Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

POROPICCHIO AGLI UFFICI POSTALI

Rubrica  satirica "Due chiacchiere del giornalaio" di RR - 5-11-14 h.11,15

Anche se vivo in un pianeta piacevolmente deserto, mi connetto una volta la giorno con le Terra per vedere che aria tira laggiù. Ho mantenuto un contatto con quelli de “Il Ritorno” (Poverini a volte sono più isolati di me!) e ogni tanto mando qualcosa. Vi racconto un episodio avventuroso accaduto l’altro giorno al mio amico Poropicchio.

Poropicchio nella cassetta della posta riceve solo avvisi dei Testimoni di Geova e bollette da pagare. L’ultima arrivata è la tassa ARIANTARI. Ve la spiego: praticamente è una tassa importante che risolve tutto! Quelli al governo hanno trovato la soluzione della crisi!  Hanno contato quante ciliegie fragole e lamponi hai  mangiato nel 1987 e le hanno rapportate ai semi di melone del 2013; ne hanno ricavata una aliquota di 300 € da pagare in tre rate. La devono pagare tutti quelli della fascia medio bassa (i ricchi come si sa sono esenti perché consumano solo succhi di frutta senza semi).

Ecco la sua avventura: Poropicchio cercò di andare nell’ufficio postale, ci provò per una settimana, ma la fila arrivava sempre fino in mezzo alla strada e si scoraggiava ogni volta. Non ci dormiva più per paura della soprattassa; alla fine si fece coraggio, si alzò verso le due di notte, fece una abbondante colazione, preparò uno zaino con pane, acqua, maglioni, libri, coltello da difesa, camomille istantanee, calmanti più forti e alzando lo sguardo al cielo si incamminò verso un ufficio postale periferico noto per la poca confusione, con un solo impiegato, dove non dovevi prenderei biglietti elettronici che nessuno capisce A, B, C, B2. CC, F, FQ….. Nella fioca luce della luna vide che davanti alla serranda era tutto sgombro: “Bene sono il primo!” pensò fermandosi. Ma si aprirono all’improvviso le porte di una decina di macchine parcheggiate e scoprì che vi erano altri dalla sera precedente che avevano pernottato. Vedendo le zanne feroci di quelle persone non disse nulla ma capì che era il quindicesimo della fila. Alle otto quando venne l’impiegato erano già 63 persone infreddolite dallo sguardo fisso sulla serranda che si alzava. Nel primo corpo a corpo per riprendere la fila all’interno dell’ufficio non ci furono feriti. L’impiegato si fece largo con uno sfollagente per posizionare il modem su una panca di fuori perché il segnale dentro non arrivava bene. La vecchietta sulla panca fu cacciata da tutti a male parole perché oscurava il segnale. Dopo tre quarti d’ora per avviare il computer entrò il primo. Fu un evento molto atteso che generò una OLA. Qualcuno sollevò un bandierina tricolore italiana e tutti ci alzammo in piedi in segno di rispetto. Quando si presentò la solita vecchietta che disse: -Scusate mi fate passare devo solo fare una domanda…-  le mostrarono i denti in quattro ruggendo, ed essa uscì di corsa. Ogni tanto il computer della posta si bloccava. Era un Commodore azionato a manovella e non sapeva leggere le carte di credito, così l’impiegato le doveva leggere lui, fisicamente, facendosi dire all’orecchio il codice dai clienti e riportandolo poi sul computer; questo poi, con un cigolio si rimetteva a girare. La gente intanto faceva amicizia, parlava del tempo che non è più lo stesso, che non ci sono le mezze stagioni, che in Italia va tutto male, che “una volta” si stava meglio ecc. Qualcuno tirava fuori la colazione e mangiava. Due giovani montarono una tenda perché minacciava di piovere. La vecchietta di prima (quella che volva fare una sola domanda) si era cambiata giacchetta e con un fazzoletto in testa riprovò a passare dicendo: -Scusate ho mio marito malato che deve essere ricoverato, mia figlia sta per morire e la nipotina ha avuto la tosse convulsa per tutta la notte.. mi fate passare per favore?-  Appena le due persone davanti a lei tirarono fuori la pistola aggiunse:  -.. beh non fa niente ripasserò più tardi..-

Il computer si era di nuovo bloccato e per di più un uomo non aveva gli occhiali per leggere il suo codice.. la folla cominciò a mormorare come il mare quando giunge la tempesta… L’impiegato ormai esperto di omicidi salvò il poveretto prestandogli i suoi occhiali e la fila riprese a scorrere lentamente.

Ormai il sole era alto,  la stanchezza si faceva sentire, qualcuno sveniva ed era subito scavalcato dagli altri; c’è chi aveva le visioni e veniva allontanato perché poteva formare una setta che avrebbe creato intralcio. Una donna straniera dalla scollatura vertiginosa riuscì a convincere tre uomini a farla passare ma quando si trovò davanti una donna massiccia che tirò fuori il coltello a serramanico rimase al suo posto.

Finalmente toccò a Poropicchio. Era davanti al bancone della posta, si sentì mancare dall’emozione! Confuse la carta di credito con quella sanitaria, sbagliò a dire il suo nome, firmò col nome di un altro, ce l’aveva quasi fatta quando….. si bloccò di nuovo il computer! Tutti quelli dietro di lui lo fissavano ferocemente. Poropicchio indicò il modem e fece un gesto come per dire “è lui che no va, io non c’entro”. Ma qualcuno dubitava e lo guardava con sospetto. Fortunatamente l’impiegato dopo ave preso il caffè al ginseng diede un pugno sul Commodore che con un altro cigolio riprese a girare. Quando gli consegnò la ricevuta non gli pareva vero! Le gambe gli cedevano, fece un profondo respiro e si scostò appena in tempo prima di essere soppresso da quello che veniva dopo. All’uscita c’era il parroco del paese che raccoglieva le offerte e gli ex-voto di quelli che erano riusciti a completare l’operazione postale senza incidenti. Poropicchio fu tentato di comprare un cero di ringraziamento ma poi non avrebbe saputo a chi accenderlo, così barcollando felice tornò in macchina. Una mamma che portava a spasso un bambino disse sottovoce al piccolo: -Vedi quell’uomo? E’ uno che è riuscito a pagare la bolletta. Un giorno saremo così anche noi se fai il bravo-

 

Un saluto dal vostro giornalaio-eremita (e poi dice: perché fai l'eremita?)

 

 

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