Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

IL VERTICE DI 8 GRANDI  …formichine    (sett 2001)

(Rubrica satirica "Due chiacchiere de giornalaio")

 

Vorrei raccontarvi di una mia gita estiva che mi ha lasciato perplesso; ma forse era solo un sogno o un incubo, non so… giudicate voi: questa estate sono stato a trovare un collega giornalaio, Lino Formicolis che da tempo mi aveva invitato a casa sua. E’ stato un bel viaggio panoramico perché si trova sul lontano pianeta Imenotterus III, nella famosa costellazione del Formichiere. Mi ero portato anche la macchina fotografica per scattarvi qualche bella immagine, ma sinceramente quello che ho visto non merita di essere fotografato. Vedete, nella città del collega, Jenovis mi pare si chiami, era in atto una specie di raduno di tutte le formiche del suo pianeta; o per meglio dire di otto formichine che celebravano il loro potere. Vi era un grande brulicare di milioni di altre formiche di vari colori che per motivi diversi si agitavano i tutte le direzioni. Il collega Lino è una bravo formicone anziano con occhiali tondi e i peduncoli ormai bianchi, ma vedevo il suo imbarazzo quando tentò di  parlare alle formiche dirigenti dicendo che vi era già un’altra sede per queste decisioni mondiali;  era presso l’Organizzazione Formiche Unite, dove in effetti erano rappresentate tutte, ma proprio tutte le razze di questo popolo così sociale ed organizzato. Ma nessuno gli dava retta. Tuttavia insistette così tanto che arrivò alle cucine delle otto formichine, dove stavano per preparare il pranzo regale. Trovò  il nipote  Formicuzza-capo-cuoco che però era ancora più preoccupato di lui. -Anche tu sei preoccupato per quello che può succedere, nipote?- Gli chiese l’amico Formicolis, -No- rispose Formicuzza-capo-cuoco, –C’è un problema più grande. Devo fare il “pesto alla Jenovese”, ma come tutti sanno il nostro re Unto-Bisuntius non ama l’aglio, e non so proprio come risolvere… non si può fare il “pesto alla Jenovese” senza l’aglio… Le otto Grandi Formiche stanno discutendo anche loro su questo dilemma ma per ora non trovano soluzione…- L’amico Formicolis mi guardò davvero esterrefatto. Le sue antenne erano proprio agitate. Guardava fuori dalla finestra e mi indicò squadre di formiche rosse, altre nere, altre bianche… tutte erano armate e tutte  erano contro tutti. Sembravano due mondi diversi: là fuori c’era una guerra in atto e qui dentro si preoccupavano dell’aglio nel pesto! Vide un grosso formicone-dirigente seduto in poltrona, molto calmo, e gli si avvicinò scotendolo con forza: -Ma vede lì fuori quello che sta accadendo?- Il formicone dirigente tirò stancamente una boccata di fumo dal suo sigaro, posò il giornalino di fumetti, si avvicinò alla finestra con sguardo annoiato, prese un drink e sorseggiando rispose: -Si, vedo, vedo… ma non ci danno fastidio… i vetri sono antirumore e blindati… no non ci danno troppo fastidio, le otto “Formiche Grandi” possono benissimo pranzare…- Poi vidi le sue antenne che esploravano me. Posò il drink e mi disse sottovoce: -Lei non è di qui, non può capire… vede, qui da noi sono proprio queste cose che rafforzano il potere, tutto sta a saperle sfogare nei formicai giusti….- Guardando uno strano lampo in quegli occhi sfaccettati intuii un’orribile verità: -Sei tu quello che veramente comanda, vero?- Gli chiesi. Non mi rispose subito. Tornò a sedersi mi guardò attentamente e poi disse con voce dura: -E’ vero, sono io!- Si era fatto silenzio. Le otto formichine erano scese, sembravano così insignificanti e piccole! Anche i cuochi si erano fermati. Il formicone-dirigente era seduto vicino la finestra; fuori dai vetri si vedevano figure che lottavano ma era come un film senza voce… aveva una specie di telecomando ed ogni tanto spingeva un bottone… Tutti gli occhi e le antenne guardavano il dirigente seduto, il quale con lo stesso tono freddo e duro concluse: -Si, hai visto bene. Sono io che preparo il pranzo di queste formiche così affamate…- Poi fece un gesto ad una formica-cameriere e questa portò una sedia accanto alle otto che erano già attorno al tavolo. –Accomodati anche tu!- Mi disse il dirigente un poco ironico.

Presi sottobraccio l’amico Formicolis che aveva proprio le antenne a terra e piangeva e ce ne andammo tra i risolini dei servitori della tavola… -Non piangere- gli dissi –Ora ti leggo qualcosa da questo libricino che ho in tasca, vedrai che ti aiuterà-

“Quando ti siedi a mangiare con un sovrano, considera attentamente ciò che hai davanti; e mettiti un coltello alla gola, se hai molto appetito. Non desiderare le sue pietanze squisite, perché sono un cibo ingannatore. Non affaticarti per diventare ricco, rinuncia al tuo intendimento. Vuoi fissare i tuoi occhi su ciò che scompare? Poiché la ricchezza metterà certamente le ali, come un'aquila che vola verso il cielo. Non mangiare il pane di chi ha l'occhio malvagio e non desiderare i suoi cibi squisiti poiché, come pensa nel suo cuore, così egli è; «Mangia e bevi!», ti dirà, ma il suo cuore non è con te. Vomiterai il boccone che hai mangiato e sprecherai le tue dolci parole. Non rivolgere la parola allo stolto, perché disprezzerà il senno dei tuoi discorsi. Non spostare il confine antico e non entrare nei campi degli orfani, perché il loro vendicatore, è potente; egli difenderà la loro causa contro di te. Applica il tuo cuore all'ammaestramento e i tuoi orecchi a parole di conoscenza.” (Proverbi 23:1-12)

Vidi le antenne di Lino Formicolis molto attente. Rimase stupito soprattutto nel conoscere che il nostro Re sarebbe tornato presto sulla Terra ed avrebbe governato anche nella costellazione del Formichiere. Rimase assorto per tutto il tempo della partenza. Dall’astronave guardavamo Imenotterus III rimpiccolirsi... mi chiedevo se Lino Formicolis avesse capito. Come preso dai suoi pensieri il vecchio amico mi disse: -Certo che viste da qui sono proprio piccole quelle otto formichine, vero?- Ridemmo insieme. Poi aggiunse serio ed improvvisamente attivissimo: -Senti collega, come si chiama il tuo Re? Quando tornerà? Pensi che accetterà anche me? Possiamo aspettarlo insieme? Pensi che mi vorrà con Lui? Anche se sono una formica? Potremo distribuire i giornali nella Sua casa?- -Piano! Piano!- Gli dissi, divertito e contento -Abbiamo una certa età… una cosa alla volta…- Ma il mio amico non riusciva più a fermarsi e parlava e domandava e voleva leggere quel libricino che avevo sempre con me…. Ed io ero davvero contento perché mentre parlava vedevo che il suo aspetto cambiava, diventava più grande e cambiavo anch’io… non c’era più la formica e non c’era più l’uomo… ed ecco all’orizzonte come una luce che si ingrandiva e ci veniva incontro…

 (un saluto dal vostro giornalaio)

 

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