Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

La lunga estate del popolo dei Moscerini

(Rubrica satirica "Due chiacchiere de giornalaio")

 

 

 

(scritto alla fine del 2004, quando dei "moscerini" della scena mondiale facevano le elezioni e si preparavano a fare guerra ai popoli del petrolio, è valido ancora oggi -2008- che è sempre tempo di elezioni e di preparare le guerre)

 

[foto: particolare tratto da: “il valzer del moscerino” in lismascaris]

 

Tutti a quel tempo volevano essere più grandi, considerando troppo poco quello che già erano. Persino le mezze stagioni stanche di essere considerate “mezze” decisero di andarsene a trovare fortuna altrove.

L’estate non parlava molto col brusco inverno che trovava maschilista, scorbutico e che le rispondeva sempre freddamente;  non volendosi abbassare a cercarlo per prima  (una volta le disse che era troppo calorosa! Che impudente!) non sapeva bene come comportarsi: chissà se anche lui era andato via, se era rimasta sola a lavorare oppure no... Dopo qualche istante si stancò di pensare troppo, la testa le bruciava per lo sforzo;  così sbadigliò e si allungò in terra. 

Il popolo dei Moscerini fu esaltato per questo cambiamento. “L’autunno è uno spreco ed il freddo ci ucciderebbe!” dicevano; “Restiamo sempre in estate perché ci rende abbronzati e così saremo più fotogenici e vivremo per sempre” (come tutti sanno il popolo dei moscerini amava molto farsi fotografare in pose di grande possanza fisica).

Gli alberi dapprima incerti, vedendo poi che il caldo perdurava, per ripararsi dal sole decisero di non far più cadere e le foglie. Tuttavia la frutta aumentò e siccome non era abituata a quel grande calore si maturava troppo velocemente.

Gli “Stati Moscerini Uniti”, vedendo nella frutta decomposta un’estrema abbondanza di cibo, decisero di riprodursi al massimo per tentare alla fine un attacco per conquistare tutto il mondo. I loro cugini “Francen_mosceren” e “Germon_mosceron” si dissociarono perché vedevano il progetto troppo azzardato, ma gli “Stati Moscerini Uniti” convinsero tutti gli altri regalando grandi ceste di frutta andata a male in cui potevano godere e proliferare; impossibile prima accettarli e poi dire di no alla richiesta di partecipare alla guerra! Così la faccenda fu chiusa. Senza più indugi si prepararono tutti al grande assalto finale per la conquista del mondo.

Gli “Stati Moscerini Uniti” avevano molte telecamere ma non volevano nessuno specchio; ed è per questo motivo  che filmandosi sempre con lenti di ingrandimento, si illudevano di essere grandi giganti invincibili.

Ci credevano a tal punto che nacque uno scontro per il potere tra due maschi dominanti: il primo già in carica si chiamava “Ammazzatut” ed il secondo, nuovo, si chiamava “Noncebisogn”.

Il popolo dei Moscerini fu chiamato a votare. La contesa fu molto aspra. Non ci si sposava più, non si lavorava più, nessuno andava più al lavoro e le “Vedette del tempo”  furono abolite perché inutili (tanto era sempre caldo).

Tutte le riserve finanziarie per i riscaldamenti invernali (a che servivano? Era sempre estate!) furono spese per colorare milioni di palloncini da una parte e dall’altra.

Gli ospedali furono svuotati per far posto ai volantini ed agli uffici delle case cinematografiche.

Si rischiò la guerra civile per la lotta tra i due contendenti e per la prima volta si temette di perdere i benefici della “Rivoluzione Moscerina” del 1800 che li aveva resi indipendenti ed uniti.

Poi uno dei due maschi dominanti, “Ammazzatut”, riuscì a mostrare se stesso ancora più grande, tramite una lente appena inventata dai Japin_moscerin. Egli si mostrò su tutti gli schermi della nazione così grande, ma così grande  che tutti fecero “OHHH!” e gli diedero il voto. “Uno così grande”, dissero tutti “sicuramente ci farà conquistare tutto il mondo!”.   Dopo le elezioni infatti, “Ammazzatut” riunì il popolo degli “Stati Moscerini Uniti” e cominciò ad armarli per partire alla guerra.

Fu uno spettacolo epocale: colonne di milioni di soldati-moscerini, notai-moscerini, preti-pastori-moscerini e crocerossine-moscerine si misero in volo sorridendo alle telecamere sullo sfondo del sole coi suoi raggi caldi…

Ma che accadde all’improvviso? Il sole sembrò oscurarsi… forse un’altra colonna del glorioso popolo dei Moscerini? No, era più…. non so…  ecco, si, era una nuvola! Non se ne vedevano più da tanto tempo! Una nuvola, anzi due, no cento nuvole!!  Il sole si oscurava! Che freddo! Le vedette! Perché nessuno ha dato il segale d’allarme? Che freddo!!! Pioggia e grandine improvvisa! Che freddo… aiuto… mi  sento mori r e…. che fr e d d

Mentre anche Ammazzatut stramazzava al suolo, scivolando accanto ad un grattacielo di vetro, pensò: “Cadrò ma con onore, come un grande eroe… voglio vedere ancora una volta la mia gigantesca immagine…”

Però le pareti a specchio erano senza lenti di ingrandimento e il povero Ammazzatut non riuscì a vedere altro che un puntino nero sparire su un manto di neve candida.

 

 

Un cordiale saluto dal vostro giornalaio.

 

 

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