Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

COSA SCATTA NELLA NOSTRA PSICHE - Come mi fa sentire la rabbia?

Allegato n.2 a LA RABBIA di Gabriella Ciampi - psicologa psicoterapeuta - 7-11-11

 

 

[Imm: "Nella mente" di G.C.]

 

La rabbia si può innescare di fronte ad una piccola frustrazione ma in generale scatta quando percepiamo una costrizione  fisica o psichica. Ci si arrabbia quando qualcuno o qualcosa si oppone alla realizzazione di un nostro bisogno, ci si arrabbia anche quando percepiamo una contrapposizione rigida alla nostra opinione, un ostacolo a un nostro obiettivo, una opposizione alla nostra realizzazione.

Umiliati e offesi

La sensazione che proviamo di essere scavalcati, sopraffatti, soverchiati da qualcuno che appare come più forte, fa montare dentro un disagio sempre più grande finché in un attimo sale l’ira e ne viene il forte impulso all’azione. Si vuole come proteggere la propria reputazione, il proprio Io umiliato. Ma è veramente così? Veramente l’altro ci stava umiliando? O è una nostra percezione? Oppure l’altro ha toccato un nostro punto debole, il nostro tallone di Achille?

Non essendoci tempo per la riflessione, la rabbia cresce e si sfoga come può, alzando la voce, sbattendo gli oggetti, picchiando o rompendo, quando non peggio.

A volte la reprimiamo o subentra la negazione

Talvolta la controlliamo soffocando l’impulso. Ci sono persone che per una vita soffocano la rabbia verso una situazione o una persona con cui vivono quotidianamente perché pensano di non avere alternative. Ma soffocare la propria collera dà vita a sentimenti di umiliazione, di inferiorità e spesso anche a malattie psicosomatiche o patologie funzionali (su questo argomento c’è un’ampia letteratura che argomenta la relazione tra patologie autoimmuni come la psoriasi e la colite, e la rabbia non elaborata o repressa).

Nella nostra cultura  le regole sociali giustamente inibiscono le azioni aggressive e di attacco ma la rabbia trova sempre un modo per esprimersi anche indirettamente. Normalmente quindi la collera può prendere tre vie: verso l’oggetto-persona che l’ha provocata , verso un oggetto-persona sostitutivo dell’originale (spostamento dell’obiettivo) o verso se stessi: in tal caso invece che rivolgerla verso il vero oggetto frustrante, la persona arrabbiata la rivolge verso se stessa, si auto maltratta, preferisce aggredire se stessa piuttosto che arrabbiarsi con gli altri, arrivando anche all’autolesionismo oppure, senza volerlo, somatizza e si ammala.

 

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