AZIONE DI DIO NEL SINGOLO UOMO-1

di Renzo Ronca

(con il supporto della psicologa Gabriella Ciampi per alcuni termini specifici)

17-1-12

 

 

 

    Riprendiamo la Fig. 8 – “Dio permea” – (vedete che stavolta  nella figura è presente anche la parte “C”)

 

 

 

 

 

Teniamo presente che la nostra vita è in Dio; ovvero come se la vita nostra si svolgesse in una dimensione, che è contenuta in altre dimensioni infinitamente più grandi, a noi sconosciute, ma da cui siamo perfettamente conosciuti.  Dio vivendo in qs dimensioni infinitamente superiori e complesse  è come se nel nostro schema fosse attorno alla sua creatura da e per ogni direzione.

fig.16

Questa fig.16 è su un solo piano (altezza e lunghezza) ed è estremamente difficile (ovviamente)  immaginare la velocità e la potenza e lo spazio che occupa l’onnipresenza di Dio. I due cerchi che ruotano in senso inverso dovrebbero dimostrare appunto questa dinamicità in tutte le direzioni.

 

 

Se immettiamo una terza dimensione ad es la profondità come in fig.17, allora vediamo meglio questo movimento dei cerchi che, come tantissimi meridiani e paralleli, ricoprono l’uomo come Dio lo riveste di un alone protettivo. E’ come un vento di cui non capisci l’origine né la direzione, ma che senti soffiare in vari modi.

fig.17

E se per capire questo movimento che è solo in una terza dimensione, abbiamo faticato, pensate all’impossibilità della nostra mente nel comprendere quante dimensioni potrebbero esistere in Dio! (Vedi LE DIMENSIONI - CONSAPEVOLEZZE)

 

Ma non ci scoraggiamo dei nostri limiti, tutto questo ci fa bene; è logico e giusto sapere di avere limitazioni; infatti noi siamo solo piccole creature che stanno ragionando di Dio incommensurabile, non di un uomo qualsiasi.

 

Stabilita questa sua onnipresenza attorno all’uomo, pur tenendola a mente,  torniamo adesso all’azione divina dentro il singolo uomo.

fig.7 – Nello schema della spirale della vita si vede in piccolo CL creazione Lucifero, vi ricordate? Lo mettemmo per far vedere che era una creatura come le altre, non un dio e per far vedere che era stato creato prima dell’uomo.

Ma adesso ovviamente, parlando di Dio, non abbiamo un’origine né una fine. Lo dicemmo vi ricordate? (Vedi L’universo nella mente

Quindi nello schema di fig. 7 ad esempio, chissà quanto sarebbe lunga la spirale! Sia nell’origine, nel passato (prolungando “A”) e sia nel futuro (prolungando “C”.  Non lo sappiamo. Infatti questa spirale  non riguarda solo la nascita fisica di una persona (in quel caso basterebbero un centinaio d’anni), ma riguarda anche i ricordi che al singolo individuo pervengono da tutta la sua specie umana, dalla creazione fino ad oggi.

Per quanto riguarda il passato ad esempio, in ognuno di noi ci sarà un residuo, un’impronta (memoria genetica) non solo dei nostri genitori, ma anche dei bisnonni, di Mosè, di Caino, di Adamo.

Ma non basta. In ognuno di noi  pare siano presenti dei ricordi di quando eravamo nel grembo materno.[1]

Se riportiamo questa scoperta in chiave spirituale, possiamo ipotizzare che da qualche parte dell’anima nostra è presente una impronta antichissima di quando Dio ci concepì, di quando cioè Dio ci pensò individualmente. Egli pensò, progettò, desiderò, ognuno di noi e il suo pensiero si realizzò e “divenimmo anime viventi”.

Sono convinto che le origini di questo concepimento siano già presenti in noi, ne parlammo rassomigliando questa impronta ancestrale all’imprinting animale. (vedi Seme radice dell’uomo “imprinting” di Dio)

Vediamo adesso uno sviluppo maggiore di quanto già accennammo

Come agisce la sconosciuta “memoria di Dio” nell’uomo:

 

 fig.18

Secondo noi questo “seme” o imprinting, o “memoria di Dio” (nella fig.18, zona verde chiara, quadratino celeste MD), è già nello spirito dell’uomo, e precisamente nel suo inconscio.

