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L’uomo saggio (Rubrica satirica "Due chiacchiere de giornalaio")
Meno male che un uomo saggio (infatti si chiamava “Scusate-se-sono-l’uomo-saggio”) disse saggiamente: -Secondo me stiamo perdendo di vista le cose importanti…- Si fece un gran silenzio. -Lasciamo perdere gli orecchini e i tatuaggi….- La platea era muta in attesa della rivelazione saggia…. -.. e pensiamo alle cose sagge- Ci furono ben due secondi di riflessione, e poi si sedette. La comunità dopo circa quaranta minuti d’attesa, si rese improvvisamente conto che “Scusate-se-sono-l’uomo-saggio” aveva finito, e i fedeli guardandosi l’uno con l’altro annuirono gravemente. “Io-di-più” muoveva le labbra facendo capire che pronunciava –amen- ma senza turbare il silenzio solenne della saggezza. L’unica che parlò di nuovo fu “Sono-brava-sono-bella” che, dopo aver alzato la mano e fatto roteare il braccialetto pieno di luccichini, disse: -E quali sono queste cose sagge?- Poi lisciandosi i capelli di vari colori si sedette soddisfatta dell’effetto della sua bella voce. Tutte le persone un poco alla volta fissarono gli sguardi su “Scusate-se-sono-l’uomo-saggio” che non potendo guardare a sua volta nessun altro, in evidente imbarazzo, dopo essersi schiarito la voce con un incerto -ehm… ehm…-, si alzò di nuovo, e si mise a guardare in alto, come in attesa di un’ispirazione. Siccome il tempo passava e “Scusate-se-sono-l’uomo-saggio” continuava a guardare in alto senza decidersi a parlare, scese uno da una poltrona più alta (notai che aveva un cartello appeso al collo con scritto “Io-sono-il-conduttore” con la traduzione sotto in un francese leggermente sospetto: “Je-sui-le-conductor”) si mise al centro della sala e dopo aver fatto un gesto con la mano aprì la bocca per parlare… Ma tutti gli fecero -SSSST!- e tornarono a guardare “Scusate-se-sono-l’uomo-saggio” che guardava in alto. “Io-sono-il-conduttore” tornò a testa bassa al suo seggio elevato. Dopo la prima mezz’ora, “Sono-brava-sono-bella” osservando la direzione dello sguardo (molto saggio) di “Scusate-se-sono-l’uomo-saggio” si mise anche lei a contemplare in alto saggiamente… “Io-di-più” la seguì; anzi, sembrava che lei vedesse davvero qualche particolare nascosto agli altri, su in alto… Alzò la testa anche “Tutto-io” ed aprì anche le braccia in una posa ieratica come di chi ha compreso il perché dell’esistenza. Gli altri la imitarono e dopo un’ora tutta la comunità guardava in alto con le braccia spalancate. Era ormai tramontato il sole quando “Scusate-se-sono-l’uomo-saggio” ci profetizzò: -Fratelli…- Non si sentiva volare una mosca; persino “Sono-brava-sono-bella” posò lo specchietto. -… fratelli…- riprese “Scusate-se-sono-l’uomo-saggio”: - …è giunto il momento di accendere la luce.- Tornammo tutti in silenzio alle nostre case, consapevoli che certe verità hanno bisogno di tempo per essere vissute fino in fondo. Un (saggio) saluto dal vostro giornalaio
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