciò che è “presso Dio”.

Gesù infatti ci parla di un concetto di pace ben diverso da quello a cui siamo abituati: Giovanni 14:27 Io vi lascio la pace, vi do la mia pace; io ve la do, non come la dà il mondo; il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi.

Dunque vi sono due modi di essere: uno più “umano” legato al corpo (o “carne” come viene chiamata nelle Scritture), uno più “spirituale” legato ad un processo di rinascita che va al di sopra le nostre differenze carnali.

Quando una persona è chiamata da Dio (come forse sta avvenendo a te) significa che la grazia di Dio è vicino a lui, che forse il Signore gli si vuole rivelare per la sua salvezza. Accoglierlo significa “rinascere” ed occuparsi essere attratti spiritualmente da una vita diversa.

Chi è “rinato nel Signore” (noi nelle nostre chiese evangeliche usiamo quasi sempre questa terminologia) si occupa, è attirato da cose celesti, più elevate, perché viene liberato, slegato da quelle carnali che lo facevano soffrire; e per lui non hanno più l’importanza di prima.

“Nascere di nuovo”[1] è una trasformazione complessa che avviene ad opera di due volontà: quella nostra e quella di Dio che si uniscono.

Per dirla in termini terra-terra la persona che fa una scelta consapevole di voler seguire Gesù come suo Signore per tutta la vita lo manifesta pubblicamente attraverso un battesimo da adulto, in acqua; mentre l’accordo e la presenza di Dio si manifesta con la presenza dello Spirito Suo che comincia a trasformare quella persona a somiglianza di Gesù stesso, per il suo bene[2].

Da 2Corinzi 5:14-17 […]

Perciò d'ora in avanti noi non conosciamo nessuno secondo la carne; […] Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove.

Ecco, io credo che a questo il Signore ci chiami tutti -e te in modo particolare- a non vederci più per il lato carnale esteriore umano,  per le ns differenze ma ad essere spiritualmente uniti sulla base di Cristo, nostra vita.

Per cui: “Sono gay non sono gay…” è un’impostazione sbagliata perché ti porta a contemplare sempre te stesso. La domanda non è “dove sono io?” ma “dove sei Gesù?” perché dov’è Lui lì sarai tu.

[…] Tu da come mi dici hai istinti  femminili in una carne maschile.

Tralasciamo adesso come ciò sia avvenuto. Quello che conta in campo cristiano è che non devi osservare la cosa secondo la sua apparenza, ma cercare una verità in Cristo Gesù.  Giovanni 8:36 Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi.

Il Signore ti parla di un cammino liberatorio. Un cammino forse non facile perché avrai bisogno di persone mature che possano consigliarti, ma chi guida il cammino è sempre il Signore a cui hai dato la tua fiducia e non mi pare che sia mai stato distratto: saprà bene come condurti.

Ora fermiamoci un attimo. “digerisci” la lettera riflettici e dimmi il tuo pensiero fino a qui; poi proseguiremo.

 

(continua)

 

 

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[1] Giovanni 3:3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio».

[2] Romani 12:1-2 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

 

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