Questo “seme MD” è in tutti (atei compresi) ma non è detto che in tutti possa venire alla luce. Dipende dalla volontà nostra e quella di Dio insieme.  Quindi potrebbe anche rimanere in A per tutta la vita.

Il “seme MD” fluttua nel nostro inconscio in una maniera in un modo che non sappiamo; tuttavia cerca di manifestarsi man mano che il bambino diventa adolescente e si protende verso la maturità.

[Non badate molto "all’assurdità" di certi esempi che facciamo (non avendo corrispettivi precisi dobbiamo inventarci dei modi per poter trasmettere il nostro pensiero) cercate di capire il senso in generale senza soffermarvi troppo sulle parole usate]  

Ebbene è come se in ognuno di noi ci fosse un bambino concepito, una specie di feto, che tenta di formarsi e di venire alla luce cioè alla coscienza; questo feto che sgambetta nella acque amniotiche (il liquido amniotico è dentro la pancia della mamma in cui cresce il bambino)  è quello che chiamiamo MD memoria di Dio.

Certo noi possiamo anche “abortire”; è nella nostra libertà poterlo fare. Possiamo cioè non voler far nascere questo seme di Dio e tenerlo nell’inconscio per tutta la vita; poi se si affaccia, distruggerlo in qualsiasi modo. Siamo liberi di farlo ma è un’operazione pericolosa, perché come in ogni aborto vero, potrebbe causare problemi collaterali di vario genere che potrebbero far del male a tutto il nostro corpo.

Ma anche se (nell’ipotesi di essere fortemente materialisti) ci sforziamo di cacciare dalla coscienza questa “memoria di Dio” non meglio identificata, di certo non possiamo ucciderla nel nostro inconscio, a meno di non morire noi stessi. Dio crea continuamente e fa maturare i frutti della piante nelle loro stagioni; la Sua continua creatività è come il lievito del pane che cresce dentro di noi. Il pane ha un solo scopo: essere cibo, essere mangiato per far vivere. Così questa MD non rimane inerte, lievita, si cuoce, ma poi deve essere sfornata per il bene nostro e di chi ci sta accanto. Dove ciò non accade si parla di immaturità di fede.

In un certo senso potremmo dire, azzardando molto, che questa memoria di Dio MD, questo seme nell’inconscio, essendo come un feto dentro di noi, come un bambino in formazione, ha da una parte noi stessi come genitori, ma dall’altra è anche un “figlio di Dio”, il prodotto la risultante tra Dio e la nostra persona, cioè quella che potrebbe diventare una nuova creatura.

 

Qui è bene fare una sosta per riflettere ed assimilare bene quanto detto, prima di proseguire. Vi suggerisco delle frasi adatte alla meditazione prima di proseguire:


Disse loro un'altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito che una donna prende e nasconde in tre misure di farina, finché la pasta sia tutta lievitata».
(Matteo 13:33)

Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». (Giovanni 3:8)

Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio» (Giovanni 3:3)

E noi vi annunziamo la buona novella della promessa fatta ai padri, dicendovi, che Dio l'ha adempiuta per noi, loro figli, avendo risuscitato Gesù, come anche è scritto nel secondo salmo: "Tu sei il mio Figlio, oggi ti ho generato". E poiché lo ha risuscitato dai morti per non tornare più nella corruzione, egli ha detto così: "Io vi darò le fedeli promesse fatte a Davide". 35 Per questo egli dice anche in un altro Salmo: "Tu non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione". (Atti 13:32-35)

Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò della manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale è scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve". (Apocalisse 2:17)

(continua)

 

 

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[1]

I primi ricordi risalgono a quando eravamo ancora nel pancione della mamma. Uno studio olandese rivela di aver trovato prove di una memoria a breve termine attiva già in feti di 30 settimane. La ricerca, pubblicata su ‘Child Development’, è stata condotta dagli studiosi del Centro medico della Maastricht University e dell’University Medical Center St. Radboud (Olanda), e getta nuova luce sulla comprensione della formazione dei ricordi.” [Tratto da http://www.corriereuniv.it/cms/2009/08/ricordi-in-pancia-il-feto-ha-memoria/ del 18-8-09]

 

 

 

 

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