Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

ESEMPIO PRATICO PER PREVENIRE LA DEPRESSIONE

da CINQUE MINUTI AL GIORNO PER FERMARE IL MONDO - CAPITOLO SECONDO
di Renzo Ronca - 8-12-12 - (Livello 3 su 5)

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(segue)

Pensando sempre alle figure del vortice già viste, applichiamolo alla depressione. Ripetiamo bene il ragionamento con uno schema:  ipotizziamo che il centro dell’imbuto, del gorgo marino, sia la morte;  riportiamola al centro della spirale nello schema di fig.4

 

Fig.4

 

Nelle spire subito prima della morte c’è la mancanza di ogni fiducia nel domani, con dolore estremo insopportabile. Scriviamo allora “disperazione” pensando ad uno stadio grave di depressione.

Come abbiamo visto precedente figura 3c, noi cercheremo di agire al livello periferico della spirale, dove la corrente del vortice involutivo è minore e la nostra volontà può ancora essere usata con relativa libertà.

Una ripetuta malinconia, un certo pessimismo apparentemente senza motivo, potrebbe essere posizionata nella parte esterna e rappresenta il punto e il momento preciso in cui agire, il momento adatto in cui applicare la nostra prevenzione (quella che nella fig 3c abbiamo segnato col cerchietto giallo).

PER CHI STA MALE E SI SENTE GIA’ DISPERATO: Non temere, io in gioventù passai tutti gli stati di questa involuzione patologica depressiva fin quasi alla morte, per tre quattro volte. Ma la salvezza di Dio è potente e misteriosa: agisce in modo trasversale come una spada ed è in grado di tirarti fuori anche dalla morte, come fece con Giona. Può agire in qualsiasi momento, se tu volgi a Lui il tuo grido d’aiuto.

 Allora, in pratica… quando ci sentiamo ripetutamente giù, malinconici e pessimisti… probabilmente siamo ai margini esterni di quel gorgo. Dobbiamo prevenire l’imbuto che ci assorbe nella spirale della depressione. Smettiamola di guardare il televisore dove i TG fanno a gara a chi è più violento o deprimente, spegniamo tutto e con tutta la volontà di cui siamo capaci obblighiamoci ad uscire da casa.

Questo spostarci fisicamente da un posto chiuso ad un altro aperto è molto importante. Ovviamente non ci andrà, non troveremo il motivo, e se anche  capiamo che sarebbe bene non sappiamo dove andare, cosa fare..  Le poche forze si esauriscono subito e siamo tentati di rimetterci sul divano a fissare il muro o la TV. No! Questa è una lotta per la sopravvivenza spirituale, i motivi per uscire si trovano, si DEVONO trovare. Ve ne fornisco uno: Trovare o inventarsi un hobby.

Avere una cosa piacevole da fare, slegata dai doveri quotidiani, è molto più importante di quanto pensiate. Non è una cosa frivola ed inutile ma è come uno spazio vitale in cui la mente si riposa e si guarisce.

Ecco subito una proposta: la macchinetta fotografica! Fare delle foto!

Paesaggi, piante, fiori, animali…  Passare un’ora con questa attitudine mentale soffermandosi su questo o su quel particolare è rigenerante, fa bene alla mente e all’umore.

Le foto oggi sono tutte digitali (cioè salvano immagini che si possono subito mettere nel computer) e le macchinette costano poco, si possono raccogliere in un album sul computer.... Sarà bello vederle, ingrandirle, colorarle... sarà interessante notare cosa la vostra curiosità ha colto.

A volte inconsciamente scegliamo delle immagini simbolo che possono rappresentare la chiave per superare un momento difficile.

Curare questa abitudine ad uscire fisicamente da situazioni grigie o di tristezza e pessimismo ci permetterà di rafforzarci e col tempo ci sarà più facile anche uscire mentalmente da soli ad certe involuzioni psicologiche.

Lo so che non è semplice ed alle volte la gravità di certi pensieri proprio non ti fa venire voglia di uscire. Ma c’è un altro modo per sfuggire al gorgo della tristezza che poi porta alla disperazione: ci ricolleghiamo a tutto quanto abbiamo detto dei “meccanismi rallentatori” che contrastano la pulsione di morte manovrata da Satana. In che modo? Semplice: mezzo secondo di stop e lanciare con tutta la forza mentalmente il tuo grido di preghiera a Dio! Un pensiero verticale, intenso, di aiuto! “Dio mio! Aiutami!” Questo fortissimo grido bucherà le nuvole e le stelle re giungerà subito all’orecchio del Signore!

Poi riproviamo ad alzarci e ad uscire.

Facciamolo una due tre volte… fino a che non riceveremo forza dall’alto.

Vedrete che la nostra navicella riceverà la forza necessaria per uscire dal gorgo della depressione.

(continua)

 

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