|
UNO STRANO CLIENTE (Rubrica satirica "Due chiacchiere de giornalaio")
Vi
racconto l’insolito incontro di ieri: Pioveva a dirotto. Niente di peggio per
noi giornalai: devi rimettere la maggior parte delle locandine, coprire coi
fogli impermeabili le bancarelle… annoiarti per ore dentro l’edicola…
neanche un vecchio pensionato per scambiare due parole… uff…
quasi quasi stavo per chiudere e andarmene… quando vidi un uomo di
colore con strani vestiti che stava curiosando…
si stava bagnando tutto, ma perché non si riparava sotto la tenda? -Senta!
Scusi!- gli dissi - Si metta pure al ripario qui sotto!- L’uomo
mi guardò come sorpreso poi pronunciò: -Sela?- Ma che
dice? – Scusi non capisco…- Chissà da quale parte dell’Africa… -Sela
arnòn ‘issì?- Insisté con un gesto della mano
come indicando l’alto -No, non capisco…- L’immaginavo, era un altro
matto. Queste grosse città sono tremende… producono solo matti e barboni…
ma l’uomo, con un sorriso educato, aggiunse: -‘av-ete
cambiato linguaggia.. mi comprenda adesso?- -Si…
abbastanza…- risposi incerto. Beh, almeno non nera matto… barbone forse?
Tutto bagnato, non si capivano i vestiti… strani… magari erano anche
buoni… chissà chi è… forse vuole bere, eppure guardava le locandine..
forse un giornale straniero… -Cercava un giornale in particolare?- -Giurnal?
Ha.. giornala! no. Io cerca bambino cresciuto.- Si era
pazzo. Meglio tagliare corto e non dare troppa confidenza. –No questa è
un’edicola. Qui vendiamo giornali. Buongiorno.- Ma
l’uomo con un sorriso disarmante continuò: -Scusami tu di giornala. Io già
stato vostro mondo, no, dico vostra città. Conobbi piccolo bambino dentro
culla. Piccolo Gesù. Dov’è ora? Tu sai dov’è?- Dicevano
tutti che bisognava assecondare i pazzi. –Si è in cielo- dissi con
noncuranza indicando anch’io verso l’alto. -Cielo?-
L’uomo guardò in su e ci rimase male. Vedendo la sua tristezza fui
dispiaciuto ed aggiunsi: -…momentaneamente
in cielo… ma tornerà…- -
Torna? Si? Come in piazza qui vicino? E
quando? Io vista milla genta attorno uomo in granda festa…qua vicino..- I suoi occhi erano spalancati. Poverino. -Noi
non lo sappiamo quando, ma ha promesso che tornerà.- Cambiò
di nuovo espressione mentre diceva: -Io fatto studiato in mio paese lontano.
Secondo mia interpreta doveva già essere terra, già essere in questa città.-
Sembrava molto stanco e non sorrideva più. Dicevano che quelli strani cambiano
umore facilmente. Forse doveva prendere delle medicine… -Si
sieda in questo sgabello… come si chiama…- -Balthassara- -Senta
Balthassara, vuole che le vada a prendere un caffè?- Mi
guardò come si guarda una foglia portata dal vento…. –Io allora aspetta.
Inizio anno non questo, forse proximo…torna- Pover’uomo
era davvero fuori di testa. Cercai di farlo ragionare: -Senta signor
Balthassara, lei è “fuori”! Siamo ad aprile, l’anno inizia a gennaio…
non è questo l’inizio d’anno- -Ah,
aveta cambiata calendaria. Non era freddo inizio anno, ricordo pastora e
greggia…- Quell’uomo era proprio fuso! -Pastori?
Qui in città c’è solo quello della chiesa evangelica di pastore, mi
dispiace…- -Uomo
di chiesa? Si… sabato andiamo con me, insieme?- -Che
cosa? A parte che oggi non è sabato, poi le chiese aprono la domenica- -Domenica?
Primo giorno settimana? Ah, cambiata anche la sabata? Pazienza.. ho visto da
alto la piazza.. dove che tutto popolo eleggeva re in questa tua città, , io
pensata ecco è lui, forse anticipare tempi…- -Ah,
ho capito, qui a Roma dietro le mura si, lei ha visto l’elezione del papa, un
grande capo di una grande chiesa della terra…- -Lui
non Gesù?- -No
no! Ecco per alcuni si, cioè non proprio, è come se lo fosse…
è un po’ complicato spiegarlo..- L’uomo
mi guardò attentamente e dopo un po’ aggiunse: -Cambiata
anche lo aspettare? Esiste anche altro Erode?- -Ecco
si… a leggere i giornali direi che gli “Erode” non ci mancano…. anche se
hanno altri nomi, ciò che fanno è simile… ma la politica sa è cosa
complicata…- L’uomo
dai vestiti strani mi guardò ancora, così assorto da mettermi a disagio, poi
come se la foglia al vento avesse toccato terra, sembrò prendere una decisione
e molto calmo disse: -Capito.
Io sbagliato solo piccolo tempo. Ma voi più “persi” di me…voi complicati!
Io so chi aspettare. Voi non sapeta più. Voi dimenticato. Tieni uomo-giornala!- Mi
consegnò un profumatissimo cofanetto. Incenso? Incredibile. E che ci faccio?
Magari lo vendo… -Tu
prega…. prega si….. e non sbagliare aspettamento
la proxima volta… perché Gesù torna presto - L’uomo
di colore mi battè la mano sulla spalla e poi con un sorriso stanco se ne andò
così come era venuto, in mezzo alla pioggia. Certo, pensai, di gente strana se
ne incontra in questa città… Un
saluto dal vostro giornalaio.
|
|