AFRICA PERCHE'

(Rubrica satirica "Due chiacchiere de giornalaio")

Sono in Africa e sto mettendo su un’edicola in una nazione tra le più povere del mondo. Mi chiedono tutti perché, visto che le persone di qui non solo non hanno soldi per comprare i giornali, ma nemmeno sanno leggere bene. Il motivo è la speranza. Dov’ero prima, nella capitale di una nazione europea che si dice progredita, tutti sapevano leggere, ma nessuno leggeva; compravano giornali e riviste sulla base degli allegati (CD musicali, biscottini per cani, scarpette di lusso per le bambole, ecc.) e poi le mettevano nelle sale d’aspetto del dentista.

Allora ho riflettuto. Qui in Africa ho maggiori speranze che il mio lavoro possa essere utile: per i soldi non c’è problema, non so se ve l’avevo detto, ma mio zio d’America (che finalmente è diventato famoso nel teatro), mi ha lasciato una specie di vitalizio, per cui posso permettermi di regalarli i giornali.  Per gli allegati ho pensato che invece dei biscotti per i cagnolini, potevo dare una confezione di latte con del pane per ogni bambino. Il cibo serve per la prima necessità; il giornale per la seconda, cioè la mente aperta, la libertà, l’indipendenza. Infatti attraverso le figure vengono mostrati dei pozzi d’acqua con le nazioni che li potrebbero costruire (non è difficile individuarli sono gli stessi che quaggiù vendono le armi); ci sono poi foto con utensili, legname per costruzioni, ecc. Vi è poi in fondo alla pagina un piccolo sistema elettronico veramente geniale: è un semplice rettangolino ultrapiatto della grandezza di una minuscola calcolatrice tascabile, solo che ha un solo pulsante e funziona ad energia solare. Della complessità tecnologica a nessuno interessa, la cosa importante è che chiunque desidera mettiamo una zappa, che vede illustrata sopra, oppure del grano, o un medicinale, può fare un semplice “clic” sul pulsante di questo quadratino di plastica ed ecco che i costruttori delle scarpine delle bambole o dei biscottini per cani ricchi, hanno dei buoni per incrementare le loro vendite in Europa o in USA, a patto però che dimostrino di aver spedito quanto richiesto anche qui. In pratica in America  riceveranno sempre più scarpette per bamboline, mentre qui riceveranno sempre più grano. La cosa secondo me dovrebbe funzionare; è giusto dare ad ognuno il suo.

C’è stato solo una volta un disguido: a Roma una “signora-bene” che stava curando la nevrosi del suo barboncino stressato dal cigolio dell’aria condizionata, si è ritrovata una zappa in mano ed è rimasta traumatizzata pensando ad una bomba. Fortunatamente le hanno spiegato che serviva a fare yoga nella fattoria del “grande fratello” e così si è ripresa. Chi invece rimane ancora perplesso è il mio amico africano che ha ricevuto invece della zappa, un biscottino di gomma e due scarpine di una bambola. Dice che siamo un popolo molto strano.

Un caro saluto dal vostro giornalaio.

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