ESEMPIO DELL' AGIRE DI SATANA SULLA COSCIENZA DEL SINGOLO UOMO

di Renzo Ronca

(con il supporto della psicoterapeuta Gabriella Ciampi per i termini di psicologia)

 13-1-12

Abbiamo visto che l’azione di Satana partendo dal passato inconscio (A), arriva fino alla coscienza dell’uomo (B), poi agisce e si trascina l’uomo in un verso contrario a quello della spirale (modo “per-verso”)  e lo fa tornare a uno stadio involutivo allontanandolo sempre più da Dio. Ma coma fa ad agire in questo modo? Perché l’uomo non si accorge di essere ingannato da Satana?

Abbiamo visto che Satana è stato creato prima dell’uomo, e che era una creatura di grande potenza, un “cherubino protettore”;[1]

come tale ha avuto modo di assistere alla creazione dell’uomo e al suo sviluppo mentale fino ad oggi. Potremmo dire che egli conosce i nostri punti deboli meglio di quanto li conosciamo noi. Questo è valido sia per tutta la storia dell’uomo nel corso dei secoli, sia per la nostra storia come persone specifiche in particolare. Egli conosce la specie umana nelle radici genetiche più antiche; allo stesso tempo conosce le singole persone nelle esperienze più significative del loro immediato passato. Nello spiritismo ad es, gli spiriti satanici malvagi sanno riprodurre esattamente la voce della persone morte e raccontare dei fatti realmente accaduti in modo da turbare ed ingannare i parenti vivi. Ma può agire in modo molto più sofisticato e subdolo:

1° esempio (uomo singolo): Supponiamo ad esempio che un ragazzo abbia molto sofferto a causa dell’abbandono da parte del padre, fuggito con un’altra donna. Questo giovane si porterà sempre appresso una ferita molto profonda. Per un meccanismo psicologico di autoprotezione naturale, in questo giovane i ricordi più dolorosi si toglieranno dalla memoria immediata e si sposteranno più indietro; verranno quasi seppelliti nel passato. In questo modo, con questa “rimozione”, egli soffrirà di meno e potrà vivere meglio. Nella zona B dunque, nella coscienza, ci sarà la consapevolezza di un padre che l’ha abbandonato, ma non ci sarà più il ricordo cocente e straziante ad esempio di quando lui lo chiamava dalla finestra: –Papà, papà! Non te ne andare ti prego!”. Il fatto esisterà ancora nella sua memoria, ma non nella memoria accessibile “B” bensì nella memoria inconscia “A”, in una zona lontanissima in cui tutto è oscuro e seppellito, come il “magma”[2]

terrestre.

Facendo un parallelo col nostro computer è come se avessimo preso un file in cui ci sono memorizzate delle offese che ci fanno ancora piangere, poi dopo averlo “zippato”[3], 

lo avessimo spostato in un hard disk esterno, alimentato dalla corrente, ma che senza la connessione USB non è più accessibile;  oppure come se quel linguaggio fosse stato criptato.[4]

A questo punto Satana e i suoi agenti, volendo attaccare questo giovane al fine remoto di allontanarlo da Dio, cosa fanno?

Essi sanno che vi sono nella vita fatti normali come una persona che dice qualcosa, un film appassionante… fatti normali che possono risvegliare un certo ricordo perduto, riproponendolo alla coscienza, questo è un percorso normale nella vita dell’uomo; ma a questo punto, come nella freccia dentro B, Satana si sovrappone, interviene per forzare le cose, cerca di trascinare questo ragazzo verso il rancore, la rabbia ecc.

Gli spiriti maligni fanno proprio questo: si appoggiano ad emozioni molto forti, generano istinti insopprimibili (che sono forze psichiche molto potenti), usano poi, cavalcano, dirigono questi istinti verso i loro obiettivi.

In questo caso l’obiettivo è il giovane “preso”  da un film molto emozionante. Questi, vedendo magari un bambino che piange alla finestra dicendo: “Papà non mi abbandonare”, non ha una reazione “normale”, ma ha una emozione fortemente caricata di tensione che cerca uno scarico. Di tutto questo il giovane non è cosciente, ma in lui si agitano forze pericolose che sollecitate dal film, dove forse la giustizia è resa in forma distorta, possono generare rancore e odio, che cercano vendetta. Uno stato d’animo di questo genere è come un cervello eccitato che cerca inconsapevolmente un nemico con cui prendersela. E’ come una bomba inesplosa che il giovane si porta appresso. Per questo appena –per esempio- al telegiornale vede un altro bambino maltrattato per una guerra -mettiamo in Afghanistan-, non recepisce più la notizia per quella che è, ma esploderà di rabbia e dolore. Se Satana ha lavorato “bene”, il giovane sarà spinto ad indirizzare facilmente questa rabbia verso il cielo, dicendo: “Ma come è possibile che Dio permetta queste cose obbrobriose? Non era il Dio dell’amore?”. Non si renderà conto il giovane di usare parole dettate da Satana, che manipola le emozioni, i sentimenti, sfruttandoli e dirigendoli fino a che la persona assume un comportamento che lo allontana da Dio.

Dopo una decina di episodi analoghi, se in questo giovane non si innesca un meccanismo di sana riflessione, con un verso contrario all’inganno (vedremo in futuro l’azione liberatoria di Dio), sarà portato facilmente a dire: “Ma quale Dio? Se ci fosse non permetterebbe un trattamento così ingiusto contro i bambini che non hanno colpa!”. Alla fine diventerà rabbiosamente ateo e vedrà Dio come quel suo padre vero, che abbandonò lui nella sua infanzia. Trasferirà dunque il suo odio represso, il suo rancore, contro Dio-Padre.

Questo è solo un limitatissimo esempio ed avrà certo dei limiti come tutti gli esempi, se ne potrebbero fare chissà quanti di esempi. Pensate a quanti milioni di emozioni che noi proviamo in pochi minuti, pensate ad una creatura come Satana che “ci ha studiato” da millenni e che conosce tutti i nostri punti emotivi più deboli e più forti…  per lui è come suonare una tastiera musicale, tasti bianchi esaltazione, orgoglio, superbia, amor proprio ecc, tasti scuri abbandoni subìti, tradimenti, violenze, offese… miscelando queste emozioni pensate a che risultati potrebbe arrivare!

Dopo l’esempio del singolo apriamo il discorso in maniera globale: l’uso dei media amplifica in maniera incredibile questo condizionamento mentale su tutti gli uomini. Satana infatti agisce sia sulla memoria singola inconscia dell’individuo (il fatto del padre che aveva abbandonato quel giovane quando era bambino) sia sulla memoria collettiva di tutto il genere umano (manovrando gli istinti primari comuni a tutti).

(continua)

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